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Taehyung quella mattina si era preso il suo tempo per prepararsi

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Taehyung quella mattina si era preso il suo tempo per prepararsi. Si era fatto un lungo bagno e aveva indossato una casacca con dei larghi pantaloni marroni rubati a Jungkook.
Aveva fatto colazione nel piccolo soggiorno della sua camera.

Dire che Jungkook sapeva di lui a Ming era la cosa migliore che avrebbero potuto fare. Certo, Ming era rimasta visibilmente turbata all'inizio, ma alla fine, aveva accettato la cosa, lasciandogli la mattinata libera per godersi un po' di tempo come Taehyung.

Sentì bussare alla porta.

Si rizzò a sedere sul divanetto della sala dove si era sdraiato a leggere e tossì «S-si?» provò con la voce più femminile che gli potesse venir fuori.
«Taetae, sono io! Jiminie!»

"Merda! Tra tutti proprio lui?!?!" pensò facendo una smorfia di rassegnazione.

«Ah, Jiminie! Sì, che c'è?»
«Che brutta voce che hai... Ha ripreso a farti male la gola? Vuoi che chiami Ming?»
«Ah, sì! Mi fa un po' male. Ma niente di che, davvero― rise― Ti serviva qualcosa?»
«No, volevo solo vederti. Oggi non mi sento granché neanche io...» Taehyung lo sentì sospirare e fu pervaso dai ricordi della sera precedente.

«D-davvero?»
«Già, ma non preoccuparti. Io sono Jiminie, non c'è niente che può scalfirmi!» ridacchiò e Taehyung non poté non immaginarsi quei suoi occhietti sparire per via del suo bel sorriso.
«Ci vediamo quando ti sentirai meglio, riposati Taetae»

«J-Jimin!» lo richiamò Taehyung, quasi senza accorgersene. Si era avvicinato alla porta e poteva sentire che anche il biondo era lì vicino. «Hm?»
«Lo sai, se vuoi parlarne sono qui. C-cioè, appena mi vesto, potremmo fare una passeggiata e potremmo parlarne. Non so cosa ti turba... Ma sappi, che penso che tu sia una persona meravigliosa. E che qualsiasi cosa, o persona, ti faccia star male nella tua vita... beh, penso che non ti meriti! E ch-che tu, ti meriti di essere trattato come se fossi un fiore delicato!»
Jimin non rispose e Taehyung continuò «Non farti buttare giù da nessuno, Jiminie. Tu sei, e per davvero, più tosto di quello che chiunque altro possa pensare. Io ti trovo fantastico, una delle persone più forti che abbia mai conosciuto!»

In quel momento Taehyung non poteva vederlo, ma Jimin aveva poggiato la fronte sul legno scuro della sua porta. La frangia lunga gli copriva gli occhi. Neanche immaginava quanto avesse bisogno di quelle parole in quel momento. Erano semplici e, forse, un po' ambigue. Eppure, in quel momento, per Jimin erano al pari dell'acqua fresca.

Perché lui si sentiva come se fosse bloccato nel deserto.

«Grazie Taetae...» sussurrò.

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𝔐𝔶 𝔖𝔴𝔢𝔢𝔱 𝔇𝔢𝔪𝔬𝔫 𝔎𝔦𝔫𝔤|| TkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora