La famiglia è la patria del cuore - F. Mazzini

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Nikola la teneva d'occhio mentre scherzava coi suoi compagni di squadra. Sembrava impaziente; continuava a controllare il cellulare, credendo che lui non se ne accorgesse.

Immerso nei suoi pensieri, quasi non si rese conto che qualcuno aveva suonato alla porta.

Spostò l'attenzione sul nuovo arrivato e vide non una, bensì tre persone farsi largo verso di lui.

In un primo momento credette di avere un'allucinazione, poi capì che quelle figure erano reali.

<<Buon compleanno, fratellino!>> la voce di Vladimir riempì la stanza e Nikola si ritrovò circondato dalle sue braccia.

<<Grazie, ma cosa ci fate qui?>> chiese stupefatto guardando prima lui e poi Marjia e Ivan.

<<Qualcuno ci ha invitato>> rispose semplicemente l'altro.

Nikola abbracciò Marjia e prese in braccio il nipote, poi si voltò alla ricerca di Alessia. La ragazza li stava fissando sorridente e finalmente sembrava essersi rilassata.

//Ecco perché continuava a controllare il telefono//

Ancora con Ivan in braccio, le si avvicinò e la baciò, senza darle il tempo di parlare.

<<Grazie>> le bisbigliò a fior di labbra, prima di tornare a baciarla.

<<Ehi, così la consumi!>> esclamò suo fratello avvicinandosi e salutando Alessia con un abbraccio. <<Lei è mia moglie Marjia>> Vladimir presentò le due donne. <<E lui è Ivan>>

Alessia li salutò cercando di ignorare il rossore sulle sue guance, dovuto al fatto che l'aveva baciata davanti a tutti. Nikola non riusciva a smettere di guardarla.

Il piccolo Ivan gli chiese di poter andare a prendere del cibo, così lui lo fece scendere e lo osservò allontanarsi, seguito da sua madre.

Nel frattempo si era avvicinato anche Goran e i tre stavano ridendo di qualcosa.

Poi Alessia domandò a Goran di seguirla e li lasciò da soli.


<<Invitare Vladi è stata un'idea brillante>> le disse Goran mentre si avvicinavano al tavolo su cui si trovavano le bibite e le bottiglie di vino.

<<Immaginavo che gli avrebbe fatto piacere. Insomma, non si vedono spesso. Ma quando ho saputo che quest'anno Vladimir avrebbe giocato a Milano ho colto l'occasione>> Alessia prese da bere e porse un bicchiere all'amico.

Goran sollevò il calice, facendolo scontrare leggermente col suo.

<<Ottimo lavoro!>> esclamò contento.


Sara aveva seguito l'arrivo di Vladimir e della sua famiglia in disparte, mentre chiacchierava con Betty.

Tutti i ragazzi erano simpatici e si trovava bene in loro compagnia. Ma non si sentiva del tutto a suo agio e il motivo era Goran. O meglio, il loro rapporto.

Erano passati mesi dalla loro prima uscita e lei credeva di essersi innamorata di lui, ma non glielo aveva mai detto. Non voleva mettergli pressione, perché era chiaro che lui non provasse lo stesso sentimento per lei. Era gentile, dolce, simpatico, ma era come se la tenesse a distanza.

Anche in quel momento, mentre lo osservava insieme ad Alessia, si sorprese ad invidiare il loro rapporto, così naturale e complice.

<<Da quanto tempo Alessia conosce Nikola e Goran?>>domandò alla ragazza bionda che le stava accanto.

<<Quasi un anno>> Betty la guardò. <<Perché?>>

Sara scrollò le spalle, continuando a fissare i due amici. Poi si voltò verso l'altra, accorgendosi che lei aveva seguito il suo sguardo.

<<Stai tranquilla, quei due sono solo amici>> le disse Betty.

<<Lo so>>

Betty tornò a fissarla.

<<All'inizio anch'io ho avuto dei dubbi, ma ti posso assicurare che non c'è niente tra di loro. La loro amicizia è talmente profonda che può sembrare qualcos'altro, ma non è così. E poi Alessia ha occhi solo per Nikola>>

Sara annuì. Era lampante che Alessia e Nikola fossero fatti per stare insieme. Le sarebbe piaciuto poter dire lo stesso di lei e Goran.


La maggior parte dei ragazzi era andata via.

Il piccolo Ivan era stanchissimo e quasi già dormiva in braccio a Marjia.

<<In quale albergo dormirete?>> chiese Nikola a suo fratello.

<<Nessun albergo. Staranno da me>> si intromise Alessia, consegnando le chiavi del suo piccolo appartamento a Vladimir.

<<Sicura che non sia un problema?>> si accertò Marjia.

<<Assolutamente. Io dormirò benissimo qui con Betty>> le sorrise lei.

<<Fratellino, siamo già a questo punto?>> Vladimir mise una mano sulla spalla di Nikola. <<Preferisce la sua amica a te>>

Nikola lo guardò torvo e Alessia scosse la testa sorridendo: le erano mancati i loro battibecchi.

Vladimir rise e poi lui e sua moglie salutarono tutti e se ne andarono.

I ragazzi aiutarono Betty a riordinare la casa, raccogliendo il cibo avanzato e surgelandolo.

Alessia era andata in bagno a lavarsi le mani e, quando ne uscì, incontrò Nikola nel corridoio semibuio.

Fu intrappolata dalle sue braccia, con la schiena contro il muro e la bocca del ragazzo sulla sua.

<<E' stato un regalo bellissimo, grazie>> le disse poi lui.

La ragazza gli passò una mano tra i corti capelli castani.

<<Sono felice che ti sia piaciuto>>

<<Sai cosa mi piacerebbe ancora di più? Portarti a casa mia stasera>> la sua voce adesso era roca.

Alessia sorrise, ma non poteva accettare.

<<Ho promesso a Betty che avrei dormito qui. E' tanto che non passiamo una nottata tra donne>>

Lui sospirò, sconfitto.

<<Almeno posso passare a prenderti domattina? Così facciamo colazione insieme e poi ti riporto a casa e salutiamo mio fratello>>

Lei lo abbracciò.

<<Mi sembra una grande idea>>

Lo lasciò in corridoio dopo un ultimo bacio, tornando dagli altri.

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