Capitolo 24 - seconda parte

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Finita la lezione di chimica mi alzo di fretta e scappo dall'aula perché non riesco più a reggere gli sguardi altrui. Mi appoggio al muro accanto alla porta per aspettare il mio migliore amico e il mio ragazzo che come sempre fanno gli scemi e quindi ci mettono un tempo infinito ad uscire.

Devo ammettere che passare l'intera ora in mezzo a ragazzi che fanno battute su ciò che ha detto Charlie e continuano a ridere non mi aiuta a superare ciò che mi ha fatto Matthew.


Non puoi paragonarli. Charlie è il tuo ragazzo e l'hai baciato tu stamattina.


Lo so ma le loro risate riguardanti qualcosa di privato mi danno fastidio e il fatto che possano pensare che abbiamo fatto sesso essendoci messi insieme solo due giorni fa mi mette a disagio perché passo per una facile.


Ma non è così. Non ti deve interessare di quello che pensano gli altri ma solo di ciò che hai fatto veramente e cioè baciato con un po' troppa passione il tuo ragazzo davanti alla scuola.

Vedi, anche te dici che ho esagerato.

Non hai esagerato, diciamo che magari potevi evitare di avventarti su di lui davanti a scuola.

Ok, ma adesso non mi sento più libera di avere dimostrazioni d'affetto con Charlie in pubblico.

È IL TUO RAGAZZO.

Anche Matthew dice di esserlo!!

Non è uguale...e tu lo sai. Devi superarlo.

E come? Ti prego se conosci un modo per aiutarmi a dimenticare le sue mani che mi lasciano lividi, dimmelo. Se sai in che modo posso cancellare dalla mia mente la vergogna provata ogni volta che lo sentivo unirsi a me contro il mio volere, allora parla. Se puoi fare qualcosa riguardo al dolore che provo ogni volta che ripenso a lui mentre mi morde o mi graffia, non esitare. Ti scongiuro di aiutarmi se puoi evitare di farmi venire un attacco di panico all'idea di essere toccata da qualcuno al buio o se puoi evitare che io mi irrigidisca ogni volta che Charlie fa qualcosa di inaspettato.


Non appena esce dall'aula, Charlie mi corre incontro e mi stringe il viso tra le mani. "Mia, ehi Mia che succede?"

Non capisco il motivo della sua preoccupazione fino a quando non provo a parlare. Sento la gola bruciare a causa del magone dovuto alle lacrime.

Le tre oche ci superano nel corridoio e ovviamente Stacy non può evitare di commentare. "Oh ma guarda, ci sono problemi in paradiso"

Cerco di sistemarmi al meglio, asciugandomi le guance per risponderle a tono ma ciò che non mi sarei mai aspettata era di essere interrotta dal mio ragazzo. Si gira velocemente verso di lei, che ha ancora un sorriso falso sulle labbra, e mentre la fulmina con lo sguardo le ringhia contro un semplice: "EVAPORA" Ovviamente questo non piace a Stacy che smette di sorridere e se ne va imbronciata insieme alle sue stupide amiche. Mi guarda dolcemente. "Mia dimmi che succede"

Non riesco a sostenere il suo sguardo perché quei suoi occhi così simili a Ethan mi fanno sentire male il doppio. L'idea di raccontare ciò che Matthew mi ha fatto mi farebbe stare malissimo ma raccontarlo ai suoi occhi sarebbe come dirlo anche a mio fratello e quello potrebbe uccidermi. Il disgusto che potrei leggerci nel sapere che sono usata e riusata come ha sottolineato mio padre ieri sera, potrebbero farmi rivoltare lo stomaco e spezzarmi il cuore.

"Mia..." Nascondo la faccia sul suo petto abbastanza largo da tenermi tutta e poi le sue braccia mi stringono forte. Si avvicina al mio orecchio e sussurra preoccupato: "Mia, ti prego"

Penso alla prima scusa plausibile. "Sto b-bene, io...ehm...pen-pensavo di aver vis-to Ethan"

"E immagino che la mia presenza non aiuti"

Gli prendo il viso tra le mani e lo guardo negli occhi per la prima volta da quando siamo usciti dall'aula. "La tua presenza è la sola cosa che mi salva da quell'orribile vortice di ricordi"

"Non hai detto niente né a Lily né ad Adam?"

