Ascolta il tuo cuore, esso conosce tutte le cose - P. Coelho

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Rimasero in casa per tutto il resto del pomeriggio, guardando la televisione sdraiati sul divano. Alessia si era ripresa ed era tornata in sé, e tutto grazie a Nikola. Quando era con lui le sembrava di poter affrontare qualunque cosa. Si rendeva conto, ora, di quanto fosse stata sciocca a cercare di allontanarlo, di ignorare quello che era nato tra loro per tutto quel tempo.

<<Ancora pensieri?>> le domandò lui mentre tagliava i pomodori.

<<Come fai a indovinare sempre? Me lo spieghi?>> rispose Alessia alzando gli occhi al cielo.

Stava apparecchiando la tavola, ma si fermò con le mani sui fianchi e lo fissò in attesa di una risposta.

Nikola sorrise e si voltò verso di lei.

<<Ti conosco. Quando sei sovrappensiero ti spunta una piccola ruga in mezzo alla fronte>> finì di parlare e si sporse per baciarla.

Poi il ragazzo tornò al suo compito.

Alessia terminò di sistemare la tovaglia e lo aiutò a portare il cibo in tavola. Sedutisi, cominciarono a mangiare le loro bistecche, ascoltando il telegiornale.


Quando ebbero finito e sparecchiato, Alessia si lasciò cadere sul divano, esausta. Tutte le emozioni di quella giornata l'avevano messa a dura prova e non vedeva l'ora di potersi sdraiare con Nikola e riposare.

Lo seguì con gli occhi mentre raggiungeva la camera da letto e, dopo qualche secondo, tornava da lei.

<<Non ho un pigiama da prestarti. Spero vada bene lo stesso>> le porse una maglia nera con le maniche lunghe e la giovane si affrettò ad andare in bagno per indossarla e prepararsi per la notte.

La maglia era enorme per lei: le maniche erano fin troppo lunghe e l'orlo le arrivava a metà coscia, ma considerando che non aveva i pantaloni quello era un punto a favore. E poi aveva lo stesso profumo di Nikola.

Quando uscì dal bagno, il ragazzo la squadrò con attenzione.

<<Questo è diventato ufficialmente il mio pigiama preferito>> le comunicò con voce seria, a pochi passi da lei.

Alessia rise.

<<Attento, Titti potrebbe offendersi>>

<<Sono solo sincero>> si difese lui.

Lei entrò in camera da letto e si infilò sotto le coperte, aspettando che Nikola la raggiungesse.

Arrivò poco dopo e le scivolò accanto, circondandole la vita con un braccio e attirandola verso il suo corpo.

Alessia appoggiò il capo contro il suo petto e ascoltò in silenzio per alcuni istanti il battito del suo cuore.

<<Nik, devo dirti una cosa>> iniziò a parlare, con un tono sommesso, continuando a nascondere il viso contro il suo torace.

<<Che cosa?>> le chiese, mentre disegnava delle piccole linee sulla sua schiena.

<<Ecco... Io lo so che sono un disastro con le parole, e che esternare pensieri e sentimenti non è il mio forte, però...>>

Prese un bel respirò e continuò:

<<Volevo ringraziarti per oggi, per tutto. Non so come avrei fatto senza di te>>

Nikola le fece sollevare il viso e la baciò: fu un bacio lungo, dolce e lento, che la lasciò stordita e anche un po' disorientata. Riusciva a farla sentire così con un semplice bacio!

Quando ritrovò l'uso delle parole e della ragione, si ricordò di quello che aveva cercato in internet poco prima col cellulare.

<<"Hvala">> mormorò, sperando di avere indovinato la pronuncia e sorridendo poi dell'espressione stupita che apparve sul volto del giovane.

Nikola la baciò ancora, con più impeto questa volta, e poi la strinse, cullandola finché entrambi non si addormentarono.


Il mattino successivo Alessia si svegliò ascoltando il rumore della pioggia scrosciante che colpiva il vetro della finestra. Si rannicchiò meglio sotto la coperta e alzò lo sguardo su Nikola, il quale dormiva ancora. Studiò i suoi lineamenti come se fosse la prima volta, poi gli lasciò un leggero bacio sul collo.

Lo sentì muoversi appena, così, sorridendo, lo baciò ancora, questa volta sulla guancia.

La sua reazione fu un sospiro, seguito da un borbottio.

Alessia non aveva alcuna intenzione di smettere di stuzzicarlo. Gli accarezzò il petto e le braccia, sfiorandogli il collo con la punta del naso.

Lui continuò a tenere gli occhi chiusi, anche se ormai era completamente sveglio.

<<Ale...>>

La sua voce roca le procurò una piacevole sensazione.

<<Si?>> chiese infilando una mano sotto la sua maglia.

Improvvisamente Nikola le bloccò la mano con la propria e aprì gli occhi, fissandola.

<<Tra poco dobbiamo uscire. Io ho allenamento e tu devi andare al giornale>>

La ragazza si sollevò e avvicinò il viso al suo.

<<Quindi?>> chiese lentamente prima di baciarlo.

Lui ricambiò il bacio senza lasciare andare la sua mano, così Alessia si inarcò verso di lui. Voleva sentire il suo corpo contro il proprio, perdersi sotto il suo tocco.

<<Non puoi tentarmi così>> disse a fatica il giovane, lasciandole la mano.

Subito, lei riprese a toccarlo e capì dai suoi sospiri che stava cedendo.

<<A volte parlare è uno spreco di tempo>> mormorò, bloccando una sua eventuale protesta con un bacio.

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