Capitolo 33 - olio d'oliva e... codice penale

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Il suo lavoro estivo alla piscina era finito nel mese di settembre, ma Lisa non aveva smesso di recarsi ogni domenica in piscina per nuotare. In parte per tenere d'occhio il suo armadietto ed essere sicura che Saponetta non si decidesse a liberarlo, in parte perché le piaceva nuotare. Le era sempre piaciuto il nuoto, lo stare sospesa nell'acqua, sentire il suo tocco fresco contro la pelle, farsi portare dal muoversi di braccia e gambe, tutto il corpo che lavorava per avanzare, i pensieri che galleggiavano assieme a lei nei suoni ovattati sotto la superficie della vasca.

Non era riuscita a spuntarla sulla questione dei trecento euro, le erano stati trattenuti dall'ultimo stipendio, ma era riuscita a strappare in cambio una tessera con venti ingressi ed era sicura che buona parte del merito andasse alla sua esibizione sotto la doccia.

Saponetta ora era meno stronzo con lei. Non era più ostile, la salutava quando entrava e quando usciva e continuava a farle correre gli occhi addosso, ogni volta che pensava di non essere visto.

Davanti alle porte di ingresso incrociò Thomas appoggiato contro una bella moto tirata a lucido con due caschi poggiati sulla sella.

«Sei venuto a prendere Aurora?» gli domandò dopo averlo abbracciato.

«Sì, oggi era il suo ultimo giorno.»

«Lascia il posto?»

«Sì, dalla prossima settimana inizia il nuovo lavoro come insegnante di nuoto alla piscina comunale vicino a casa. Era abbastanza stufa di fare la tappabuchi, soprattutto del turno della domenica.»

«Dove la porti di bello?» domandò Lisa indicando il casco.

«Avevamo in programma una piccola scappatella di un paio di giorni in direzione nord, lago d'Iseo e poi un agriturismo nella Franciacorta.»

Il sorriso negli occhi di Thomas rese superflua la domanda su come andasse la loro storia. Lisa lo osservò con una punta di gelosia, domandandosi se avesse fatto bene a lasciarlo ad Aurora. Thomas era un gran bravo ragazzo, uno di quelli che ti veniva a prendere al lavoro, che ti portava fuori per il fine settimana, uno di quelli che non telefonava solo per venire a scopare.

Perché a lei non toccavano mai ragazzi del genere?

Aurora uscì dalla piscina, Lisa salutò anche lei e poi lasciò la coppietta per andare a fare un po' di vasche, per non pensare a Luis che non si era più fatto sentire e per vedere se riusciva a mettere le mani sul turno di domenica adesso libero.

Lisa aveva bisogno dei soldi in più che le avrebbe dato quel lavoro. Doveva ancora a Giulia la sua quota di tre mesi di affitto, Spartaco voleva il saldo delle riparazioni alla panda, parcheggiata nel suo piazzale da più di due mesi e poi c'era la spesa, le bollette e il fatto che non si era potuta comprare niente di nuovo praticamente da prima dell'estate. Doveva ottanta euro anche ad Adelaide.

Sapeva che Saponetta avrebbe fatto storie, lei poteva essere in piscina solo la domenica mentre il lavoro di Aurora prevedeva di coprire anche i turni che di quando in quando restavano scoperti. Assumere lei avrebbe richiesto di trovare qualcun altro per le sostituzioni. Doveva dargli un motivo per scegliere lei e dirgli che da novembre avrebbe potuto fare tutte le sostituzioni. Il suo contratto di lavoro con Mr Berger terminava a fine ottobre, a meno che lui non decidesse di prolungare il suo soggiorno in Italia. Quel pensiero le diede un lieve senso di vertigine. Tre settimane e Michael Berger sarebbe tornato in Austria, forse fino alla prossima estate e forse quando fosse tornato non l'avrebbe neppure riassunta.

Saponetta stava parlando con delle persone e lei adesso non era più dell'umore di fare la carina, così decise di fermarsi da lui dopo essere stata in vasca.

***

Michael fermò la macchina e guardò il portone sull'altro lato della strada poi di nuovo le due bottiglie d'olio nuovo infilate nel cartone e posate nello spazio dei sedili sul retro.

Miss BelliniWhere stories live. Discover now