Parte 43 Il lago

13 2 0
                                    

Qwara decise di tenersi in prossimità dei corsi d'acqua, sarebbe stato più facile sopravvivere e cacciare e magari sperare in un passaggio in barca una volta arrivati al lago Kariba.
Percorsero strade sconnesse tra fitta vegetazione, che Qwara sfoltiva sapientemente con il suo pugnale, per giungere alle rive sabbiose del bacino artificiale forse più grande al mondo, dovuto ad un'imponente diga costruita sullo Zambesi.
La terra rossastra lasciava spazio all'azzurra immobilità del lago costellato da piccole isole. Diverse specie animali popolavano l'ambiente lacustre per lo più elefanti, ippopotami, coccodrilli e una gran varietà di uccelli.

-"Non mi sento molto al sicuro qui! Ci sono parecchie bestie anche feroci immagino...."

-"Mai più feroci di Kumani, te lo posso assicurare! Tu seguimi e cerca di fare quello che ti dico... Non possiamo rischiare di farci vedere nei centri abitati, costruiremo un riparo ed accenderemo un fuoco per tenere lontano i predatori. Non ti avvicinare all'acqua da solo... vedi quei piccoli punti luccicanti? Sono occhi di coccodrillo! Domani cercheremo una chiatta e ci faremo traghettare a nord."
Il sole prese a tramontare dietro le montagne mentre le acque si arrossavano, il buio cominciava a diventare una scomoda realtà che non faceva che aumentare l'ansia di Connor.
Le stelle diventarono l'unico punto di riferimento con la via lattea che pareva tanto vicina da farsi toccare.
Per prima cosa Qwara accese un fuoco fumoso al quale aggiunse sterco animale per scacciare le zanzare, poi con un bastone pulì un tratto rialzato lontano dal sentiero e con liane e grosse foglie improvvisò due amache che ricoprì con frasche legandole ad alcuni alberi di Mopane paralleli.
Cercando insieme l'occorrente per il rifugio raccolsero frutti caduti dagli alberi, perlopiù banane e noci di cocco. L'amazzone propose inoltre una proficua pesca notturna aiutandosi con una primitiva torcia. I pesci attratti dalla luce si lasciavano colpire dal robusto legno che impugnava e poi abilmente li afferrava.
Cenarono ed esausti si stesero sulle amache che dovevano proteggerli come bozzoli.
Connor se pur stanco stentava ad addormentarsi sentendosi minacciato da probabili serpenti, insetti velenosi e tutta la fauna di cui sentiva i versi animare la notte. Non aveva mai dormito all'aperto in una foresta pluviale ed era ben conscio di dovere la vita unicamente alla sua compagna di viaggio, senza di lei non sarebbe arrivato lontano... Non aveva mai conosciuto una donna cosi coraggiosa e risoluta, a parte sua sorella Yeelen.
Yeelen... chissà se si era già mossa per cercarlo? Da una parte si augurava di si, dall'altra temeva un eventuale confronto con Kumani. Se la regina delle Amazzoni era veramente la terrorista scomparsa il loro scontro sarebbe stato cruento, senza via di scampo per una delle due!
Alle prime luci dell'alba Qwara svegliò il giovane che vinto dalla stanchezza dormiva profondamente.
S'incamminarono finché trovarono una riva pietrosa di massi scuri, mista a vegetazione, dove era attraccata una chiatta adibita a giri turistici.
Contrattarono con il traghettatore offrendogli gli ultimi dollari a disposizione e la promessa di guadagnarne molti altri grazie alla loro pubblicità come tour operators.
Si godettero il silenzio della natura interrotto solo dai richiami degli uccelli, avvistarono parecchi coccodrilli che nuotavano a pelo d'acqua ed enormi ippopotami che affollavano una penisola sabbiosa. In alcuni tratti l'acqua era veramente bassa e poterono scorgere gli scheletri degli alberi che popolavano un tempo la fertile vallata sommersa dalla diga.
Osservarono gruppi di elefanti con i piccoli che strappavano vegetali dal fondo per nutrirsi o che semplicemente si rinfrescavano ed alcuni branchi di impala, antilopi e bufali che si spingevano a riva per abbeverarsi.
C'era una pace da paradiso terrestre, cercavano di mostrarsi interessati come veri addetti ai lavori continuando a definire tutto "Very nice!" Arrivarono persino a chiedere se sarebbe stato possibile scorgere leoni o leopardi e alla risposta affermativa finsero stupore.
Giunti a Kariba salutarono il marinaio d'acqua dolce rinnovando la promessa di portare altri clienti e si dispersero nella piccola città velocemente. Cercarono una sorta di ufficio turistico dove ottennero una cartina della zona e si avviarono a piedi verso l'interno.
Si fermarono solo al tramonto per prepararsi per la notte. Accanto al fuoco acceso i due giovani fecero il punto della situazione.

-"Ci aspettano giorni di cammino a piedi se non vogliamo lasciare tracce... spero che tu ce la faccia a reggere il ritmo... per un signorino di città come te non sarà facile..."

-" Mi fido completamente di te Qwara... Se non fosse per te sarei già morto o legato come un salame al cospetto di Kumani! Perché hai voluto aiutarmi a discapito della tua liberta?"

-"Forse perché non sono mai stata convinta fino in fondo di ciò che comportava l'isola e poi perché mi sei sempre piaciuto dal primo giorno che ti ho visto disteso sulla sabbia più vivo che morto..."

Connor si avvicinò preso da un impulso giovanile e spontaneo e guardandola profondamente negli occhi non esitò a baciarla sulle labbra carnose e fresche che gli ricordavano un frutto goloso al quale non si poteva rinunciare.
Qwara rispose con tutta la passione che sentiva in petto per quel giovane straniero che le aveva inquietato per la prima volta l'anima e i sensi.
Fu un avvicinamento genuino dettato da un delicato sentimento, molto lontano dal bacio rubato a Kumani in pieno adescamento sessuale.
Ancora una volta il destino degli O'Connor decideva ciò che doveva unire e ciò che doveva separare...

Un Angelo In TanzaniaWhere stories live. Discover now