Capitolo 94 - Dopo cena ti punirò

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Fedele alla sua promessa, Michael tornò a casa alle sei. Trovò Lisa in cucina, intenta a preparare la cena. Un delizioso profumo riscaldava la casa.

Con un certo disappunto notò il caos in cui versava la cucina. Il piano era invaso dalle stoviglie usate, c'erano macchie sul pavimento e impronte di farina sui mobili.

«Ciao» gli sorrise Lisa,avvicinandosi per baciarlo, tenendo le mani sporche di uova e farina il più possibile lontane da lui. Michael non si mosse per baciarla e Lisa fece del suo meglio per non mostrare quanto ci fosse rimasta male.

«Ti ho preparato il pollo arrosto, una frittura di verdure e quel dolce alla crema che ti piace tanto.»

Michael non commentò. Andò a riporre il cappotto nel guardaroba. Anche il soggiorno era stato contaminato dal disordine. Sul divano campeggiava la coperta in cui lui si era avvolto per la notte e che aveva ripiegato al risveglio, di nuovo stesa e stropicciata; di fianco erano abbandonati un vecchio borsone, un asciugamano usato e gli abiti di Lisa.

«Sì, hai ragione. Non ho ancora rimesso a posto» disse lei, intercettando il suo sguardo. «Finisco qui e lo faccio subito.»

«No.»

«No?»

«La cena è quasi pronta o sbaglio?» domandò Michael guardandola impegnata ad asciugarsi le mani dopo averle sciacquate dalla pastella.

«Sì, ma ho cinque minuti. Posso mettere a posto.»

«Non importa» disse Michael notando il suo abbigliamento. Lisa indossava una sua vecchia maglia da cui facevano capolino quelli che sembravano dei suoi boxer.

«Guarda che ce la faccio. Ho già apparecchiato. Non ho altro da fare.»

Era una Lisa del tutto nuova: mite, accondiscendente. Se non fosse stato per la confusione che era riuscita a produrre in una sola giornata, l'avrebbe trovata quasi irriconoscibile.

«No, finisci di friggere e ceniamo.»

Lisa sembrava combattuta, ma annuì. «Va bene, riordinerò dopo.»

«No.»

Lisa sembrò sul punto di dire qualcosa, ma poi tornò verso la cucina.

«Dopo cena ti punirò.»

Lei si bloccò solo un attimo poi rilassò le spalle. «Va bene.»


Si sedettero a tavola e cenarono. In silenzio.

Ogni volta che Michael sollevava gli occhi su di lei, Lisa si concentrava sul piatto, ma non appena lui abbassava la testa lei tornava a guardarlo. Era chiaro che era ancora arrabbiato, difficile capire quanto, forse più di quanto si era aspettata, e il fatto che non l'avesse voluta baciare era stato duro da accettare, ma aveva detto di volerla punire e questo lo interpretava come una cosa positiva. Il volto severo e gli occhi color tempesta sembravano come scolpiti nella pietra, lontani e inarrivabili, eppure stava per punirla. Le sue mani l'avrebbero raggiunta. A quel pensiero spostò lo sguardo verso di esse. Si muovevano tra forchetta e coltello, eleganti e composte. Erano capaci di fare molte cose quelle mani e presto sarebbero state su di lei, forti e implacabili come lui.

«Non finisci quello che hai nel piatto?» domandò lui, pulendosi la bocca col tovagliolo.

Lei scosse la testa. «Non ho molta fame.»

Era vero. Tutta la fame era scomparsa quando lui le aveva detto che l'avrebbe punita. Non riusciva più a pensare ad altro.

«Ti preparo il caffè» disse, alzandosi per andare a prendere la moka.

Miss Belliniحيث تعيش القصص. اكتشف الآن