Capitolo 82 - Lui non...

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Giulia era preoccupata. La notte prima Lisa era tornata a casa che erano quasi le quattro, ma non aveva voluto parlare. Non una sola parola anche se si vedeva che era distrutta e che aveva pianto fino a poco prima. Si era chiusa in camera e lì era rimasta fino all'ora di pranzo, quando era uscita.

Lei era al lavoro quando era successo. Teo l'aveva chiamata per avvisarla che Lisa aveva appena preso la porta di casa dicendo che andava in piscina.

Giulia si era sentita sollevata quando l'aveva vista tornare a casa, la notte prima. Sfumata la rabbia per il comportamento di Lisa, restava la preoccupazione e anche un minimo senso di colpa per tutto quello che le aveva detto durante il loro litigio. Su alcune cose si rendeva conto di aver esagerato. Però la Lisa che aveva varcato la porta di sera la notte prima e che era uscita "per andare in piscina" non era Lili. Tutta la storia di quel gran bastardo di suo padre e poi la crisi nera tra lei e Michael avevano fatto tornare fuori una Lisa che sperava di aver lasciato nel passato.

Quando Lisa si comportava in quel modo era pericolosa. Era normale per Lili chiudersi a riccio per nascondere i suoi sentimenti e proteggersi dal mondo, Giagia la conosceva e sapeva come gestirla. Ma quando si chiudeva del tutto, quando il riccio non offriva altro che spine, all'interno Lili rischiava di soffocare. In quei momenti Lisa diventava instabile, pericolosa per se stessa, e bastava un nonnulla per farla esplodere.

Per questo alle cinque, appena uscita dal lavoro, telefonò a Lisa e non avendo risposta, telefonò ad Adelaide.

«Se cerchi Lisa, non la vedo da un po'» rispose Adelaide. «Credo sia ancora a spassarsela con degli amici da qualche parte.»

Giulia attaccò senza salutare e per quanto la cosa non le piacesse, telefonò a Bianca.

«Giuligiuli da quanto tempo!» rispose pungente Bianca. Il non sopportarsi era reciproco.

«Sai dov'è Lisa? Non mi risponde.»

«Fammi pensare» disse con finta aria meditabonda. «No, non lo so dov'è Lisa, ma magari ha da fare qualcosa di meglio...»

Ci fu un fruscio. «Che stronza che sei!» disse qualcuno e Bianca protestò con un vaffanculo. Un altro fruscio e poi parlò una voce maschile.

«Se cerchi Lisa è passata qui un paio d'ore fa, ma poi se n'è andata» era la voce del ragazzo che tutti chiamavano "Secco".

«Sai dove?» domandò Giulia senza sperarci troppo. Sotto sentiva Bianca che diceva di attaccare.

«No, ma ho visto che Ema le è andato dietro, poco dopo.»

Giulia riattaccò. Ema era un amico di Lorenzo.

Riprovò con Lisa. «Che stai combinando Lili?» domandò Giulia al telefono mentre il segnale di libero proseguiva imperterrito.

***

Lisa uscì dalla piscina col cappuccio tirato sui capelli ancora umidi. Fuori, ad attenderla, c'era Ema con la sua aria annoiata e i suoi occhi chiari. Lisa non aveva mai capito se erano verdi o azzurri.

«Facciamo due passi?» le propose lui e senza aspettare risposta la affiancò.

«Che vuoi?» domandò Lisa, ostile. Non le andava di parlare con nessuno in quel momento, certo non con Ema, soprattutto di Lore.

Ema non rispose, uscirono da sotto la tettoia della piscina, accolti da una fine acquerugiola uggiosa. Nessuno dei due ci fece troppo caso mentre attraversavano il parcheggio mezzo vuoto.

«Da quando ti sei fatta l'angelo custode?» domandò Ema.

«Di che parli?»

«Bmw azzurra, tipo dell'est. Era fuori dal centro quando sei passata ieri, è ripartito poco dopo che te ne sei andata e stamani quando sei passata al centro è ricomparso.»

Miss BelliniDonde viven las historias. Descúbrelo ahora