Zulema
Un rumore forte mi sveglia all'improvviso. È un tuono, fuori c'è il temporale e sta piovendo a dirotto.
Guardo l'orologio, sono le sette del mattino. Mi alzo e guardo fuori dalla finestra, la pioggia mi ha sempre rilassato, mi lascio cullare dal rumore delle gocce che cadono.
Macarena dorme ancora, ha l'espressione serena adesso anche se so che non è per niente tranquilla. Mi siedo accanto a lei e la guardo dormire, penso a quanto lei sia speciale.
È la persona che più dovrebbe odiarmi e invece si preoccupa per me e mi fa sentire amata, nessuno aveva mai fatto questo per me. Tranne Saray, ma quello è diverso perché è amicizia, con Maca invece sento che c'è di più, molto di più.
Mi alzo e vado nell'altra stanza, per controllare che la bambina stia bene, non si sa mai. Anche lei dorme come la sua mamma, le assomiglia tantissimo.
Yasmin, così piccola e così grande, credo che abbia dato un senso a tutto. Quando mi sono fermata nel deserto con l'intenzione di sacrificarmi l'ho fatto anche per lei, meritava di nascere come il suo fratellino a cui ho tolto questa possibilità. Almeno con lei ho fatto la cosa giusta, lo rifarei altre mille volte.
Non so cosa abbia in mente Ramala, so solo che vuole vendicarsi, ma io farò di tutto per proteggere Macarena e Yasmin.
"Zulema..."
Maca si è alzata e mi guarda, è venuta anche lei dalla sua bambina.
"Buongiorno bionda."
"È un buongiorno?"
"Effettivamente no, qualcuno mi ha svegliata nel cuore della notte urlando."
"Scusa..."
"E io sono stata così generosa da darle piacere nonostante ciò signorina Ferreiro."
La vedo arrossire e soffocare una risatina, non ci sono parole per descrivere quanto è bella. Mi guarda come se fossi la cosa migliore che le sia mai capitata. Lei e Yasmin sono la mia famiglia, sono la mia casa, il mio porto sicuro.
Devo proteggerle, voglio proteggerle da Ramala, dallo schifo di mondo in cui viviamo, da tutto, meritano di essere felici e forse adesso lo merito anche io.
Non voglio pensare a cosa potrebbe fare quel figlio di puttana per colpirci, non voglio andare nel panico, devo restare lucida e risolvere questa situazione una volta per tutte.
"Grazie ancora." mi dice Macarena.
"Non devi ringraziarmi, hai dormito bene alla fine?"
"Sì..."
"La notte ci mette faccia a faccia con le nostre paure più profonde, quando dormiamo vediamo ciò che ci spaventa, a volte capita."
"Pensa che una volta mi spaventavi tu!"
"Lo so bionda e mi dispiace davvero tanto..."
"Non importa, ti sei fatta perdonare. Oggi cosa facciamo?"
"Chiamerò Farah, Ismael e le persone di fiducia che ho qui. Dobbiamo essere preparate a qualsiasi cosa, non possiamo più permetterci di crollare adesso. Chiaro?"
"Chiarissimo."
"Io vado in bagno, poi facciamo colazione?"
"Va bene ."
Vado in bagno, mi tolgo la maglietta e mi guardo allo specchio. Il mio corpo è pieno di cicatrici: quelle dell'ultima sparatoria, quelle dovute agli scontri più accesi in carcere e quelle che mi hanno fatto quando ero solo una bambina. Più le cicatrici che ho dentro,quelle sono le più dolorose. Anche se ora, accanto a Maca, fanno meno male.
Mi rivesto e vado in cucina dove Macarena sta preparando la colazione, è incredibile quanto riesca ad essere sexy anche in pigiama mentre fa i pancake.
"Eccomi!"
"La colazione è pronta!" mi dice.
"Menomale, ho molta fame."
Suona il telefono. Chi cazzo è alle sette del mattino? Tra l'altro solo Ismael e Farah hanno questo numero, ma non credo siano loro.
Cazzo.
"Bionda quando io ero in coma ti ha mai telefonato qualcuno a questo numero?"
"Solo Ismael e Farah."
Ecco. Proprio come immaginavo, ma non penso che chiamino alle sette del mattino. O magari sì? Magari Ismael ha novità su Ramala.
Ho una brutta sensazione. Non mi piace tutto ciò, non mi piace per niente.
"Maca rispondo io, così se la bambina si sveglia tu le dai da mangiare."
"Va bene." mi risponde, ancora assonnata, per fortuna non ha capito ciò che io sospetto.
"Pronto?"
Vado nell'altra stanza.
"Zulema!"
Porca puttana.
Un misto tra rabbia e paura mi percorre tutto il corpo.
"Ramala... Che cazzo vuoi?"
Parlo sottovoce, non voglio che Macarena senta.
"Non sembri contenta di sentire un vecchio amico."
"Già, non lo sono."
"Vi state divertendo? Come va con la bambina?"
"Lascia fuori la bambina da questa storia, anzi lascia fuori anche Macarena. Lei non c'entra nulla, ho organizzato io la rapina, ho deciso io di rapire tua figlia e sono stata io a dirle di Diego. Quindi se proprio devi prendertela con qualcuno abbi le palle di affrontare me, solo me, senza fare vigliaccate squallide che dimostrerebbero solo la merda che sei."
"Zulema, non è così facile. Io voglio vedervi soffrire entrambe e mi assicurerò che sentiate tanto male fino alla vostra morte che, fidati, sarà lenta e molto dolorosa."
