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Taehyung aveva corso a perdifiato, nascondendosi in ogni anfratto del palazzo per sfuggire sia ai soldati alleati, che a quelli nemici

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Taehyung aveva corso a perdifiato, nascondendosi in ogni anfratto del palazzo per sfuggire sia ai soldati alleati, che a quelli nemici.
Era stato molto utile il fatto che avesse girato quel palazzo in lungo e in largo per ristrutturarlo, perché adesso ne conosceva ogni angolo.

In breve, era riuscito a ad uscire in giardino dove si era inoltrato coperto da un mantello, preso ad una delle guardie morte. Era passato quasi del tutto inosservato, correndo svelto verso il bosco.

Pregava soltanto che il suo scarso orientamento, aggiunto all'alcol bevuto, non lo facesse perdere come era successo la prima volta.

Non era servito a niente quella speranza. Perché, comunque, girò in circolo un paio di volte.
Stava quasi per arrendersi...
Forse doveva andare a sinistra. Forse era dalla parte opposta...
Non ne aveva la più pallida idea...!

Poi, però, aveva sentito urlare...
E a quel punto aveva ripreso a correre, annaspando tra i rami e pregando con tutte le sue forze, che Jimin stesse ancora bene.

«Certo. Hai ragione! E...E può ancora essere così! Puoi ancora aiutarlo!»

Era lui! Era la sua voce!

E quella era la casetta di Jingoo! Finalmente l'aveva trovata!

«NO! NON POSSO! NON FINCHÉ LEI È ANCORA VIV—»

«Jiminie?» chiamò. Ignorando l'urlo di Jingoo.

Ripensandoci, non era stata una mossa sveglia...
Forse avrebbe dovuto coglierli di sorpresa, entrare e colpire Jingoo in testa con qualcosa.

Tremò, sentendo Jimin urlargli di andarsene mentre altri rumori soffocati provenivano dall'interno della struttura. Ad un tratto, ci fu un forte boato.

Le porte in legno chiaro e carta di riso, parvero scoppiare, sotto il peso di qualcosa che le trapassava e volava via, dritto a terra.

Taehyung sgranò gli occhi, vedendo Jimin atterrare in malo modo tra i cespugli.

«Jiminie!» chiamò, correndo dritto verso di lui.

Lo prese tra le braccia, ma quest'ultimo sembrava aver perso conoscenza. Taehyung gli accarezzò il viso, era gonfio e il sangue scendeva copioso da un taglio che aveva sulla fronte.

«Jimin...» sussurrò ancora.

«Guarda cosa mi hai fatto fare, principessa! Lo vedi? Mi rendi instabile!» Jingoo si era portato fuori dalla casetta in legno e, ora, si ergeva malevolo tra i detriti della porta distrutta.

«Non ti azzardare a dare la colpa a me! Io non ho fatto nulla!»

«Oh, ma è sempre colpa tua! Principessa! Sempre!» Jingoo scese dal rialzo in legno, e Taehyung, d'istinto, strinse a sé l'amico svenuto, indietreggiando «Perché credi che Jungkook abbia deciso di diventare Re, eh?»

𝔐𝔶 𝔖𝔴𝔢𝔢𝔱 𝔇𝔢𝔪𝔬𝔫 𝔎𝔦𝔫𝔤|| TkWhere stories live. Discover now