Si può reggere il dolore soli,ma servono due persone per provare gioia-E.Hubbard

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Sara fissò entrambi con gli occhi spalancati.

<<Tuo padre è malato?>> riuscì a chiedere con voce neutra.

Non capiva se si sentisse più dispiaciuta per Goran o più arrabbiata perché lui, il suo ragazzo, non l'aveva messa al corrente di una cosa così importante.

Vide Alessia girarsi verso il giovane, ma non riuscì ad interpretare il loro scambio di sguardi. La ragazza si allontanò poi in silenzio, lasciandoli soli.

Goran sostenne il suo sguardo, poi parlò:

<<Questo non è il posto per un discorso del genere. Andiamo>>

Sara si impose di pazientare e lo seguì fin dentro la sua auto.

Chiusero le portiere e lo fissò, in attesa di una spiegazione. Lo sentì sospirare.

<<Mio padre ha un tumore>> disse secco Goran.

Lei sentì immediatamente la rabbia scivolare via, sostituita dalla compassione. Allungò una mano e gli accarezzò il volto.

<<Mi dispiace tanto>>

Goran annuì in silenzio.

<<Scusa se non te l'ho detto prima, non è facile parlarne>> il ragazzo non l'aveva ancora guardata negli occhi, continuava a fissare fuori dal parabrezza il parcheggio ormai quasi deserto.

Sara rifletté a lungo: le aveva dato fastidio che lui non l'avesse reputata abbastanza importante per confidarsi con lei, ma ora come ora non aveva voglia di litigare. Capiva quanto lui stesse soffrendo e decise di mettere una pietra sopra la faccenda. Era molto più importante stargli accanto.

<<Non fa niente>>


Alessia e Nikola erano tornati a casa della ragazza e lei gli aveva raccontato quello che era accaduto nel parcheggio con Goran e Sara.

Mentre la stringeva sotto le coperte, Nikola ragionò ad alta voce.

<<Immaginavo che non gliene avesse parlato>>

<<E perché mai?>> lei non riusciva a capire.

Il ragazzo prese a giocare con una ciocca dei suoi capelli.

<<Ti sarai accorta che il loro rapporto è un po'... sbilanciato, diciamo>>

<<Intendi che Goran si comporta sempre con distacco nei suoi confronti?>> non voleva tradire la confidenza che l'amico le aveva fatto durante le Olimpiadi.

Nikola annuì.

<<Credo che lui non sia innamorato, o almeno non quanto invece lo è lei>>

Nikola era arrivato alla giusta conclusione senza nemmeno il bisogno di parlarne con l'amico.

Però, ora che lui glielo aveva fatto notare, le dispiaceva sapere che invece Sara fosse innamorata di Goran. Sperava che il giovane potesse cambiare idea su di lei, anche se sapeva che era difficile: lei stessa aveva sperimentato l'impossibilità di comandare il proprio cuore.

<<Secondo te perché non la lascia, allora?>> domandò a Nikola quasi sottovoce.

<<Perché è umano, credo. Soprattutto in questo periodo, forse non ha semplicemente voglia di rimanere da solo>>

<<Ma non sarebbe solo! Noi gli staremmo accanto>> esclamò Alessia.

<<Sai che non è la stessa cosa>> rispose il ragazzo.

Lei sospirò, annuendo. Si accoccolò ancora di più contro di lui, sentendo il bisogno del suo calore rassicurante. Le dispiaceva veramente molto per la situazione in cui si trovava il suo migliore amico.

Nikola doveva avere intuito il suo stato d'animo, perché la strinse maggiormente e le baciò i capelli.

<<Amo il fatto che ti preoccupi per loro>> le bisbigliò dolcemente.

<<Vorrei solo che Goran trovasse la persona giusta, come io ho trovato te>>

Nikola le fece sollevare il viso.

<<Prima o poi accadrà>> la rassicurò.

Poi le labbra di lui sulla sua bocca cancellarono ogni pensiero dalla sua mente.

<<Adesso cerca di dormire un po'>>

Alessia tornò ad appoggiare la testa sul suo petto, ascoltando il ritmo del suo cuore e scivolando lentamente nel sonno.


Finish LineWhere stories live. Discover now