L'amicizia unisce, la complicità lega - R. Gervaso

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In quelle stesse ore Betty aveva organizzato una serata tra ragazze. Voleva passare del tempo con Alessia e conoscere meglio Sara. Aveva dato loro appuntamento in un ristorante molto popolare, sempre pieno di giovani e molto apprezzato per i suoi piatti originali.

La prima ad arrivare fu Alessia, seguita, alcuni minuti dopo, da Sara. Le tre si salutarono ed entrarono, seguendo il cameriere fino al tavolo che Betty aveva prenotato per loro.

La ragazza notò che Sara era leggermente in imbarazzo, così decise di rompere il ghiaccio. Versò del vino in ciascuno dei tre calici presenti sul tavolo e propose un brindisi.

<<Alle amiche, e alle serate tra donne!>>

Alessia e Sara risero e bevvero il vino.

<<Allora, Sara>> continuò la bionda. <<Raccontaci qualcosa di te>>


Alessia lanciò un'occhiata alla sventurata ragazza.

<<Attenta, quello che dirai potrebbe portare ad un interrogatorio in stile Hollywood>> scherzò.

Furono interrotte dal cameriere, il quale aveva portato loro gli antipasti.

Afferrando la forchetta, Sara si rivolse alle altre:

<<Non c'è molto da dire. Sono figlia unica, mio padre è medico e mia madre è avvocato. Di sera alleno, di giorno lavoro nello studio di mia madre>>

<<Hai mai giocato?>> le chiese Alessia, curiosa.

<<All'inizio ci ho provato, ma me la cavavo molto meglio dietro le quinte, fuori dal campo>> si strinse nelle spalle e bevve un sorso d'acqua.


Betty aveva terminato il suo carpaccio di pesce spada e ora era libera di concentrarsi su quello che le piaceva di più.

<<E ora raccontaci come vanno le cose con il nostro Goran!>>


Alessia si irrigidì. Temeva che quella di Betty non fosse una domanda appropriata: non avevano tutta questa confidenza con Sara e, inoltre, lei sapeva come stavano le cose tra i due. O, almeno, conosceva i sentimenti dell'amico. Non voleva che Sara si trovasse in difficoltà.

<<Betty, possibile che tu voglia sempre spettegolare?>> cercò di sviare l'attenzione. <<Non pensavo che fosse possibile, ma sei peggio di Vladimir!>>

La bionda la fissò di traverso.

<<Non ti preoccupare, tra poco arriverà anche il tuo turno>> un ghigno comparve sul suo volto.

//Oddio, lo sapevo...//

Durante il loro scambio di battute Sara era rimasta a guardarle con un sorriso timido e l'espressione incerta.

Alessia vide Betty riportare la sua attenzione sulla ragazza e provò compassione per lei. Non sapeva a cosa stava andando incontro, ma l'avrebbe scoperto presto.

<<Beh, Goran è... E' Goran. Lo conoscete, no?>>

Nemmeno l'arrivo delle portate principali distolse Betty dal suo obiettivo.

<<E come ti trovi con lui?>> continuò imperterrita.

Sara abbassò gli occhi sul suo piatto.

<<E' gentile, sto bene con lui>> rispose infilzando un boccone di cibo con la forchetta.

Betty non sembrava molto soddisfatta da quella risposta, ma Alessia le lanciò un'occhiata intimidatoria e l'amica colse il messaggio, lasciando cadere l'argomento.

Mangiarono le loro portate e anche il dolce, parlando di tutto e di niente. Fu una serata piacevole.

Ma Alessia era consapevole che presto sarebbe arrivato il momento del suo interrogatorio. E infatti, quando uscirono dal locale e salutarono Sara, non fece in tempo a sedersi sull'auto di Betty e ad allacciare la cintura che udì la voce dell'amica rompere il silenzio.

<<Adesso tu mi racconti tutto!>> esclamò mentre accendeva il motore.

Alessia rinunciò a ribellarsi, non avrebbe ottenuto nulla; molto meglio sviare l'attenzione della ragazza sui particolari meno intimi.

<<Ho sfoderato il mio nuovissimo pigiama di Titti>>

<<Cosa?>> per poco Betty non inchiodò. La guardò con la coda dell'occhio mentre continuava a guidare lungo le strade illuminate dai lampioni. <<Dimmi che era buio e Nikola non l'ha visto>>

Alessia rise.

<<Oh, no. L'ha visto benissimo. Ha anche detto che era carino>> la prese in giro.

<<Abbiamo cercato per un pomeriggio intero un completo sexy e tu ti sei presentata con un pigiama giallo canarino?>> Betty era sconsolata.

Alessia sorrise al ricordo della prima notte che aveva trascorso da sola con Nikola a Sydney.

Fissò la bionda, ancora impegnata a guidare senza farsi prendere dallo sconforto, e decise che meritava una piccola soddisfazione.

<<Comunque, se ti può consolare, sappi che la sera successiva Nikola ha apprezzato il completo che mi hai obbligata a comprare>> disse casualmente.

Poteva immaginare il cervello di Betty elaborare quell'informazione e trarne le conclusioni. L'amica non distolse gli occhi dalla strada, ma lei si sentì ugualmente sotto esame.

<<E quanto lo ha apprezzato?>> chiese con cautela.

<<Direi che gli è piaciuto molto>>

Betty quasi saltò sul sedile e picchiò una mano sul volante.

<<Ah, lo sapevo! Brava Ale! Ti abbraccerei, ma preferisco arrivare viva a destinazione>>

Alessia rise insieme alla giovane e si mise più comoda sul sedile. Il terzo grado era finito.

Finish LineWhere stories live. Discover now