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Il ristorante era da togliere il fiato. Elegante, raffinato e moderno.

Tutti i tavoli in sala erano rotondi. Al posto delle sedie c'erano delle poltrone bianche con sopra a ciascuno un cuscino grigio e sopra ogni tavolo erano posizionate delle lampade da tavolo moderne. I muri del locale erano completamente neri come il pavimento. Lampade di vetro trasparente che scendevano dal soffitto. Non si poteva non rimanere affascinati da questo posto. Ci accomodammo al nostro tavolo e il cameriere ci lasciò i menù.

Appena lo aprii mi venne un colpo al cuore. I prezzi erano tutt'altro che economici. Certo per una sera avrei potuto permettermi la cena ma non avendo più un'entrata economica non volevo esagerare con le spese, almeno finché tutta questa situazione non si sarebbe sistemata e avrei potuto riprendere il mio lavoro regolarmente. Sentii la mano di Tyler sulla mia coscia. Mi voltai verso di lui.

«Ehi non farci caso. Stasera ci penso io>.

Molto probabilmente dalla mia faccia traspariva tutto quello che la mia testa pensava. Come sempre non riesco mai a nascondere nulla. Soprattutto a lui. «Non è un problema. Ce la posso fare» gli dissi cercando di convincere anche me stessa che per una sera nonavrei visto il mio conto corrente andare in rosso.

«Scricciolo cosa ci siamo detti? Niente muri. Ti ricordi? Lascia fare a me. Lascia che porti la mia ragazza in un bel ristorante e che le offra la cena. Se lo merita».

Non potevo non dargli ragione. Gli avevo promesso che avrei cercato di togliere i muri che avevo e in qualche modo dovevo cominciare a farlo. Stasera poteva essere un inizio. Afferrai la sua mano ancora sulla mia coscia. «Ok» al mio sorriso portò la mia mano alla sua bocca, depositò un bacio sul dorso e sussurrò «Perfetto» con un sorriso sulle labbra.

Tornai con la testa sul menu che avevo di fronte. C'erano così tante portate che non sapevo nemmeno da dove partire. Stavo ancora scrutando il menù quando arrivò il cameriere. Un ragazzo giovane avrà avuto la nostra età, con un paio di pantaloni neri, camicia bianca e bretelle nere.

«Signori, siete pronti per ordinare?» ci chiese estraendo dalla tasca nera un blocco e una penna.

«Si, ci siamo» disse Nick chiudendo il menù e lanciandoci un'occhiata.

«Perfetto, ditemi pure»

«Per me un gambero nero». Nick scelse le tagliatelle al nero di seppia con gambero, aglio, vino bianco e finocchi. Lo segnò sul blocco e poi posò lo sguardo su Lily. «Io un petto d'anatra con foglia d'acero». Era uno dei piatti che mi incuriosiva. Veniva accompagnato con marmellata di ciliegie e riso nero. Non doveva essere proprio niente male.

«Per me la braciola di maiale con le patate gratinate» gli comunicò Tyler, e poi tutti gli occhi si posarono su di me. Ero molto indecisa tra il branzino in crosta di patate, carciofi, limone e basilico oppure il filetto di salmone con zucca, pesto di basilico e olive. Dovevano essere tutti e due squisiti ma non ero molto convinta dei carciofi.

«Un filetto di salmone. Grazie» gli dissi posando il menu.

«Perfetto. Gradite del vino?» chiese rivolgendosi a Tyler e Nick. Si lanciarono un'occhiata e scelsero al volo una bottiglia di Napa Valley, un vino rosso del 2016. E poi chiede un calice di Pinot Nero, per me. Prese i menù e si allontanò da noi, tornando poco dopo acqua e vino.

«Quindi manca ancora molto per sapere se è maschio o femmina?» chiesi curiosa spostando il mio sguardo da Nick a Lily.

«Abbi pazienza amica mia. Godiamoci questo posto bellissimo in cui ci hanno portato. Bisogna ammetterlo: si sono proprio impegnati» dichiarò Lily tirando un'occhiata a Nick.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora