Parte 50 La fine?

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Il giovane vegliò tutta la sera il felino indotto dai farmaci ad un sonno artificiale. Il suo respiro era debole ma regolare. Vinto dalle emozioni e dalla fatica Connor scivolò in un torpore privo di sogni, accasciandosi accanto all'imponente corpo dal manto vellutato.
All'alba due occhi gialli luminosi brillarono nella semioscurità, si guardarono attorno tranquillamente e tornarono a chiudersi soddisfatti.
Al risveglio Connor allungò un braccio a carezzare il morbido pelo, la sua mano sfiorò invece la cute calda e setosa di un'allettante gamba femminile.
- Era l'ora che ti svegliassi, pigrone! - Qwara lo guardava sorridente, un luccichio di commozione nei profondi occhi scuri.
Connor baciò e abbracciò l'amata evitando la spalla la cui fasciatura divenuta fuori misura pendeva dal braccio. I punti di sutura erano ancora rossi ed evidenti ma l'aspetto della ragazza era sicuramente ottimale.
- Ora non avrai più scuse per seguirmi in Europa! Una cacciatrice che non può usare un braccio non deve essere un granché... Tu hai bisogno di riposo e io di te! - Esclamò in tono scherzoso ma determinato.
Yeelen e Greg accorsero stupiti avvertendo un vocio poco distante dal loro giaciglio.
Le loro menti ancora assonnate dovettero sostenere un grande sforzo per collegare i fatti e renderli reali. La prima a parlare fu Yeelen già avvezza al soprannaturale.
- Benvenuta Qwara, tra noi e nella famiglia O'Connor... Mi auguro! Il destino ti ha portato a noi, non possiamo che ringraziarlo!

Dopo poche settimane Connor e Qwara partirono diretti in Inghilterra e successivamente in Irlanda dove Connor voleva riscattare un'antica casa di famiglia per stabilirvisi. Qwara risoluta pensava che non sarebbe stata più costretta a trasformarsi per difendere se stessa o le persone amate, voleva invecchiare serenamente con il suo uomo e la sua futura famiglia. Yeelen e Greg avrebbero portato avanti la loro battaglia nel continente africano con il loro appoggio morale e chissà un giorno forse sarebbero tornati...

Alcuni mesi dopo il mezzo profilo di una donna superbamente bella mostrava il ventre prominente alla luce morente di un tramonto che rosseggiava distese innevate e i suoi biondi capelli. Il vento spostava mulinelli di soffici fiocchi brillanti nel silenzio della campagna lituana e sull'ampio cappotto di pelliccia. Puntò il viso all'orizzonte rivelando una brutta cicatrice in rilievo sulla guancia sinistra, si accarezzò il grembo e mormorò tra sé:
- Figlio mio tu sarai la mia vendetta... Un O'Connor contro gli O'Connor!

FINE (Per ora....)

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⏰ Last updated: Jan 16, 2016 ⏰

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