Parte 32 Il naufrago

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La fanciulla osservava il giovane maschio  inanimato girandogli intorno e cercando di capire la sua provenienza, non era propriamente bianco ma neppure africano,  si domandava perplessa cosa ci facesse in quel tratto di mare abitualmente evitato dai turisti.

Il corpo del ragazzo  era oltremodo allettante, degno di una regina per i  lineamenti morbidi e il fisico scultoreo.

Provò a toccargli la gola per accertarsi che respirasse, poi si accorse di una piccola ferita alla tempia.

Tra i rottami della barca individuò solo qualche effetto personale e nessuna arma, ciò la convinse che si trattasse di un  viaggiatore innocuo.

Decise di comunicare la sua scoperta alla regina della pace e di farsi aiutare dalle altre per trasportarlo al villaggio, lo sconosciuto aveva sicuramente bisogno di cure immediate prima di essere rispedito da dove era venuto...

Qwara faceva parte della cerchia delle giovani, era alta e flessuosa, molto scura di pelle e di origine etiopica.

Indossava un gonnellino e un bustino in pelle di karibu, i capelli neri acconciati in  fitte treccine trattenuti in alto da cerchi metallici e portava sulle spalle  arco e faretra  come si addiceva al suo ruolo di cacciatrice.

Era risoluta e coraggiosa tanto da meritarsi una certa considerazione all'interno della comunità.

Per lei sarebbe stata la prima stagione degli amori e avrebbe senz'altro gradito il fresco omaggio portato dal mare ma era conscia che fosse privilegio delle due regine decidere.

Se  avessero decretato di usufruirne loro stesse, sarebbe stato obbligato a compiacerle, pena la morte.

Nessuno si era mai rifiutato anche perché le regine erano indiscutibilmente bellissime e sempre nel fiore degli anni. Una volta che non fossero più state in grado di concepire avrebbero assunto il ruolo di anziane sagge lasciando il posto ad altre giovani prescelte.

Era un ordinamento che ricordava un pò quello di un alveare, ma molto più complesso ...

Il benessere dell'individuo veniva prevaricato dalle esigenze della comunità, era una collettività alquanto sessista che considerava il maschio unicamente come mezzo per la riproduzione. Una specie di Eden per sole donne che volevano dimostrare al mondo quanto fosse ininfluente la presenza maschile.

La parola amore era bandita dall'ordinamento e coloro che non riuscivano a sottostare alla regola erano libere di andarsene, non potendo però mai più far  ritorno, nemmeno attraverso le generazioni successive.

-" Qwara chiede udienza alla nobile regina Labiba, per questione d'urgente interesse !"

La massiccia guardia armata all'ingresso del palazzo reale, squadrò la giovane cacciatrice dall'alto in basso, abozzando una smorfia di rimprovero per la sua irruenza. Era una donna sulla trentina corpulenta e fortissima e dignitosamente inflessibile.

-" Ragazzina, modera il tuo impeto ! Se la regina lo riterrà necessario ti riceverà ..."

-" Ma è urgente Sadiga ... devo assolutamente parlarle ..."

-" Ti concedo il permesso di entrare ma chiedi udienza attraverso una delle sagge anziane ..."

La cacciatrice depose arco e frecce e s'inoltrò attraverso le sale del semplice palazzo fatto di pietra e legno.

Ricordava vagamente un castello medioevale nella strutturazione e rusticità, frasche e foglie di  palma intrecciate  ricoprivano i pavimenti  mentre gli accessori erano estremamente essenziali.

Trovò l'anziana Kuron intenta a fare calcoli presso una rozza scrivania nella terza stanza, un leopardo domestico ai suoi piedi sonnecchiava indolente, si schiarì la voce e chiese udienza.

-" Ho una novità assoluta da comunicare alla regina e devo chiederle il permesso di agire ..."

-" Puoi dire a me, poi chiederò il suo consenso ..."

-" Dato che la faccenda implica una certa urgenza e mi fido molto di te Kuron , ti dirò quanto ho scoperto ...

   Sulla spiaggia c'è ...ho trovato un naufrago, bello,giovane e disarmato ... è privo di coscienza...         dovremmo  portarlo al villaggio e curarlo...forse potrebbe essere di un qualche interesse per le regine ..."

-" Se quanto dici è vero ragazza ... informerò subito la regina ! Ma da dove salta fuori questo straniero ? "

-" Non ne ho idea, ma ha sicuramente bisogno di aiuto ..."

Qwara partì dopo poco con alcune cacciatrici  che reggevano una barella assemblata con pelle animale e canne di bambù  per recuperare lo sventurato.

Connor fu adagiato su un morbido giaciglio e visitato dalla medichessa farmacista di corte.

Le fu immobilizzata e  rialzata la testa, suturata e fasciata la tempia, gli furono somministrati  antidolorifici e ordinato un monitoraggio costante delle funzioni vitali. Si attendeva il  risveglio  per un esame più accurato.

Qwara lasciò a malincuore le cure del giovane ad altrui mani riproponendosi di tenersi aggiornata sulle sue condizioni.

Ma c'era un'altra donna a corte in grado di prendersi cura del ragazzo.

La regina Kumani oltre ad essere un'eccellente guerriera aveva conoscenze mediche non indifferenti e non falliva mai una diagnosi.

Il suo nome " Destino" e la pelle chiara facevano ben pensare al suo rocambolesco inserimento nella società amazzone. Era una volontaria che si era guadagnata con valore e determinazione il trono condiviso.

Annientata da un lutto insuperabile aveva deciso di ritirarsi in questo atipico mondo femminile come avrebbe fatto in epoche diverse rinchiudendosi  in convento.

Diede un'occhiata esperta al giovane apprezzandone la finezza dei lineamenti e concordò l'operato della medichessa.

Lo sconosciuto le ricordava vagamente qualcuno ma ancor più la freschezza di un giovane amore.

Si sentì pungere da un moto di tenerezza nell'animo ormai arido e privo di sentimento.

La pelle ambrata e il fisico asciutto e muscoloso le riportarono alla mente il corpo dell'amato che non avrebbe mai più riabbracciato,  la  fragilità del paziente risvegliò in lei l'antica predisposizione e abnegazione verso il prossimo.

Non poteva assolutamente tradirsi davanti alle sottoposte ma avrebbe seguito personalmente e accuratamente il povero naufrago che era riuscito inconsapevolmente ad aprire una breccia nel suo duro cuore ...

Quella notte al campo Yeelen sognò di nuovo lo sciamano, fulmini saette e il mare in tempesta.

Visualizzò una donna senza volto che se ne stava mellifluamente assisa su un trono con un feroce leopardo ai suoi piedi, intorno a lei schiere di uomini s'inchinavano  adoranti mentre il vecchio saggio si mostrava preoccupato.

Si svegliò di soprassalto cercando il conforto di Greg.

-" Connor è in pericolo ... lo sento !"

-" Non ti preoccupare Yeelen, se la caverà ... ricorda ciò che ha detto Safara , un uomo disarmato non è mai attaccato, tutt'al più viene rispedito al mittente ..."

-" Sarà, ma non sono per niente tranquilla ..."

Un Angelo In TanzaniaDonde viven las historias. Descúbrelo ahora