Di qualsiasi cosa sono fatte le anime,la mia e la tua sono simili-A.Exupèry

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Mancavano pochi minuti a mezzanotte e all'inizio di un nuovo anno. Un anno che sperava avrebbe portato serenità, gioia e amore nelle loro vite. Non era una bambina: sapeva che ci sarebbero stati dei momenti bui, delle giornate storte, delle esperienze poco piacevoli. Ma affrontare questo con la speranza nel cuore e l'affetto delle persone importanti avrebbe reso tutto più sopportabile.

Finì di sistemare i bicchieri sul tavolo e osservò i ragazzi preparare le bottiglie per il brindisi. Anche Ivan, nonostante la stanchezza, aveva voluto aiutare e gli era stato affidato l'importantissimo compito di avvisarli quando le lancette dell'orologio di Marja avessero quasi raggiunto il numero 12.

L'atmosfera non avrebbe potuto essere più serena e festosa. Quei due giorni fuori dal mondo sarebbero serviti a tutti loro per ricaricare le pile e affrontare con la giusta energia l'anno in arrivo.

<<E' quasi ora! Manca pochissimo!>> urlò Ivan in preda all'entusiasmo.

Marja si chinò a controllare e confermò che mancavano solo sessanta secondi alla mezzanotte.

Gli uomini afferrarono le bottiglie e si prepararono a stapparle.

In coro, scandirono gli ultimi dieci secondi e poi il suono dei tappi che volavano riempì l'aria, insieme a quello delle loro voci che si scambiavano gli auguri.

Alessia abbracciò uno a uno gli amici, finché si ritrovò intrappolata tra le braccia di Nikola, le loro bocche a scambiarsi desideri, speranze e promesse per il futuro tra un bacio e l'altro. Non avrebbe potuto essere più felice.


Quando i festeggiamenti si esaurirono, Juan decise che era arrivato il momento. Lanciò un'occhiata ad Alessia e le fece un cenno col capo, ottenendo in cambio un sorriso di incoraggiamento.

Con le mani che tremavano per il nervosismo si avvicinò a Betty.

<<Vieni fuori con me?>> le chiese dolcemente.

La bionda lo guardò scettica.

<<Ma è tardi e fa freddissimo!>> obiettò.

<<Per favore>> la pregò.

Lei sorrise e annuì.

Si infilarono le giacche e il ragazzo prese in mano una scatola, poi uscirono sul portico della baita.

La neve non accennava a diminuire e l'aria era effettivamente molto fredda, ma lui stava sudando.

Betty si appoggiò ad una colonna di legno e lo fissò incuriosita.

Juan scese i pochi gradini che lo separavano dal sentiero d'ingresso e camminò per qualche metro nella neve fresca. Quando raggiunse un punto abbastanza lontano da alberi e arbusti, si chinò e sistemò il contenuto della scatola: due piccoli fuochi d'artificio erano ora pronti per volare verso l'alto. Estrasse da una tasca un accendino e accese le micce, tornando poi di corsa da Betty.

<<Mi hai portata fuori per farmi vedere i fuochi d'artificio?>> domandò lei divertita.

<<Shhh>> la zittì lui posandole un bacio sulla punta del naso.

Dopo pochi secondi i giochi di luce illuminarono la notte, ma Juan non li vide. Era troppo impegnato a fissare la ragazza davanti a lui, la quale invece si stava godendo il piccolo spettacolo.

Il cuore gli rimbombava in gola mentre si inginocchiava ed estraeva la scatolina di velluto blu.

Quando il cielo tornò scuro, Betty si girò verso di lui, sorridente; perplessa, lo cercò con lo sguardo, trovandolo, per una volta, più in basso di lei.

I muscoli gli dolevano per la tensione mentre reggeva il cofanetto davanti a lui.

<<Betty>> la voce gli tremò.

<<Juan?>>

Capì subito che era sorpresa.

<<Avevo preparato un discorso, ma l'ho completamente dimenticato>> si scusò il brasiliano.

Dopo un attimo di silenzio, deglutì e continuò.

<<Sei la ragazza che ho sempre cercato, anche se non ne ero consapevole. Io ti amo>>

Ad ogni parola che usciva dalla sua bocca, vide lei sgranare sempre di più gli occhi.

<<E voglio portarti con me ovunque mi condurrà il futuro>> adesso la sua voce aveva riacquistato sicurezza. <<Lo so che è ancora presto e non hai ancora terminato l'università, ma posso aspettare fin quando non sarà il momento. Quindi, Elisabetta>> sottolineò il suo nome con un sorriso. <<Vorresti considerare l'idea di sposarmi, prima o poi?>>

La osservò con un nodo allo stomaco mentre processava quelle parole.

Betty rimase zitta per alcuni istanti, la bocca aperta e gli occhi fissi su di lui. Sembrava non avere nemmeno notato l'anello che le stava porgendo.

<<Juan, io...>> bisbigliò.

Per un terribile momento, il ragazzo si rese conto che lei avrebbe potuto dire di no. Se l'avesse fatto, l'avrebbe distrutto.

La seguì incredulo con lo sguardo mentre si lasciava cadere a terra davanti a lui.

Betty gli prese il viso con dita tremanti e lo baciò.

Per quanto il suo cuore fosse pieno di speranza, aveva bisogno di fugare qualunque dubbio; doveva sentirglielo dire.

<<Stai dicendo di sì?>> le chiese a fior di labbra, in un sussurro.

<<Certo che sto dicendo di sì, stupido!>> esclamò lei ridendo, per poi baciarlo di nuovo.

Juan si staccò e le prese le dita infreddolite tra le sue, infilandole l'anello sull'anulare destro.

Solo allora Betty si soffermò ad osservare il gioiello.

<<E' perfetto>>

<<Come la mia fidanzata>> dichiarò fiero l'opposto.

Il sorriso che lei gli regalò lo ripagò di tutta l'ansia e la preoccupazione di quelle ultime settimane.

<<Adesso però torniamo dentro, o ci congeleremo prima ancora di poter dare la notizia agli altri>> scherzò la bionda.

Juan si alzò e l'aiutò a rimettersi in piedi.

Quando si girarono per rientrare si accorsero che il resto del gruppo li stava guardando dalla finestra. Le urla e i fischi che udirono li fecero scoppiare a ridere, imbarazzati. Almeno non ci sarebbe stato bisogno di fare nessun annuncio.

Finish LineWhere stories live. Discover now