Taehyung era nervoso.
Il frastuono che proveniva da fuori gli aveva annunciato l'arrivo del Re demone, il 'suo' futuro marito.
"Sono sempre più convinto che non funzionerà"
"Prendete un profondo respiro, il vostro aspetto è perfetto. Se non vi con...
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"Per Taehyung.
Caro Taetae, come va la vita?
Qui a palazzo, c'è sempre un gran baccano e, adesso che Jungkook è al fronte assieme agli altri, sono rimasta sola in balìa della noia.
Il piccolo Min Soonjie è stato lasciato alle mie cure. Ma, come sai, non sono molto brava con i bambini... In generale, comunque, non me la cavo troppo male. In fondo, sono stata per mesi a girovagare nei bassifondi per non farmi trovare! Mi diletto ad aiutare le domestiche nelle pulizie e, spero non ti dispiaccia, mi sono permessa di arredare nuovamente alcune sale. Questa, ora che ci penso, è una passione che abbiamo in comune!
Ma basta parlare di me. A te come va? E i preparativi per il matrimonio del nostro burbero fratellone? Non manca molto alla cerimonia...se non ricordo male sono solo un paio di settimane. Sono così eccitata all'idea di rivedervi. Ho proprio bisogno di tirarmi un po' fuori da quest'aria pesante che la guerra sta facendo intorno alla mia persona.
Sai, gli ho fatto fabbricare uno stupendo regalo di nozze, sono sicura che gradirà. È pienamente nel suo stile: stravagante ma, al contempo, elegante.
Aspetto con ansia una tua risposta anche se so che, probabilmente, non me ne manderai nessuna.
Te lo giuro, Taetae, non sono stata io a rivelare il tuo segreto a Jungkook... ma, devo ammettere, che sono contenta che lo sia venuto a scoprire. Aveva il diritto di conoscere la verità, non pensi anche tu?
Spero che l'arrabbiatura nei miei confronti possa sfumare in fretta. Mi manchi molto.
Tua Taeyeon."
Taehyung ripiegò con cura la lettera, prima di poggiarla vicino ai suoi piedi. Era seduto sull'amplio cornicione della finestra della biblioteca della famiglia Kim, guardava fuori e, per quanto possibile, cercava di godersi il silenzio.
Un mese e tredici giorni.
Quelli erano i giorni trascorsi dall'ultima volta che aveva visto Jungkook.
Un mese e otto giorni, da quando la guerra era iniziata al confine del Regno del Sole.
Ed era lì, che il suo sguardo era rivolto. Quasi come sperasse di scorgere, dietro le città e gli alti alberi, il suono della battaglia.
Avrebbe voluto che la sua ottima vista servisse davvero a qualcosa. Magari di riuscire a trapassare tutti gli ostacoli che c'erano tra lui e il fronte, così da poter scorgere ciò che stava succedendo. O meglio, di vedere come se la stava passando Jungkook.
Lui e anche tutti gli altri.
La ferita che aveva visto sulla spalla di Jungkook lo tormentava anche di più della notte che avevano passato insieme.
