PROLOGO

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ATTENZIONE: IL LIBRO RIPORTA SCENE DI SESSO ESPLICITE E PRATICHE DI SPANKING, CHI NON SI DOVESSE TROVARE A SUO AGIO CON TALI TEMATICHE SI SENTA LIBERO DI FERMARSI QUANDO VUOLE. IL ROMANZO E' PRINCIPALMENTE UNA STORIA D'AMORE ANCHE SE ATIPICO.



Quando Helena aveva strepitato per la prima volta la parola divorzio, Michael non si era sorpreso. Da anni continuavano a vivere assieme più per abitudine che per scelta, conducendo, di fatto, due esistenze senza punti di contatto. Aveva dunque affidato gli incartamenti allo studio legale di famiglia e, su incalzante richiesta della sua futura ex consorte, si era trovato un piccolo appartamento non troppo distante dal suo ufficio.

Lo aveva contrariato scoprire come quell'angelo di Helena, in memoria del loro passato amore, avesse arruolato uno stuolo di legali nel tentativo di sottrargli quanti più soldi le era possibile. Ogni singolo oggetto che avesse composto un aspetto rilevante della loro vita era divenuto oggetto di scontro. I libri di Michael, le ceramiche di Helena, ogni singolo pezzo di arredamento acquistato assieme negli anni, la loro dimora di Vienna, la colonica in Italia.

Michael Berger si era costruito una vita equilibrata, fatta di piccoli piaceri che adesso venivano ridotti a cifre e contabilizzati. Ogni cosa veniva violata da quella crudele vivisezione in nome di un astio artificioso e avido.

Col passare delle settimane l'amarezza della perdita di cinque anni di fidanzamento e quindici di matrimonio era stata soppiantata da una cupa rabbia che andava a ricoprire tutto come un viscoso liquame.

Niente sfuggiva alla contaminazione. Neanche la vista di Vienna dalle finestre del suo ufficio. Contemplare la sua città ogni mattina, appena arrivato al lavoro, era una delle cose che lo avevano sempre fatto sentire appagato. Ora invece le strade tra i palazzi lo portavano in luoghi vissuti, dal fiume riaffioravano ricordi non voluti e il vuoto oltre i vetri si riempiva di immagini. Helena era inscindibile parte di quel panorama e si era portata via anche quel piacere.


La porta a vetri si aprì, strappandolo alle sue tetre elucubrazioni. La giovane stagista che sostituiva Helga si fermò a due metri dalla scrivania, intimidita dalla severa mole dell'uomo stagliato contro l'azzurro del cielo e i tetti della Franz Joseph Kai.

«Herr Berger, ho i biglietti che mi aveva chiesto.»

Nessuno lo chiamava con l'appellativo tedesco, cosa che lo fece accigliare e, ovviamente, la ragazza fraintese affrettandosi a strafare.

«Le ho prenotato il volo, un posto di prima classe, e fissato un'auto con autista che la aspetterà all'aeroporto per portarla a destinazione.»

«Cambi il biglietto con uno di seconda classe e lasci perdere l'autista. Prendo sempre un'auto con la stessa agenzia. Trova il numero in agenda.»

«Certo Herr Berger.»

Michael perse ogni interesse per la ragazza indecisa sull'aspettare o meno che la congedasse. Non aveva nessuna voglia di istruire quell'implume bambina dato che Helga sarebbe tornata meno di due settimane dopo.

Miss BelliniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora