Capitolo 3 - seconda parte

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L'ora finisce e grazie al cielo non è esploso nulla. Adam era troppo impegnato a convincere Charlie a entrare nella squadra di football per prestare attenzione alle sostanze sul tavolo.

Adesso dovrei avere francese ma per qualche motivo divino la professoressa non può venire e quindi ho un'ora buca. Ora che uso per andare nel laboratorio che il pomeriggio usa il coro. Saluto con un bacio veloce Adam che con un occhiolino mi promette di rivederci a pranzo e poi se ne va con Charlie. Mi affretto a raggiungere l'altra ala della scuola.

Quando entro, chiudo la porta dietro di me, lascio lo zaino vicino agli scalini del palco e vado verso il microfono che attacco all'altoparlante. Qui dentro c'è un'acustica pazzesca e delle casse potentissime, per fortuna hanno pensato bene di insonorizzare tutto così da non disturbare gli altri laboratori. Prendo il telefono e lo collego alle casse con l'apposito filo e faccio partire la base di -One wing- di Jordin Sparks.

Non appena parte l'attacco inizio a tenere il ritmo con il piede destro e cerco di sciogliermi mentre inizio a cantare questa richiesta d'aiuto. Canto con leggerezza ma lasciandomi catturare dal testo capace emozionarmi ogni volta che lo ascolto. Man mano che la canzone continua, la disperazione nella mia voce si sente maggiormente mentre dico che nonostante gli sforzi sono consapevole che mi serve un miracolo per poter uscire da questa strana nebbia che attanaglia la mia vita, sto solo cercando un po' di sole. Perché la verità è che sono solo in attesa di far decollare la mia vita ma continuo a pensare che per me sia troppo difficile poter volare con un'ala sola. Le casse secondarie fanno partire le voci del coro e io chiudo gli occhi mentre mi perdo nel bisogno che la canzone sta cercando di esprimere. Stringo il microfono come se potesse scapparmi, eppure è un mio grande amico che in situazioni simili mi piace sentire accanto. Non so perché ma avere la conferma che lui sia sempre a disposizione e pronto tra le mie mani, mi rassicura molto. Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi ma so che la causa è il vortice di emozioni che sto provando al momento.

Quando arriva l'acuto finale rischio un collasso polmonare ma lo faccio e lo supero con successo.

I just can't get up on my feet

to reach my destiny do it where i can't see

it's just to high to reach, oh oh, no...

i can't, i can't i can't fly with one wing!

La canzone finisce e sto ansimando con giochi lucidi rivolti verso il soffitto. Sento il sangue pomparmi nelle orecchie e provo a calmare il battito impazzito del mio cuore. Prima che possa partire un'altra canzone sento qualcuno applaudire. Presa alla sprovvista, sobbalzo per lo spavento e abbasso lo sguardo notando subito una presenza in fondo alla stanza, vicino alla porta c'è Charlie.

Accigliata e col fiato corto, chiedo: "Perché sei qua?"

Il tono con cui gliel'ho chiesto mi è uscito piuttosto acido e accusatorio ma non canto davanti a qualcuno da anni e non mi piace che sia entrato qui di nascosto. Prima di sentire la sua risposta mi affretto a stoppare la musica che aveva già iniziato a riempire la stanza.

Charlie ignora la mia domanda e si avvicina al palco. "Sei molto brava"

Arrossisco. "Grazie"

Considerando quanto è importante la musica per me, un complimento sull'argomento è sempre ben accetto.

Un bellissimo sorriso si stende su quelle labbra che ispirano pensieri pericolosi ma soprattutto proibiti. "Sei molto carina quando arrossisci"

Sorridendo come un'ebete, ribatto: "E tu sei molto falso quando fai questi complimenti"

Ma che diavolo mi prende? Sembra che non abbia mai parlato con qualcuno dell'altro sesso.


Seconda Chance - Amore oltre ogni confineWhere stories live. Discover now