Capitolo 48 - problemi contrattuali

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Lunedì mattina, mentre Lisa prendeva ufficialmente servizio a casa Berger trovando ad attenderla una lunga lista di cose da fare, Helga approntava l'agenda di Michael nell'impaziente attesa di vederlo arrivare.

Così come Giulia, anche lei aveva preteso un dettagliato resoconto del sabato e dalle parole di Lisa sembrava che tutto fosse andato a meraviglia, ma era dall'ingresso a lavoro di Michael che le sarebbe stato chiaro se l'entusiasmo fosse reciproco. Conosceva molto bene le minime, ermetiche espressioni facciali di Michael Berger e dal viso che avrebbe mostrato al suo ingresso sarebbe stata perfettamente in grado di sapere se il fine settimana fosse stato anche per lui coinvolgente come lo era stato per Lisa o solo un diversivo destinato presto o tardi a terminare.

Quando l'ascensore si aprì si voltò per avere il suo responso, ma lui era già al cellulare e discuteva di lavoro. Non era un momento rivelatore. Attese quindi pazientemente che prendesse posto nel suo ufficio e andò a portargli la posta.

Era seduto alla scrivania e ordinava le carte sul tavolo canticchiando un motivetto. Helga cercò di contenere il sorriso che minacciava seriamente di incresparle le labbra. Non lo aveva mai sentito canticchiare!

«Le ho spostato l'incontro delle 10 alle 11 e la riunione del pomeriggio si terrà alle 16 e non alle 17» riferì lottando per mantenere un tono neutro. «Questa è la posta. Niente da segnalare. Tra le email, una dell'ufficio tecnico della MALCAM richiede la sua attenzione.»

«Perfetto Helga, provvedo immediatamente. Mi fissi un sopralluogo nello stabilimento TETIS di Francoforte per domani, nella mattinata possibilmente.»

Non riuscì a trattenersi. «Passato un buon fine settimana Mr Berger?»

«Sì, direi proprio di sì»

«La vedo particolarmente rilassato.»

Lui fece un cenno vago di assenso e spostò la sua attenzione verso il laptop, senza dire altro, ma Helga colse una lieve increspatura delle labbra. Un sorriso.


La chiave girò nella toppa e la porta si aprì; il profumo della cena lo accolse come un abbraccio. Compiaciuto Michael entrò.

Le mensole del soggiorno erano state spolverate come da lista, così come erano state pulite le finestre. Entrò in cucina trovando la tavola apparecchiata e un meraviglioso pollo dorato nel forno che attendeva invitante con un contorno di patate arrosto. Percorse il corridoio e trovò la camera rifatta, il bagno immacolato, in lavanderia la pila dei panni da stirare era scomparsa. Per essere il primo giorno nella nuova casa Miss Bellini aveva fatto un ottimo lavoro eppure, in mezzo a tutto quell'impeccabile operato, c'era una plateale mancanza. Dov'era finita Miss Bellini?

Il cigolio della maniglia del bagno di servizio gli diede la soluzione dell'enigma. La incrociò in soggiorno, senza divisa, diretta verso di lui. Aveva il viso imbronciato e quell'aria caparbia che gliela faceva adorare, ma non era Miss Bellini, era Lisa, la meravigliosa donna con cui aveva fatto l'amore sabato, due volte, e poi ancora domenica pomeriggio dopo la passeggiata rimandata dal giorno prima.

La guardò porgergli un pacco di fogli stropicciati. «Mi licenzio, non intendo accettare tutto questo.»

«Hai letto il contratto a quanto pare.»

«Ho letto il contratto» annuì lei con aria di sfida, facendogli desiderare di baciarla, ma anche di mettersela sulle ginocchia e cancellare dal bel viso quell'espressione ribelle.

«Se hai letto il contratto sai che non ti puoi licenziare senza un preavviso di almeno sette giorni.»

«L'ho letto, ma non voglio più lavorare per te! Non con questo!» agitò nell'aria il plico sgualcendo ulteriormente la carta, facendo rabbrividire l'animo ordinato di Michael.

Miss BelliniWhere stories live. Discover now