Capitolo 28 - prima parte

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Quando esco dal bagno sono avvolta in un asciugamano e non c'è traccia di Charlie, così entro in camera sua.

Mi guardo intorno e sorrido al pensiero di quanto questo posto rispecchi totalmente la personalità di Charlie.

Il pavimento è in parquet ma non si vede molto dato che è sommerso di fogli, pennelli e colori. I mobili d'arredo sono solo una scrivania vicino alla grande finestra di destra e una cabina armadio sulla sinistra, oltre che il letto matrimoniale.

Tutte e quattro le pareti sono state dipinte a mano e sono sicura che le abbia fatte lui. Su ogni parete sono stati usati colori completamente diversi e hanno una frase scritta sopra.

La parete di destra è colorata con diverse tonalità e sfumature di giallo e arancione, e sopra ha scritto: -Non inseguire i sogni. Creali!-. La trovo una frase fantastica che fa pensare molto perché in effetti bisogna essere determinati nella vita. Ho sempre odiato le persone ferme ad aspettare che quello che loro chiamano -destino- o -fato- faccia tutto il lavoro sporco al posto loro.


Insomma, muovi il culo e sgobba per meritarti ciò che vuoi.

Esatto.


La parete di sinistra invece, è dipinta con delle bellissime tonalità di verde e la frase è: -Sii folle. Almeno ti diverti-. Sorrido pensando che bisognerebbe dare ascolto al nostro istinto primordiale perché altrimenti potremmo perderci cose straordinarie solo per paura o vergogna.


Spegni il cervello per 24h e vediamo come finisce.

Tu scherzi ma io lo farei.

Non avevo dubbi.


Alle mie spalle, sulla parete della porta, il colore che prevale è il blu in tutte le sue splendide sfumature e la citazione è: -Mi manca essere importante per qualcuno-. Mi rattrista pensare che la solitudine provata negli anni lo ha portato a imprimerla su una parete. E non una qualsiasi, è la prima che vede al mattino.

Torno a guardare l'enorme letto, dalle lenzuola nere, e vedo che la parete contiene delle perfette sfumature di viola.


Adoro il viola.

Lo so.

So che lo sai.

Allora perché lo hai detto?

Perché adoro il viola!!

Ok ok. Calmati.


La frase rappresentata su questa parete, la rende subito la mia preferita perché la riconosco. È una citazione di William Shakespeare, il mio drammaturgo preferito. -Non rovinare il tuo presente per un passato che non ha futuro-.

Mi avvicino al letto, cercando di non calpestare i fogli sparsi per terra o i pennelli. A catturare la mia attenzione sono i vestiti piegati e un biglietto.


Ti aspetto di sotto. Metti la felpa perché fa freddo. Scusa per il disordine in camera, non sono una persona troppo ordinata. È arrivato da mangiare quindi sbrigati.

Charlie.


Sorrido come un'ebete e mi lascio cadere a pancia in su sul letto che mi riempie le narici del suo delizioso profumo muschiato. Riapro gli occhi e noto che anche il soffitto è colorato di rosso, il colore della passione. -L'amore senza eternità si chiama angoscia. L'eternità senza amore si chiama inferno-.

La osservo per un po' perché ha qualcosa di molto più profondo di quello che vuole far credere. Mi infilo la sua maglia larga che mi copre fino a metà coscia e la felpa che è sempre larga e altrettanto lunga ma molto calda e guardandola bene ha sopra lo stemma delle casate di Hogwarts.

Sorrido ricordando la stupidata che gli ho detto quando l'ho conosciuto e mi tampono un po' i capelli, per evitare che gocciolino. Scendo in salotto ma non trovo nessuno così vado in cucina e vedo Charlie intento a sistemare la tavola.

Mi avvicino piano e lo abbraccio da dietro. Sento la sua schiena irrigidirsi un momento e poi rilassarsi contro la mia guancia. Inspiro il suo profumo e mi godo il suo calore.

"Non ti facevo un appassionato di Harry Potter"

Scoppia a ridere, si gira verso di me per prendermi i fianchi. Sembra alquanto imbarazzato. "Ci sono rimasto molto male quando non mi è arrivata la lettera ai miei undici anni ma ecco, non è un argomento che uso per fare colpo"

Vado a sedermi. "Con me avrebbe funzionato"

Sorride facendomi l'occhiolino. "Mi sono bastati venti minuti con te per capirlo"

La cena passa tranquilla, parliamo per tutto il tempo e scherziamo su tutto ciò che ci viene in mente. Finito di mangiare buttiamo la spazzatura e ci mettiamo sul divano a guardare un film di cui non ricordo assolutamente il nome. Prima di sederci c'è stata una piccola discussione riguardo il genere del film perché lui va matto per gli horror ma a me fanno schifo.


Schifo o paura?

Schifo.

Sicura?


Non ci trovo un senso, insomma, i protagonisti si comportano sempre in modo anormale. Se io dovessi sentire dei rumori in casa non andrei mai a vedere da dove provengono, scapperei a gambe levate. Magari alla fine scopro che è stato il vento ma comunque sono viva.


Ehm...non so che rispondere dopo questo.

Ecco, brava. Taci.

Che stronza.


Alla fine abbiamo concluso scegliendo un film d'azione che però nessuno dei due guarda. Io non riesco a fare attenzione a niente. Ho la schiena per metà appoggiata al petto di Charlie e ho un suo braccio sulle spalle. Mi sono letteralmente raggomitolata nella felpa e contro di lui. La mano libera l'ha intrecciata alla mia dove mi fa delle semplici e delicate carezze con il pollice. Non riesco a smettere di guardare le nostre mani, le sue con le nocche ancora spaccate a causa della lite con Cole. La differenza di grandezza, il diverso colore della pelle, essendo lui molto più abbronzato di me.

So che neanche Charlie sta guardando il film perché mi sento il suo sguardo addosso, come se anche senza guardarlo riuscissi a sentire gli spostamenti dei suoi occhi sul mio corpo. Non so bene come spiegarlo ma è una sensazione strana e calda.

Sapendo che può sentirmi, sussurro: "Grazie"

"Per cosa?"

"Per la serata. È bello che con te sia tutto così semplice, ma nonostante questo è tutto sempre fantastico. Non so come spiegartelo ma...sono poche le occasioni in cui posso veramente rilassarmi e con te succede sempre"

Cavolo devo sembrare una scema. Io so come mi sento ma esprimermi lo trovo estremamente faticoso. Non sono mai stata capace di parlare dei miei sentimenti o delle mie emozioni. Finché si tratta di capire come mi sento, non trovo ostacoli, mi so capire. È spiegarlo che diventa difficile.

Affonda il suo sguardo nel mio. "Sai, sei la prima persona da anni che riesce, solo sfiorandomi, a farmi rilassare e i momenti passati con te sono i più belli della mia vita"

"Posso chiederti una cosa?" Annuisce silenzio. "La tua stanza è a dir poco stupenda e ho letto tutte le frasi. In molte mi sono ritrovata...veramente mi sono ritrovata in tutte ma ho delle domande"

Improvvisamente Charlie si alza in piedi e mi porge una mano che accetto senza esitazioni. Non chiedo dove mi sta portando ma lo capisco quando saliamo le scale. 

Seconda Chance - Amore oltre ogni confineDonde viven las historias. Descúbrelo ahora