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Quando Taehyung si era risvegliato, si era ritrovato avvolto in comode coperte bianche

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Quando Taehyung si era risvegliato, si era ritrovato avvolto in comode coperte bianche. Qualcosa di peloso gli leccava insistente il viso.
«AH!» urlò spaventato non riuscendo a capire di cosa si trattasse.
Si alzò a sedere e osservò l'animale, il pelo lungo e nero, mischiato in modo armonioso al pelo dorato. Mokutan lo guardava con gli occhietti grandi e la lingua in fuori. Era enorme.
«Mokutan!» chiamò il principino prendendolo per i fianchi e sollevandolo in aria «Ma guarda quanto sei cresciuto!!» urlò sorridendo.
«Mangia come un maiale, forse l'ho viziato un pochino. Vi chiedo scusa...» disse la voce anziana e, meravigliosamente familiare, della signora Ming.
La donna era seduta sulla poltrona in tessuto morbido, lì proprio accanto a lui. Taehyung sfarfallò le palpebre per qualche attimo, prima di aprirsi in un enorme sorriso quadrato «Ming!» urlò alzandosi in piedi per stringere l'anziana che, da seduta, ricambiò prontamente.
«Bentornato, sua altezza!» la voce dell'anziana badante era tremante a causa dell'emozione di riavere il suo principino tra le braccia.
«Mi sei mancata tantissimo! Ho così tanto da raccontarti!» Taehyung si staccò dall'abbraccio per guardarla meglio in viso. La donna gli accarezzò le guance, altrettanto contenta di rivederlo tanto allegro e in salute.
Finalmente, Taehyung si guardò intorno, posando gli occhi su quelle mura e i tendaggi viola che aveva scelto per quella stanza.

La sua stanza e quella di Jungkook.

Aveva ancora il loro odore o, per lo meno, quello di Jungkook.
Prese Mokutan, che piagnucolava e scodinzolava ansioso per essere preso in braccio, portandosi poi, alle tende della grande finestra accanto al letto. «Quando sono arrivato qui?» chiese scostando le tende per osservare il bel giardino, adesso un po' più spento per via dell'inverno.
«Vi ha portato qui Re Jeon, questa mattina»
Il principino si voltò a guardarla, inclinò il capo lievemente di lato «E lui dov'è?»
Ming sospirò, sistemando l'orlo dell'abito che si era sgualcito mentre era seduta sulla poltrona «È andato via...Signorino. Ha detto che è andato a cercare una persona... Di avvertirla che tornerà presto»
Taehyung passò lo sguardo dalla donna al giardino, le sue spalle persero un po' di quel vigore che avevano trovato riscoprendosi a casa. Strinse il suo, ormai non più tanto cucciolo, al petto. Il pelo lungo gli solleticava la guancia.
«Stava parlando della signorina Ren... Non è vero?» chiese ancora la donna.
Taehyung annuì, le labbra pressate insieme e lo sguardo fisso su un punto indefinito «Viva... O morta.» lo mormorò, più a se stesso che alla sua badante, mentre l'inquietudine e l'ansia si mischiavano di nuovo insieme dentro di lui.
Jungkook era partito di nuovo.
Quasi gli pareva di non averlo neanche ancora rivisto per quanto erano stati brevi i momenti che avevano passato insieme nella cittadella.
Sperava che tornasse presto, il suo amore.
Che tornasse presto e con buone notizie da dargli. Con Ren sana e salva che gli sorrideva con quel suo solito modo furbo che aveva sempre.
Strinse il tessuto della tenda tra le mani, prese un gran sospiro e, con forza, tirò la tenda completamente, facendo entrare la luce del pomeriggio all'interno della stanza che Ming aveva tenuto oscurata per farlo dormire.
«Bene. Ho bisogno di tenermi occupato, perché non leviamo tutte le tende del palazzo e le rimpiazziamo con delle nuove? Dobbiamo cambiare aria, liberarci della negatività di quel bastardo di Jingoo!» sentenziò voltandosi con convinzione.
L'anziana sbuffò scuotendo la testa indignata «Linguaggio, signorino! Vi ricordo che siete un prin—»
«Sì,sì. Ma non puoi negare che sia vero! È una gran testa di cazzo!» la interruppe il giovane.
Ming sospirò incrociando le braccia al petto «Sì... Beh, su questo non ho alcun dubbio...» ammise corrucciata. Taehyung fece un lieve sorriso, prese la donna per mano, conducendola al comò dove, di norma, sedeva mentre la donna lo preparava per il giorno. Si sedette sul suo comodo sgabello, dando modo all'anziana di metter mano alla sua parrucca.
Per assurdo gli era mancato anche quel momento del giorno.

𝔐𝔶 𝔖𝔴𝔢𝔢𝔱 𝔇𝔢𝔪𝔬𝔫 𝔎𝔦𝔫𝔤|| TkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora