25^

53.6K 1.9K 190
                                    

LUCA POV'

-Dobbiamo scoprire che cavolo è successo e farli riappacificare. Intanto facciamo il punto della situazione. Cosa sappiamo? - chiesi, sedendomi sul divano, stremato e dolorante. Erano passate circa due ore da quando Sebastian mi aveva preso a pugni, e da allora nessuno era più uscito dalla propria stanza, in casa non volava una mosca. Chiara era in camera con Eva, mentre Sebastian si era chiuso in camera con Christina. -Be, sappiamo che Chiara ha visto qualcosa che non doveva vedere. - disse Tom, riemergendo dalla cucina e venendomi in contro con del ghiaccio in un panno. Si sedette accanto a me e me lo mise in mano, lasciandomi poi anche una pacca sulla spalla, che ricambiai con un gesto del mento. Lo appoggiai sul labbro gonfio e subito sentii un potente bruciore irradiarsi per tutto il viso, a causa del taglio all'interno della bocca. -Devo andare a parlare con Sebastian. - dissi, togliendo per un secondo il ghiaccio dal labbro, per riuscire a parlare senza che la mia voce fosse attutita dal tessuto del panno. Tom mi guardò sbalordito. -Vuoi farti rompere anche il naso? - mi chiese il ragazzo, sgranando gli occhi e aggrottando le sopracciglia, con espressione accigliata. -No, voglio capire cosa pensa che io abbia detto a Chiara e perché ha reagito così, ma soprattutto cos'è successo. - Non mi andava giù che pensasse che l'avessi tradito, raccontando a Chiara che aveva fatto sesso con la ragazza del bar. Non l'avrei mai fatto, al massimo l'avrei incoraggiato a dirglielo lui stesso, ma di sicuro non sarei andato a spifferarlo, non solo per correttezza nei confronti del mio migliore amico, ma anche perché non era mio diritto dare un dispiacere simile a Chiara, e non avevo intenzione di prendermi la responsabilità di ciò. -Okay amico, buona fortuna allora. - disse, sospirando, guardandomi scettico. Mi alzai da divano, appoggiando il ghiaccio sul tavolino, gli lasciai una pacca sulla spalla e andai in camera di Sebastian, deciso a parlargli. Arrivato davanti alla porta feci un respiro profondo, cercando di prendere coraggio e riorganizzare i pensieri, pensando a cosa dirgli, ed entrai, trovando Christina stesa al lato destro del letto e Sebastian sul lato sinistro, steso di pancia con un cuscino premuto sulla testa. -Christina, puoi lasciarci soli? - chiesi alla ragazza, che senza fare storie si alzò e uscì dalla stanza. Sebastian, appena sentì la mia voce, o forse il letto incurvarsi sotto il peso della ragazza, mentre si alzava, alzò la testa e si mise seduto di scatto, guardandomi trucemente. -Vattene, o giuro che questa volta ti uccido. - sbottò, con una serietà spaventosa. Non scherzava, lo avrebbe fatto, ma non me ne sarei andato senza prima aver avuto una spiegazione soddisfacente, a costo di farmi prendere di nuovo a pugni. -Lasciami spiegare. Io ho parlato con Chiara... - dissi e solo dopo capii la cazzata che avevo commesso iniziando così il discorso. Se lui pensava che avessi spifferato a Chiara quello che aveva fatto la sera prima, iniziare così era stato un errore enorme, che lo avrebbe convinto ulteriormente della mia colpevolezza. Infatti lo vidi stringere i denti e serrare la mascella, chiaramente arrabbiato, ma che dico, furibondo. -Ma non è come pensi tu. Non le ho detto della bionda del bagno. Le ho detto di ammettere quello che prova per te e di venire a parlarti. - continuai, parlando velocemente, sventolando le mani davanti al petto. Assottigliò lo sguardo, ancora leggermente scettico, ma si rilassò visibilmente. Riuscii quasi a sentire le rotelle del suo cervello lavorare, mentre pensava se credermi o no. -Allora come ha fatto a sapere di lei? - chiese, passandosi una mano fra i capelli, nervoso. In quel momento riuscii solo a pensare a quanto fosse terribilmente innamorato di quella ragazza e a quanto fossi felice per lui. Mi sedetti accanto a lui, sul letto, e gli appoggiai una mano sulla spalla, sospirando. -Non lo so amico. Senti un po', facciamo così, stasera usciamo e scarichi un po' di tensione; Lascia che si calmino un po' le acque. Domani le parlerai. - dissi, cercando di rassicurarlo. Emise una risatina amara, alzando gli occhi su di me. -Non so se hai capito, ma non mi vuole più vedere. Mi ha detto chiaramente di uscire dalla sua vita, ovvero di togliermi dai coglioni. - disse, con lo sguardo di un cane bastonato. Riuscivo a vedere quanto fosse frustrato solo guardandolo negli occhi. -Troveremo un modo. - Non avrei lasciato che quel coglione si lasciasse scappare la ragazza che amava e che lo amava più di se stessa per un errore del genere. Neanche per sogno.

"Come aeroplanini di carta"حيث تعيش القصص. اكتشف الآن