"Hai vinto, ti darò ciò che vuoi. Io e te, fissiamo un incontro per parlarne a quattr'occhi. Inventerò una scusa con Macarena e farò tutto ciò che mi chiederai. Solo me però, lascia stare la bionda esua figlia."
"Zulema, sai cosa significa questo? Se mi incontrerai non tornerai mai più a casa dalla tua bionda."
"Lo so perfettamente, non sono una stupida. Tu però devi darmi la tua parola, non farai del male a Macarena e alla sua bambina."
"Va bene, mi accontenterò di ammazzare te. In fondo, Macarena tiene molto a te, ucciderti sarà una punizione esemplare anche per lei."
"Perfetto."
La voce mi trema, non so cosa sto facendo. Non ho un piano, voglio solo che Maca e Yasmin siano al sicuro. Forse in qualche modo me la caverò, me la cavo sempre. E se non sarà così almeno sarò morta per una buona causa.
Quando mi sono sacrificata nel deserto di Almería l'ho fatto per loro, ma ero convinta di essere gravemente malata, pensavo mi restasse comunque poco da vivere, quindi è stato più semplice. Ora che ho avuto una seconda opportunità non voglio morire, ma non ho un piano e sinceramente non so proprio cosa potrei fare.
"Oggi, alle sei, nel vicolo sul retro del mercato. Non mancare e niente scherzi, è l'ultima possibilità che hai per salvare quella stupida bionda e sua figlia."
Deglutisco a fatica, ho il cuore a mille.
"Va bene, ci sarò."
"Vedrai Zulema, ci divertiremo molto insieme prima che tu muoia."
"Cioè?"
"Ti farò ammazzare lentamente e sarò lì per assicurarmi che la tua agonia sia atroce. Passa la giornata con la tua amica bionda e dille addio per sempre."
"Sei proprio originale, eh? Magari mi ammazzerai, ma tu... Sei e resterai sempre una merda, l'unico colpevole della morte di tua figlia sei tu, sadico porco. Lo sai benissimo e uccidermi non cambierà le cose, non riporterà in vita tua figlia che, tra l'altro, ti odiava con tutto il suo cuore."
"Forse è vero, ammazzarti non cambierà le cose, ma desidero farlo più di ogni cosa al mondo. Alle sei, puntuale."
"Sarò puntuale come un orologio svizzero, non preoccuparti."
Tiro un pugno contro il tavolo.
Vaffanculo.
So perfettamente cosa mi aspetta: Ramala vuole uccidermi e farà di tutto affinché io soffra le pene dell'inferno fino all'ultimo respiro. Conosco quelli come lui, li conosco fin troppo bene.
Ho paura. In realtà reggo bene il dolore fisico e non mi ha mai spaventato, ma so che stavolta Ramala non avrà pietà e sinceramente ho paura. Solo che mi spaventerebbe di più perderle, perdere Macarena o la sua bambina.
Non permetterò che accada nulla di male alla mia bionda, anche se per proteggerla dovrò mentirle. Se le dicessi la verità lei non mi permetterebbe mai di andare a quell'incontro e io devo andarci, devo farlo per lei. Magari mi odierà per averla tenuta all'oscuro di tutto, ma avrà una vita con la sua bambina, che io sopravviva o meno.
Se la merita, cazzo. Se la merita davvero.
"Tutto bene?" mi chiede Macarena, affacciandosi alla porta.
"Sì, perché?"
"Ho sentito uno strano rumore."
"Ho dato un pugno al tavolo."
"Perché?"
"Nulla, sono solo un po' stressata."
"Un po'?"
"Ha parlato quella che urla di notte e si calma solo con il sesso."
"Zulema! Questo non... Va bene, è vero. Chi era al telefono?"
"Farah, non si sente molto bene e non sa se riuscirà a venire oggi."
"E avete parlato tutto il tempo solo di questo?"
"No, mi ha passato Ismael."
"Allora?"
"Oggi andrò da lui, forse ha un piano."
"Va bene, vengo con te."
"Non se ne parla."
"Perché?"
"Perché conosco questo tipo di situazione, è meglio così."
"Nei film horror quando i personaggi si separano muoiono sempre tutti, secondo me è meglio restare unite."
"Bionda ti rendi conto che non siamo in un fottuto film? Questa è la vita vera e se ti dico che è meglio così ci sarà una ragione, no?"
"Va bene, ma calmati. Non è il caso di fare la stronza, io mi sto solo preoccupando per te."
"Lo so, ma io voglio che tu ti fidi di me."
"Ma io..."
"Non ti fidi biondina?"
Mi avvicino a lei, scostandole i capelli dal viso e la bacio a stampo. Quando ci stacchiamo la guardo dritta negli occhi.
"Allora?" le chiedo.
"Ma sì, certo che mi fido di te."
La guardo, ho voglia di baciarla, di fare l'amore con lei. Anche perché so che potrebbe essere l'ultima volta, non avrebbe senso adesso rinunciare a lei solo per orgoglio.
La spingo contro il muro e mi avvicino alle sue labbra, la bacio dolcemente.
"Zulema..."
"Stai in silenzio."
Le bacio il collo, poi mi fermo e la guardo dritta negli occhi mentre le stringo una grossa ciocca di capelli, facendole piegare la testa leggermente all'indietro.
"Bionda..."
"Sì?"
"Sei mia, tutta mia."
"Sì... Sono tua..." sospira.
E scopiamo, anzi "facciamo l'amore", così direbbe Macarena. Mi lascio andare, voglio che si senta amata. Non riesco e forse non riuscirò mai a dirlo a voce, ma io la amo come lei ama me. È la cosa più bella che mi sia capitata nella mia fottuta vita, voglio godermi ogni singolo istante insieme a lei.