"Sanno dell'incidente ma non sanno che è stata colpa mia. Pensano che io sia stata l'unica a salvarsi e non conoscono i dettagli"

Mi vergogno per ciò che ho fatto ma non penso che potrebbero capire, infondo l'unico che sa cosa si prova è Charlie ed infatti è l'unico a sapere ciò che ho fatto.

"Non. È. Colpa. Tua."

Le sue parole mi arrivano forte e chiaro ma esisterà sempre quella parte di me che crede di essere colpevole.

Ci separiamo. "Devo andare in classe"

Iniziamo a camminare lungo il corridoio. "Che lezione hai? Non mi piace che tu stia sola"

"Spagnolo"

Arriviamo alle scale e gli lascio un bacio sulla guancia dato che devo scendere mentre lui rimane su questo piano.

Sento lo sguardo di Charlie addosso fino a quando non giro l'angolo per andare verso la mia classe. In due minuti arrivo ma prima di entrare cerco di sistemarmi al meglio per non far capire che ho pianto.

Busso alla porta e grazie al cielo la professoressa non mi chiede niente. Mi affretto a cercare il mio banco ma non lo vedo al solito posto, è stato spostato e non mi viene difficile capire da chi. Adesso si trova in mezzo ai due banchi di Eddie ed Elliot. Vado a sedermi e non appena mi metto composta sento che la prof continua il discorso che aveva iniziato prima che arrivassi.

Sembra abbastanza irritata. "Dunque, i signorini Rodriguez vogliono spiegarmi il motivo per cui si sono alzati di scatto per aggiungere un banco alla loro fila sapendo che non possono esserci tre banchi attaccati?"

Dopo aver sentito ciò che ha detto mi giro verso i miei amici e li guardo con sospetto ma l'unica risposta che ricevo in cambio è un sorriso complice.

Eddie prende la parola. "Siamo stati avvertiti che la signorina Reed aveva bisogno di protezione signora professoressa..."

Elliot interviene. "...lei è la prima a sapere che in questo periodo ci sono alcuni spiriti sulle persone più innocenti..."

"...e dovrebbe sapere ancora meglio quando noi spagnoli siamo credenti riguardo a questi argomenti..."

"...in effetti dovrebbe averne parlato in una delle sue prime lezioni sulla cultura"

Quando la professoressa rimane a bocca aperta davanti a questo discorso fatto tipo Ping pong, vedo i fratelli scambiarsi un occhiolino.

Pizzico entrambi sui fianchi. "Mi spiegate cosa sta succedendo?"

Come risposta ricevo solo Eddie che mi mostra il suo cellulare che si trova sulla chat con Charlie, leggo l'ultimo messaggio del mio ragazzo e sorrido.


Messaggio da Charlie:

"Mia non sta bene. Tenetela d'occhio per me"


Mi ricorderò di ringraziare Charlie per il pensiero ma per adesso dò un veloce bacio sulla guancia ad entrambi i gemelli. Mi sorridono ed io ricambio perché per la prima volta posso sentirmi importante per qualcuno, posso sentirmi meno invisibile. È vero che ho sempre avuto i miei amici ma ogni tanto penso che stiano con me solo perché sono complicati o distrutti come sono io, poi ci ripenso perché in realtà so che si tratta dei miei angeli custodi.

Dopo l'ora di spagnolo sono dovuta andare a fare algebra. Un'altra lezione senza Charlie dove però Drake e Adam avevano ricevuto lo stesso messaggio. Adam si è comportato normalmente, a parte per qualche occhiata furtiva per controllare che stessi bene, Drake ha voluto attaccare il banco al mio e non ha permesso a nessuno di guardarmi storto per quello che era successo fuori dalla classe di chimica. 

Seconda Chance - Amore oltre ogni confineWhere stories live. Discover now