Capitolo 52 - Lacrime e avanzi

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Il ventisette mattina Lisa uscì di casa che erano da poco passate le nove. Aveva lasciato un biglietto sul tavolo a Giulia e Teo, ancora addormentati e abbracciati sotto le coperte.

"Vado a far fuori un po' di pandoro" c'era scritto sul biglietto.

Si incamminò sotto una pioggerellina fine e fredda che veniva giù da un cielo grigio bianco, le mani cacciate nel fondo delle tasche del piumino, il cappuccio ben calcato sulla testa.

Rintanata sotto la tettoia davanti all'ingresso della piscina c'era Bianca ad attenderla, la sigaretta accesa tra le dita viola di freddo.

«E te che ci fai qui?» domandò Lisa scrollandosi l'acqua di dosso.

«Si fotta il Natale!» si strinse nelle spalle Bianca. «Sono spariti tutti. Ammazzo il tempo e mi riparo dalla pioggia. Forse più tardi passa la Bea.»

«D è ancora chiusa in casa, immagino.»

Bianca annuì facendo un tiro, Lisa rifiutò la sigaretta che le offriva e si appoggiò contro il muro accanto a lei

«Il Secco?»

«Con quella pompinara della sua fidanzata.»

«Andy?»

«Non scopiamo più. L'ha buttata giù pesante e io l'ho mandato a cacare.»

«Le altre?»

Bianca fece spallucce e sbuffò il fumo verso l'azzurro della tettoia.

«D mi ha detto che hai preso a calci nel culo il tuo vecchio.»

«Sì, più o meno.»

«Mi sarebbe piaciuto esserci» sorrise per la prima volta Bianca e Lisa si unì a lei. «Non è stato niente male urlare contro quello stronzo.»

Per un po' rimasero in silenzio guardando il piazzale vuoto e l'acqua che continuava a venire giù.

«Hai qualcosa?» domandò Lisa sentendone improvvisamente il bisogno. Era bastato quell'accenno e il pensiero di Vincenzo si era insinuato e diffuso rapidamente, come un veleno, a cancellare i due giorni sereni appena trascorsi. Era tornata con la mente ai suoi problemi di soldi e al conto che lui le aveva fatto recapitare, facendola sprofondare nei debiti. Michael era lontano e Giulia non la voleva coinvolgere. Questo la faceva sentire sola e di nuovo arrabbiata.

Bianca sfilò da sotto la giacca un cartoccio di stagnola e glielo passò. «È Marija, di quella buona, non la merda del Secco.»

«Quanto? » domandò Lisa facendolo sparire nella tasca.

«Dammi venti» disse Bianca. «Regalo di Natale.»

«Dici sul serio?»

«Se non vuoi sono cinquanta, prezzo pieno.»

Lisa prese dal borsone il suo portafogli, dentro c'erano un pezzo da cinque, uno da dieci e tre monete da due. Prese tutto e lo passò a Bianca «Sei un'amica.»

«E tu una stronza» disse Bianca poi le sorrise di nuovo.

Lisa rimise il borsone in spalla, le fece un cenno di saluto ed entrò in piscina.


Saponetta era in ufficio, seduto davanti al televisore con un brutto maglione rosso e una tazza fumante in mano. Una bottiglia di rum stappata sul tavolo diceva che quella tazza non conteneva solo tè.

«Ciao Carlo, buon Natale» disse Lisa, lasciando la tessera sul bancone. Il numero di ingressi a sua disposizione era prossimo alla fine.

«Ciao Lisa, buon Natale» lo sentì rispondere mentre entrava negli spogliatoi.

Miss BelliniWhere stories live. Discover now