L'eccellenza di un dono sta nella sua adeguatezza, non nel suo valore-C.D.Warner

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Il frastuono delle tifoserie le impediva di parlare tranquillamente con Betty e Sara, così Alessia si alzò dal suo posto e raggiunse il bordocampo, osservando i ragazzi che stavano entrando per iniziare il riscaldamento. Finalmente anche Goran sarebbe tornato a giocare e lei non vedeva l'ora di poterlo ammirare e applaudire.

Nikola la notò e le si avvicinò, allungandole una busta bianca.

Alessia la prese e se la rigirò tra le mani, poi sollevò gli occhi su di lui.

<<Che cos'è?>> chiese.

<<Aprila>> la incoraggiò.

Lei lo fece e all'interno dell'involucro trovò due biglietti per il concerto del cantante inglese più in voga del momento. Il concerto si sarebbe tenuto a Torino la vigilia di Natale.

Incredula, lo guardò.

<<E' il mio regalo di Natale, solo un po' in anticipo>> le sorrise.

<<Come facevi a sapere che avrei voluto andarci?>>

<<Facile, canticchi sempre le sue canzoni>> lo disse come se fosse ovvio, e forse lo era, ma la ragazza non ci aveva mai fatto troppo caso. Probabilmente era talmente abituata a farlo che non se ne accorgeva neanche più. <<Voglio che tu abbia dei ricordi felici del periodo di Natale>>

Alessia era contentissima, non avrebbe potuto desiderare un regalo più bello.

<<Grazie. Vorrei tanto baciarti adesso>> gli confessò timidamente.

Nikola sorrise di nuovo e lei si dovette appoggiare alla balaustra che delimitava il campo.

<<Perché non lo fai?>> le domandò il palleggiatore.

<<Perché ci vedrebbero tutti>> rispose guardandosi intorno, in imbarazzo.

<<Ti ricordo che ti ho baciata in mondovisione alle Olimpiadi>>

Anche questo era vero.

Si accorse di quanto fosse divertito dalla sua timidezza.

<<Si, beh, questo è diverso>> tentò di giustificarsi.

<<Non mi sembra tanto diverso>> la fissò, restando in attesa.

<<Non dovresti andare a riscaldarti adesso?>> Alessia cercò una via d'uscita a quella situazione.

Nikola scosse la testa.

<<Non me ne vado senza un bacio>>

<<Cosa?>>

<<Hai capito benissimo>>

<<Ma...>>

In quell'istante furono interrotti dall'allenatore di Cuneo.

<<Nikola, è ora di cominciare>> urlò, richiamandolo da alcuni metri di distanza.

Il giovane alzò un sopracciglio per invitarla a fare in fretta, e lei capì di essere in trappola.

<<Me la pagherai>> bisbigliò avvicinandoglisi.

Poggiò le labbra su quelle di lui in un bacio leggero, pronta a ritrarsi subito dopo, ma il giovane le prese il viso e fece diventare il contatto molto più profondo e molto meno casto. La sua testa smise di funzionare e si dimenticò persino della folla che la circondava.

Alla fine lui si staccò, allontanandosi per tornare dal resto della squadra e lasciandola scombussolata e rossa come un peperone.

Dopo un paio di respiri profondi, si girò per tornare al suo posto, provando ad ignorare le occhiate curiose e divertite delle persone accanto a lei, che avevano assistito alla scena.

Mentre saliva i pochi gradini che la separavano dalle amiche, incrociò casualmente uno sguardo tutt'altro che divertito.

Osservò meglio quella figura e in un secondo riconobbe la ragazza mora che ultimamente girava sempre intorno a Nikola. Si trovava alcune file più indietro e la stava fissando con un misto di fastidio e superiorità.

Alessia decise di ignorarla e di tornare al suo posto. Non voleva darle la soddisfazione di capire che la sua presenza la disturbava.

Si sedette senza degnarla di attenzione e si concentrò sul match.


Il risultato fu una vittoria netta per Cuneo, che mantenne così il secondo posto dietro Modena.

Le tre ragazze stavano aspettando i giocatori nel piazzale, come sempre, e Alessia stava raccontando loro del regalo che le aveva fatto Nikola.

<<Wow, è sempre così romantico>> sospirò Betty.

<<Non mi sembra che tu ti possa lamentare, Betty>> le fece presente lei.

<<Non mi sto lamentando! Anche se ultimamente Juan è un po' strano, è sempre il migliore!>>

<<Non hai scoperto niente?>> chiese Alessia alla bionda, con cautela.

<<Ancora no, ma prima o poi capirò cosa gli passa per la testa>>

//Speriamo che Juan faccia in fretta...//

Stava ancora formulando questo pensiero quando furono raggiunti dal brasiliano e da Goran.

La giovane si voltò alla ricerca di Nikola e, con suo grande disappunto, lo trovò poco lontano, bloccato dalla solita fan invadente. Distolse lo sguardo, irritata.

<<Cosa succede?>> le chiese piano Sara.

<<Niente>> glissò.

Ma l'altra continuò a fissarla, affatto convinta della sua risposta.

<<Sembri infastidita da qualcosa. Di cosa si tratta?>>

Alessia sperò che nessun altro si fosse accorto del suo stato d'animo.

Fece un cenno col capo verso il punto in cui la sconosciuta aveva fermato il giocatore e le spiegò sottovoce:

<<Sono settimane che quella ragazza ronza intorno a Nikola. Di solito non sono gelosa dei fan, ma lei è davvero troppo insistente>>


Sara osservò i due parlare, non sapendo cosa dire.

<<Non ti devi preoccupare. Sono sicura che non gliene importa nulla di quella>> la rassicurò. <<Lui ama te>>

<<Lo so, ed è per questo che non voglio che Nik si accorga che questa cosa mi disturba>>

Sara annuì, comprensiva. Poi la vide scuotere la testa e spostarsi vicino a Betty e Juan.

Poco dopo, Goran le si avvicinò e le posò una mano sulla schiena.

<<Tutto bene?>>

Lei annuì di nuovo, ancora pensierosa. Le dispiaceva per Alessia: la giornalista era stata così carina e gentile con lei, anche dopo l'incidente di Goran, che avrebbe voluto poterla aiutare.

D'un tratto, prese lo schiacciatore per un braccio e lo trascinò ad un paio di metri di distanza.

<<Alessia è preoccupata perché una fan gironzola sempre intorno a Nikola>> gli spiegò.

Goran si strinse nelle spalle.

<<Sono sicuro che Nik non le vede neanche, le altre ragazze. Non dovrebbe preoccuparsi di questo>>

<<Gliel'ho detto anche io. Ma devi ammettere che è scocciante. Guarda>> gli indicò col capo la mora, che stava ancora trattenendo Nikola, il quale sembrava ora piuttosto seccato.

Sara tornò a guardare Goran e lo vide scrutare con attenzione la scena.

<<E' quella la ragazza?>> chiese con un tono strano.

Lei fece cenno di sì; le sembrò di scorgere sul volto di lui un'ombra. Ma subito dopo il suo viso tornò imperscrutabile; doveva essersi immaginata tutto.

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