Capitolo 6 - prima parte

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Ci dirigiamo di nuovo verso il cancello della scuola per andare a prendere la sua moto. Rimaniamo entrambi in religioso silenzio ma non è per niente imbarazzante, almeno non per me. Non so cosa passi per la sua testa, ma io sto bene, per la prima volta in sua presenza mi sento tranquilla. Man mano che ci avviciniamo al cancello mi inizia a salire l'ansia. Non sono mai salita su una moto e mi fanno paura, che stupida che sono stata a lasciarmi convincere. Adesso come glielo spiego che sono terrorizzata dalle moto senza fargli capire che il trauma prevede il mio passato?

Preoccupato, Charlie mi chiede: "Tutto bene?"

Probabilmente il mio viso ha perso tutto il suo colore al pensiero della moto.

"S-si"

"Sicura?"

"Si insomma, c'è solo una cosuccia, ma nulla di importante"

Cerco di entrare dal cancello scolastico ma Charlie mi prende il gomito e mi tira di nuovo indietro.

"Sentiamo"

Alzo lo sguardo. "Tu però non devi ridere. Le moto mi fanno paura"

Sul suo viso vedo che si allarga un sorriso ma non è derisorio. Non sta cercando di trattenersi dal ridere, mi sta rivolgendo un sorriso rassicurante e io mi tranquillizzo almeno un po'. Ovviamente lui non può sapere a cosa la mia mente associa le moto ma cerco di passarci sopra e di calmarmi grazie al suo sorriso. Ci avviciniamo alla moto e devo dire che è molto bella. Si vede che ci tiene molto, non potrebbe essere messa meglio, sembra non l'abbia mai usata, è in perfette condizioni.

Senza accorgermene, mi ritrovo a chiedere: "Da quanto ce l'hai?"

"È mia da un anno e mezzo, più o meno"

Lo guardo sbalordita. "E riesci a tenerla così?"

Io è già tanto se riesco a non sporcare una cosa nuova il giorno stesso in cui la compro, figuriamoci tenerla perfetta dopo un anno e mezzo.

Sorride. "Già, è la mia bambina. Dovresti sentirti onorata, nessuna c'è mai salita"


Ti prego non iniziare a sbavare nel mio cervello.

Non ne avevo l'intenzione.

Invece sì.

Be' non posso certo rimanere distaccata davanti ad un sorriso del genere.

Certo che no, ma almeno provaci, o fai finta.

Ma hai visto come gli si sono illuminati gli occhi?

Certo che l'ho visto.

E allora lasciami sbavare.


"Davvero? Che onore, nessuna conquista ha toccato la tua bambina. Allora sei un padre iperprotettivo"

Io ero sarcastica ma lui è così serio che mi preoccupa. Stava dicendo seriamente riguardo alla moto? È davvero così importante per lui? È solo un mezzo di trasporto, certo è bella, ma non tanto da considerarla come una figlia.

Charlie si avvicina, mi passa il secondo casco e chiede: "A cosa si riferiva Adam?"

Abbasso lo sguardo sul casco nero lucido e ripenso a Ethan. Mi ha sempre considerato una sorella forte, diceva che sapeva che quando avessi avuto la sua età sarei diventata la più forte. Dovevo solo mascherare le mie emozioni alle persone di cui non mi fidavo e mostrare la vera me solo a chi lo meritava. Dopo la sua morte ho seppellito la ragazza che vedeva lui e ho lasciato spazio a quella che sta zitta e sorride mentre aspetta che tutto il dolore finisca.

Seconda Chance - Amore oltre ogni confineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora