Chi non è geloso anche delle mutande della sua bella,non è innamorato-C.Pavese

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Alessia notò Aleksandar camminare verso di loro e si avvicinò nuovamente al bordo campo, seguita da Goran, mentre Betty aveva raggiunto Juan.

<<Complimenti, sei stato bravissimo>> gli disse, sperando di risollevargli un po' il morale.

E lo era stato davvero; era pronta a scommettere che le sue percentuali sarebbero state strepitose.

<<Grazie>> lui sorrise nonostante la sconfitta. <<Immagino che ci vedremo di nuovo a gennaio, per la Coppa Italia>>

Alessia annuì.

<<E vedi di esserci anche tu in campo>> disse ancora Aleksandar, rivolgendosi stavolta a Goran. <<Così, quando vi batteremo, non avrete scuse>> fece l'occhiolino all'amico, che sorrise. <<Se poi, nel frattempo, tu ti stancassi del nostro capitano... Sai dove trovarmi>>

Alessia scosse la testa, divertita. Sapeva che stava solo giocando.

<<Se continui così non torni a Perugia sulle tue gambe>>

Alessia riconobbe la voce di Nikola dietro di loro e vide Aleksandar irrigidirsi. Il ragazzo si voltò lentamente verso l'ultimo arrivato e lo salutò titubante.

<<Ciao, Nik. Noi... Io... Stavo solo scherzando>>

Lei fissò il palleggiatore: era serio.

<<Meglio così. Adesso dovresti andare>> Nikola congedò l'opposto, il quale li salutò con la mano e si allontanò in fretta.

<<Quanto avrei voluto i popcorn!>>

Alessia udì Goran scherzare, ma continuò a osservare Nikola, che, dopo aver ricambiato il suo sguardo, raggiunse i compagni nello spogliatoio.


Erano fuori da quasi mezz'ora oramai e ancora non c'era traccia dei giocatori. Ci stavano mettendo un'eternità.

Finalmente videro Juan andare verso di loro e Alessia, ricordandosi di ciò che le aveva detto Betty, lo osservò attentamente mentre abbracciava l'amica. Non trovò niente di strano nel suo comportamento, ma decise che lo avrebbe tenuto d'occhio nei giorni successivi, giusto per sicurezza.

Mentre parlava con gli altri vide anche Nikola uscire dallo spogliatoio. Il giovane venne raggiunto da una bella ragazza mora e Alessia li osservò parlare con la coda dell'occhio.

//Dovrei essere io quella gelosa//

Non lo era, ovviamente. Sia perché si fidava totalmente di lui, sia perché ormai si era abituata a vederlo sempre circondato dai fan.

Pochi istanti dopo Nikola la raggiunse e la prese per mano, salutando gli amici e trascinandola via.

Lei lo seguì in silenzio fino all'auto, poi provò a parlare.

<<Nik...>>

Non poté dire altro, perché lui la fece appoggiare alla fiancata della macchina e, afferrandole saldamente la vita, la zittì con un bacio esigente. Alessia sapeva che chiunque fosse passato di lì avrebbe potuto vederli; era strano che Nikola si lasciasse andare così in pubblico.

Riuscì ad allontanarsi leggermente da lui e lo fissò.

Dopo un secondo, il ragazzo distolse lo sguardo e si staccò da lei, aprendo la portiera per farla salire in auto.


Durante il tragitto nessuno dei due parlò. Nikola fissava la strada e Alessia rifletteva sul suo comportamento alquanto strano. Mentre il ragazzo riusciva sempre a indovinare i suoi pensieri, lei talvolta faceva ancora fatica a decifrare i suoi comportamenti. Formulò un'ipotesi su quello che poteva essere successo, ma non ne era sicura.

Immersa in quei ragionamenti non si accorse fino all'ultimo che non l'aveva riaccompagnata a casa; l'aveva portata invece al suo appartamento.

Nikola scese e lei fece lo stesso. Il giovane la prese ancora per mano e la condusse fin dentro casa.

Non appena la porta d'ingresso si fu chiusa lei cercò i suoi occhi, ma non poté vederli, poiché Nikola non accese la luce.

Nel buio, Alessia sentì il corpo di lui schiacciarla contro la porta e le sue labbra premere sulle proprie. Fuoco liquido iniziò a scorrerle nelle vene e i loro respiri le rimbombarono nelle orecchie. Lui le tolse in fretta la giacca e poi buttò per terra anche la sua. Lei gli sbottonò la camicia, continuando a baciarlo e lasciando che le sue mani le sfilassero la maglietta. Mentre si inarcava verso di lui, Nikola scese a baciarle il collo e lei gettò la testa all'indietro, consapevole però che se non avesse parlato in quel momento, non sarebbe più stata in grado di farlo.

<<Nik...>> provò a richiamare la sua attenzione, ma il suono che uscì dalla sua bocca fu più simile ad un gemito.

<<Nik>> riprovò con un esito migliore.

Ma il giovane non si fermò; le slacciò i jeans e si tolse la camicia, mentre con la bocca e le mani percorreva ogni centimetro del suo corpo.

Alessia tentò di allontanarsi quel tanto che bastava per poterlo guardare in faccia, anche se al buio avrebbe potuto vedere ben poco, ma lui la bloccò contro la porta. Però almeno adesso la stava fissando.

Il suo respiro era accelerato e il suo profumo la circondava, rendendole difficile concentrarsi.

<<Non ti deve più toccare>> disse con una voce simile ad un ringhio.

Lei comprese subito a chi si riferiva: la sua ipotesi trovò conferma, era geloso.

<<Tu sei mia>> continuò lui.

La ragazza fu percorsa da un brivido.

<<Per sempre>> gli promise, decisa.

Nikola la baciò di nuovo, sollevandola per le gambe e allontanandosi dall'ingresso, mentre lei si stringeva a lui senza interrompere il contatto.


In seguito, si addormentarono abbracciati: i loro cuori battevano all'unisono.

Finish LineWhere stories live. Discover now