Capitolo 16 - prima parte

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Mi sveglio e controllo l'ora. È tardissimo, rischio di perdere il bus. So che Sam di solito mi aspetta a meno che non lo avverta che non vado a scuola, però non può aspettare tanto.

Scelgo il piano B, mi metto una tuta, le scarpe da ginnastica e una vecchia felpa di mio fratello. Poi prendo dei vestiti a caso e il beauty, metto tutto dentro una borsa e inizio a correre verso la fermata.

Sam mi porge la colazione sorridendo. "Buongiorno Dolcezza, svegliata tardi?"

Mi siedo per riprendere fiato e cerco di parlare nonostante il fiato corto. "Si, grazie per avermi aspettata" Mi fa l'occhiolino e parte. "Sai che ti aspetto sempre"

Arrivati a scuola lo saluto con un bacio e lo ringrazio ancora, sia per avermi aspettata che per non avermi chiesto il motivo della mia assenza di ieri. Sono sicura che Lily ha parlato anche con lui quindi doveva essere preoccupato ma non ha insistito. Mi ha visto stamattina e stavo bene, più o meno, quindi a lui basta questo.

Corro verso l'entrata, timbro e vado velocemente in bagno per cambiarmi. Quando mi guardo allo specchio rischio di urlare per lo spavento nel vedere le condizioni della mia faccia.

Mi cambio ma si capisce che ero di fretta. Non mi vesto così solitamente ma erano le prime cose che ho trovato. Al momento porto un paio di jeans neri tutti strappati, una canotta bianca con sopra una giacca nera di finta pelle e ai piedi delle Vans del medesimo colore.

Per sistemare il viso nascondo il gonfiore degli occhi e le occhiaie con il mio fidato correttore e oggi aggiungo un po' di fard per darmi colore e non sembrare un fantasma. Mentre metto via il beauty mi cadono la matita nera per gli occhi e il mascara. Li raccolgo e poi li guardo mentre penso che non starei male e allora metto anche questi.

Mi guardo e sono decente, per i vestiti un po' mi pento perché questo è l'abbigliamento che Ethan chiamava da ragazza -cazzuta-. Diceva che da grande dovevo diventare così e adesso eccomi qui. Non ho molti vestiti di questo genere, perché non posso permettermeli con la paghetta che mio padre mi dà per la spesa. Negli anni però, Lily e Adam mi hanno regalato alcune cose carine che custodisco gelosamente. So che preferirebbero che la loro migliore amica non si vestisse come una stracciona ma non li ho mai accontenti, prima di oggi. Prima di uscire dal bagno mi slego i capelli che avevo legato in una crocchia disordinata ieri sera dopo la doccia. Quando li vedo sciolti mi sorprendo, pensavo di ritrovarmi come medusa e invece sono belli, forse troppo mossi ma stanno bene con l'aria cattiva che ho addosso.

Esco dal bagno dopo aver fatto un respiro profondo e guardo gli studenti camminare avanti e indietro per il corridoio mentre vanno nelle loro aule. Adesso ho chimica quindi vado al primo piano per poi entrare in perfetto orario nel laboratorio.

Saluto il professore che risponde con un semplice cenno del capo e mi dirigo vero il mio tavolo da lavoro. Entrambi i miei compagni sono già seduti ma nessuno dei due mi degna di uno sguardo. Li guardo alzando un sopracciglio e li saluto. "Buongiorno anche e a voi"

"Cosa? Mia?"

Non sono molto diversa dal solito eppure Adam sembra sorpreso nel vedermi. Credo siano i vestiti. Il mio migliore amico si alza e mi abbraccia, stringendo forte.

Rido per sdrammatizzare. "Adam soffoco"

Sento il suo sorriso contro il mio collo ma non demorde. "Non mi importa" Mi lascia un bacio sulla fronte e mi chiede: "Stai bene?"

"Si, te l'ho detto ieri sera che stavo bene"

Mi guarda come per dire -allora non riconosci veramente-. "E secondo te, io, Adam Smith mi tranquillizzo con un -sto bene- e basta?"

"Ok, scusa. Sto bene Adam tranquillo"

Sorrido al mio migliore amico ma l'occhio mi cade su Charlie. Non mi ha ancora rivolto la parola e non mi ha nemmeno degnato di uno sguardo.

Ci sediamo e Adam chiede: "Come mai sei così figa oggi?"

Dopo questo commento, Charlie alza la testa e mi guarda per poi riabbassarlo subito dopo. Cosa cavolo ha? Si è offeso perché ieri non gli ho risposto?

Mi appoggio una mano sul cuore e mi fingo offesa. "Ma come, non lo sono sempre?"

Adam si mette a ridere e vedo che riesco a far sorridere Charlie che però si ostina a non dire niente. Anche il mio amico si è accorto del suo comportamento infatti gli tira uno schiaffo al braccio e quando Charlie lo guarda iniziano a parlare attraverso sguardi o gesti a me incomprensibili.

L'ora di lezione la passo a prendere appunti per tenere la mente occupata e funziona, non ho pensato a nulla se non ai legami tra i diversi elementi.

Usciamo dalla classe e Adam poggia un braccio sulle mie spalle mentre Charlie ci sorpassa a passo spedito e va verso la prossima lezione che ho con lui: Economia.

Stringo la mano del mio amico che si trova a penzoloni sulla mia spalla sinistra e chiedo: "Adam, cosa diavolo ha Charlie?"

"Non ne ho idea, ho provato a chiederglielo ma non mi ha voluto rispondere"

Cosa c'è di tanto grave da non poterlo dire ad Adam, capisco che dopo la conversazione che abbiamo avuto ieri possa non fidarsi di me come io di lui ma Adam è Adam e merita la fiducia di chiunque perché non ti tradirebbe mai.

Curiosa di sapere quando c'è stato il cambiamento, chiedo: "Da quanto è così?"

"Non lo so, ieri era preoccupato per te come tutti noi e stamattina è così"

Nel tono del mio amico riesco a scorgere un po' di tristezza. So che gli dispiace che un amico come Charlie non gli racconti le cose. Adam si è sempre considerato un libro aperto per chiunque e questo ispira fiducia nelle persone ma il fatto che Charlie non voglia aprirsi lo rattrista.

E se Adam è triste io sono incazzata.

Nessuno e ripeto nessuno, può permettersi di far soffrire Adam più di quanto non abbia già fatto la vita. E soprattutto non sarà un ragazzo arrogante appena arrivato che se fosse per me avrei già preso a calci in culo.


Non è vero e lo sai.

Invece sì, ha fatto rattristare Adam.

Questo è vero e hai ragione ad arrabbiarti ma non è vero che lo avresti preso a calci in culo.

E tu che ne sai.

So che anche se non lo vuoi ammettere lui ti piace ma ora sei arrabbiata quindi non ragioni.

Pensi di essere furba?

Be' più di te sicuramente.

Ma vaffanculo.

Penso che sia un posto paradisiaco, sempre meglio che stare qui con te.

Ma grazie.

Non c'è di che.


"MIA REED, FERMATI IMMEDIATAMENTE" 

Seconda Chance - Amore oltre ogni confineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora