Capitolo 54 - Rivali

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Ovviamente aveva detto tutto a Giulia. Inevitabilmente avevano discusso e poi litigato furiosamente. Avevano posizioni troppo differenti per poter trovare un accordo, anche se entrambe capivano le motivazioni che spingevano l'altra.

Giulia voleva solo proteggere l'amica mentre Lisa aveva amato Lore, nonostante tutto il male che le aveva fatto, e non poteva abbandonarlo. Inoltre Giulia, per quanto detestasse Lorenzo, non lo voleva certo morto. Non davvero.

Grazie a questo avevano raggiunto una tregua, o meglio, una semplice constatazione che nessuna delle due avrebbe cambiato idea.

Assodato che Lisa avrebbe aiutato Lorenzo, Giulia aveva consigliato di sentire l'Avvocato Liberti, ma Lisa si era opposta con ogni forza. Tralasciando il fatto che non poteva permettersi di pagare un altro onorario, non voleva rischiare in nessun modo che Michael venisse a sapere di quella storia.

L'idea di avvisare la polizia non aveva convinto entrambe. Anche ammesso che le avessero prese sul serio, non era scontato che sarebbero riusciti a proteggere efficacemente Lore per tutto il suo soggiorno in carcere. Inoltre Lisa, nonostante i dubbi di Giulia, si diceva certa che se Lore la voleva far parlare con Katalina era possibile che ci fosse una soluzione. Meglio risolvere il problema piuttosto che sperare che riuscissero a proteggerlo.

A quel punto aveva dovuto fare una grande fatica per convincere Giulia a non partire con lei. Avevano litigato ancora poi stabilito una nuova tregua e Lisa aveva speso tutti i suoi fondi di fortuna sotto la mattonella per comprare un solo biglietto aereo.

A Michael aveva mentito. Gli aveva detto che stava qualche giorno fuori con Giulia per una breve vacanza. Pur sentendosi uno schifo era conscia che lui non avrebbe mai accettato quello che stava per fare e sapeva anche che non avrebbe avuto forze sufficienti per litigare anche con lui.

Così era partita di mattina presto, accompagnata da Adelaide con lo scooter fino alla stazione. Da lì era andata in aeroporto, col suo zainetto come unico bagaglio.


***


Quarantasei ore dopo la telefonata con Katalina, Lisa scese dalla navetta di collegamento tra città e aeroporto e si guardò attorno. Era una fredda giornata di sole e la grande piazza era attraversata da una moltitudine di persone a piedi, in partenza o in arrivo dalla stazione dei pullman.

La sua destinazione era poco distante, a piedi poco più di dieci minuti. Si era stampata una cartina dal computer di Teo, sembrava facile, ma ancora una volta si soffermò a chiedersi se quello che stava facendo fosse una pazzia e se non fosse stato meglio dare retta a Giulia. Se non fosse stato meglio accettare perlomeno che Giulia la accompagnasse.

Prima in treno e poi in areo si era fatta quella domanda almeno altre dieci volte e si era risposta che doveva sbrigarsela da sola, che non era giusto coinvolgere Giulia nei problemi di Lore, ma ora che era lì, a Bucarest, in Romania, avrebbe tanto voluto avere Giulia con lei.

Presa dall'inquietudine, d'impulso, prese il cellulare per chiamare Michael e confessare tutto. Lui, ne era certa, avrebbe saputo cosa fare e lei non sarebbe stata più sola in quella città straniera, in procinto di incontrare una sconosciuta coinvolta in affari di droga.

«Cazzo!» imprecò col dito che tremava sul telefono.

«Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo!» ripeté trattenendosi dall'avviare la chiamata. L'impulso passò, rimise il telefono in tasca e stringendosi nei vestiti si mise in cammino. Avrebbe incontrato Katalina, le avrebbe detto quello che doveva dire e tutto sarebbe finito. Sarebbe tornata a casa e avrebbe dimenticato tutta quella storia.

Miss BelliniWhere stories live. Discover now