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L'aria era impregnata dell'odore del legno umido

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L'aria era impregnata dell'odore del legno umido.
Era pungente e terribilmente fastidioso nelle narici sensibili di Jungkook.
Gli occhi e la testa erano più pesanti del solito. Provò a muovere le mani, per cercare di capire dove si trovasse. Riconobbe la sensazione morbida di un materasso in piume e poi una coperta in lana.

Provò a riaprire gli occhi, cercando di mettere a fuoco il soffitto.
Doveva essere una sorta di casetta in legno, anche abbastanza vecchia a giudicare dalla puzza di umidità.
Jungkook riconobbe lo scricchiolio del fuoco alla sua destra, era piacevole.

Ma dov'era?
Che cosa era successo?

«Guarda, guarda, chi si è svegliato» disse una misteriosa voce femminile.
Proveniva dalla parte opposta alla sua testa, non era ne lontana ne troppo vicina. Ma rimaneva comunque sconosciuta.

Jungkook scattò in piedi, incurante della fitta al fianco, del fischio che gli aggredì le orecchie o del capogiro. Barcollò lievemente ma si scagliò comunque in fretta verso la misteriosa donna.
In un attimo, furono entrambi avvinghiati contro il muro, Jungkook le stringeva le mani attorno al collo mentre l'altra aveva estratto un pugnale e glielo aveva puntato dritto al cuore.

«Molla la presa o giuro che stavolta ti ammazzo» soffiò minacciosa la sconosciuta.

Era una donna attraente, proprio come se la ricordava. Capelli lunghi e castani le adornavano il viso duro e pungente. Indossava un corpetto stretto che le valorizzava il seno prosperoso e il ventre magro e dei pantaloni in pelle nera e lucida.
Jessica Ho era una donna bellissima, lo era sin dalla giovane età.
«Dove sono gli altri?» chiese Jungkook, incurante delle minacce della donna.
«Non sei nelle condizioni di fare domande, o no?» continuò l'altra pungendo con la punta dell'arma sul suo petto.

Jungkook si annerì di nuovo, già immaginava come fossero stati tutti annientati.

Che cosa diamine era successo?
Perché lui non ricordava niente?
Dove erano Hobi, Jimin e gli altri?

Dov'era Taehyung?!

Aprì la bocca, ancora impastata, per parlare ma si bloccò quando la porta della casetta si spalancò.

«J-Jungkook! Fermo!» riconobbe la voce di Namjoon.

Il corvino però, era inamovibile. Anzi, quando sentì le braccia di Namjoon passare attorno al suo petto per tirarlo via e Seokjin provare a frapporsi tra lui e Jessica, strinse ancora di più la presa su suo collo, facendola annaspare alla ricerca d'aria.

Si fermò soltanto quando sentì la presenza di una terza persona.
Si voltò, e perse un battito.

Taehyung era lì, in piedi sulla soglia. La parrucca raccolta in modo disordinato sul capo e il corpo magro avvolto in un enorme mantello scuro.
Lo osservava ad occhi spalancati, mentre lui provava ad uccidere a mani nude un'altra persona.

𝔐𝔶 𝔖𝔴𝔢𝔢𝔱 𝔇𝔢𝔪𝔬𝔫 𝔎𝔦𝔫𝔤|| Tkजहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें