Epilogo

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Una settimana dopo...


Charlie mi fa un sorriso d'incoraggiamento. "Ti senti pronta?"

Mi prendo un attimo per guardarlo nel suo bellissimo abito elegante. Potrebbe sembrare un vero uomo d'affari se non fosse per l'occhio nero, il labbro rotto, i cerotti sul naso e sul sopracciglio. All'ospedale dopo che gli hanno fatto dei controlli hanno anche scoperto che le costole rotte erano due e infatti ha il torace fasciato. Si è slogato la spalla destra per cui dovrà tenere il tutore. Nonostante tutto continua a dire che ne è valsa la pena. Odio sapere che tutto quel dolore è stato a causa mia, però amo l'idea che non gliene freghi nulla finché sono sua.

Mi tremano le gambe per l'agitazione ma quando i miei occhi incontrano i suoi, mi sento pervadere da una certa sicurezza. Capisco che avere paura non ha senso perché io sono la vittima e non devo temere nulla.


Verrà fatta giustizia. Ne sono sicura.


Sorrido sincera. "Sempre, se ci sei tu accanto a me"

Charlie mi prende la mano e insieme saliamo le scale del tribunale.


A fine processo


È stato davvero brutto ma anche stranamente rivitalizzante poter guardare Alan, Edward e Matthew negli occhi e dire la verità. All'inizio ero nel panico e in imbarazzo perché sarei dovuto entrare nei particolari e ricordare ogni cosa. Credevo di essere colpevole in qualche modo. Mi aspettavo che qualcuno mi interrompesse urlandomi contro che mi sarei dovuta ribellare con maggiore forza. Poi i miei occhi hanno incontrato quelli di Charlie che mi ha sorriso per rassicurarmi e ho capito che ero solo una vittima. Non avevo colpe se non quella di non averli denunciati prima.

La giuria e il giudice credono a me. Non è ancora stato deciso tutto. Sono stati incriminati per i miei stupri dato che come prove abbiamo portato i miei referti medici dell'operazione per la sterilizzazione e i documenti delle visite i quali mostravano diverse cicatrici da stupro. Alan e Edward invece non hanno controllato bene il traffico di denaro così tramite i registri bancari è stato davvero facile incastrarli.

I miei amici mi sono rimasti accanto ma il processo è stato lungo e incredibilmente dettagliato. Durante la mia deposizione, mi è stato difficile ricordare volontariamente quello che per anni non ha fatto che logorarmi. Tutto il dolore, ogni istante con Matthew, ogni maledettissimo morso o colpo subìto. Sono rimasta molto provata ma sono felice che quello che ho fatto è servito a qualcosa.

Per quanto riguarda gli omicidi invece, il giudice vuole accertarsi che il diario sia autentico e io ho dovuto consegnarlo. Naturalmente non vale come prova incriminante, però tramite le date che ci sono scritte possono riaprire i casi. Con il cuore in gola, perché è l'unica cosa di Ethan che mi è rimasta e che abbia avuto un valore affettivo anche per lui, ho consegnato il diario. Mi è stato assicurato che lo riavrò indietro quando sarà stato esaminato da cima a fondo.

Purtroppo mi era stata richiesta una visita psichiatrica prima del processo da cui è scaturito che secondo loro non sono in grado di vivere da sola quindi non mi concederanno l'emancipazione. Ormai ho l'età giusta per essere considerata un'adulta ma visto il risultato dell'esame, credono sia meglio vivere un po' in una casa famiglia. Charlie ovviamente non l'ha presa bene e ha parlato molto chiaramente con i suoi avvocati per fare in modo che trovino una soluzione. Sinceramente capisco il motivo che lo spinge ad aver paura per me e lo trovo dolce. Lui nelle case famiglia non è stato bene ma era solo e piccolo, io no, o almeno non più. In realtà me ne andrò presto se consideriamo che due giorni fa è arrivata la lettera della New York Academy dove mi hanno detto che sono più che orgogliosi di potermi offrire una borsa di studio per la musica.

Seconda Chance - Amore oltre ogni confineWhere stories live. Discover now