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Eccoci qui. So che è passato molto tempo dall'ultimo capitolo pubblicato ma a volte scrivere e trovare l'inspirazione è più difficile.

Ho sempre pensato che scrivere fosse la mia valvola di sfogo e il mio posto sicuro dove poter tenere lontano tutti e tutto senza sforzare nulla. Quindi scusatemi per l'assenza e cercherò di rimediare con qualche aggiornamento più frequente e facendovi tornare vivi nella storia di Allie e Tyler.

Detto ciò, eccoci qui con un nuovo aggiornamento. 

Buona lettura!


Quando uscimmo dal ristorante era ormai mezzanotte. Eravamo riusciti a terminar la cena in serenità cercando di non pensare a quello che era accaduto. Scherziamo, ridemmo e conobbi meglio Gwen. Era stata una bella cena nonostante tutto e che avremmo sicuramente ripetuto a breve.

«Ci vediamo domani sera da mamma» disse Scott. 

«Mi raccomando arriva puntuale. La conosci. Va di matto altrimenti» gli dissi scherzando. «Saremo puntuali anche perché non vorrei presentarmi in ritardo la prima volta che conosco tua madre» disse Gwen rivolta verso Scott. 

«Stai tranquilla. Mamma non si preoccupa di queste cose» gli disse Scott. 

«Ma io si, quindi saremo puntuali» continuò Gwen. 

«Ok, va bene» le rispose Scott con un sorriso. 

«Buonanotte ragazzi. A domani» dissi andando a salutare Scott. 

«Notte sorellina» mi disse prima di depositare un bacio sulla mia guancia. Salutai Gwen rassicurandola che domani sarebbe andato tutto bene e quando tornai accanto a Tyler sentii Scott dire «È fortunata ad averti» 

«Quello fortunato sono io» disse voltandosi verso di me e cingendomi le spalle con un braccio. 

Sorrisi a quelle parole. «Grazie Scott» dissi. Non c'era bisogno che gli spiegassi per cosa. Lui lo sapeva. Sapeva quanto era stato difficile per me aprirmi con lui e sapeva quanto fatica avevo fatto per dirlo a Tyler. Era da sempre la mia forza è questo non sarebbe cambiato. «Sempre e comunque ricordi». Ricordavo bene quelle parole. Quella promessa. Esserci sempre e comunque tutto. La distanza, le difficoltà, l'amore e i malintesi. Eravamo l'uno parte dell'altro e questo non sarebbe cambiato.


Il ritorno a casa fu più silenzioso del solito. Lo sguardo di Tyler era rimasto fisso sulla strada per l'intero tragitto. Sapevo che nella sua testa molto probabilmente non aveva elaborato completamente la storia che gli avevo raccontato. Potevo capirlo. Avevo avuto bisogno io del mio tempo per superarla come lo aveva avuto Scott quando gli avevo raccontato cosa fosse successo. Tyler avrebbe avuto bisogno del suo tempo e di certo non potevo biasimarlo per questo.

Quando rientrammo in camera, ci cambiamo tutti e due in fretta e ci fiondammo sotto alle coperte. L'indomani mattina sarebbe andata meglio. Ne ero certa.

Aprii gli occhi di colpo. Avevo sentivo il rumore di qualcosa ma non ero in grado di capire di cosa si trattasse.. Mi voltai verso l'altro lato del letto e notai che era vuoto. Tyler non c'era. Spostai lo sguardo verso la camera ma non lo vidi ma la luce in bagno era accesa e la porta socchiusa. Mi alzai e andai verso il bagno. Mentre mi avvicinavo sentivo l'acqua della doccia scorrere. Aprii la porta del bagno e vidi Tyler sotto al getto d'acqua con gli occhi chiusi, la testa abbassata e i pugni stretti.

Che stava succedendo?

Provai a chiamarlo più di una volta ma non mi rispose. Mi spogliai ed entrai in doccia. Avvolsi le braccia intorno alla sua vita e appoggiai la guancia alla sua schiena. Lo sentivo tremare sotto alla mia pelle. L'acqua appena tiepida che scendeva su di noi. Rimasi lì qualche istante ma non disse una parola. L'unica cosa che si limitava a fare era tirare dei lunghi respiri ed avere tutti i muscoli in tensione.

Fidati di meWhere stories live. Discover now