14.

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La mattina seguente mi alzai abbastanza presto. Riuscì ad andare a correre e prima della lezione riuscì anche a farmi un bagno rilassante. Una volta finito il mio turno al Coco Bay avrei dovuto correre subito a casa e prepararmi in tempo record per la festa di stasera. Non potevo permettermi di ritardare nemmeno per un secondo. Non volevo far aspettare né Josh, né Lily.

Stamattina pensai di ricevere una chiamata da parte di Tyler o al massimo un messaggio, ma non ebbi sue notizie. La cosa iniziava a preoccuparmi un po' e anche se, forse, non avrei dovuto interessarmi o preoccuparmi, beh lo feci comunque perché, anche se ero l'ultima persona a dover chiedere spiegazioni, ne avevo almeno un po' il diritto. Soprattutto dopo quello che mi aveva detto. Come facevo a non preoccuparmi. Era questo che mi preoccupava. Una persona ti dice le parole più belle al mondo, ti dice di non riuscire a staccarsi da te e di averti sempre in mente, e poi sparisce per due giorni senza darti una spiegazione. Era questo che mi spaventava. Se dovevamo iniziare questa cosa, almeno che si facesse nel modo giusto.

Arrivai al Coco Bay nel primo pomeriggio. Il locale non era pieno e ne fui contenta. Avevamo passato la settimana precedente a lavorare come dei matti, non che non ne fossimo contenti, però un attimo di tranquillità ogni tanto ci voleva, soprattutto in una giornata come quella di oggi.

«Allora hai scelto il vestito per stasera?» mi chiese Tessa da dietro al bancone. «Sì. In realtà è un vestito che già avevo ma non ho mai messo. Stasera sembra essere l'occasione giusta» «Magari è la volta buona che conquisti qualcuno di interessate» «Anche se forse non ci crederai perché sinceramente non ci sto credendo nemmeno io ma..sto uscendo con un ragazzo». Tessa non sapeva ancora nulla. Non avevamo ancora avuto occasione di parlare dopo l'ultimo turno al Coco Bay. «Che cosa? Davvero?» mi chiese incredula. «Sì. Te l'ho detto non ci sto credendo nemmeno io» «Ma da quanto tempo? Non mi hai detto nulla» «È da poco. Una settimana» «E chi sarebbe il fortunato?» «Hai presente il ragazzo che ha quasi fatto a botte con il tizio delle birre?» «Allie.Veramente?» «Eh già» dissi imbarazzata. «Hai scelto proprio bene. Bel colpo amica!> «Ehi bellezza possono avere un bicchiere di vino rosso?» disse nel frattempo un cliente che aveva appena raggiunto il bancone. Tessa lo servì e tornò a rivolgersi verso di me. «Sono davvero contenta per te. Immagino sarà lui ad accompagnarti alla festa stasera» «Purtroppo no, ha già altri impegni per stasera» «Peccato. Sicuramente avrete altre occasioni» «Sicuramente» le dissi posizionando i bicchieri sul vassoio pronti per essere portati dai clienti. «Non mi sembri molto convinta» «Si, sono convinta. È solo che è come se fosse tutto nuovo una seconda volta e a volte la situazione crea pensieri strani» «Sicura?» «Sì davvero. Va tutto bene> ammisi infine senza darci troppo peso. Presi il vassoio dal bancone e andai a portare le ordinazioni al tavolo.

Il pomeriggio fu molto tranquillo come quasi tutti i giorni. Sono i turni che preferisco soprattutto quando ho qualche impegno alla sera o quando devo tornare a casa a studiare perché il giorno dopo ho un esame.

Avevo ormai finito il mio turno quando sentii una ragazza chiamarmi da uno dei tavoli in fondo alla sala. Mi voltai verso di lei che con un gesto della mano mi chiese un secondo giro di birre. Le feci un cenno con la testa per fargli capire che avevo capito e andai dietro al bancone per preparare le birre che mi aveva chiesto. «Cosa stai facendo?» mi chiese Tessa mentre prendevo i bicchieri dalla credenza. «Devo portare le birre al tavolo in fondo alla sala» le dissi indicando il tavolo con un cenno della testa. «Assolutamente no! Ci penso io. Tu devi andare a prepararti per stasera» mi disse precipitandosi verso di me e togliendomi i bicchieri di mano. «No Tessa. Ho ancora un po' di tempo. Non ti preoccupare» «Allie vai a casa, qui ci penso io. Non c'è molta gente e tra poco arriva Olly» «Ma -» «No, vai a casa e divertiti» mi disse spingendomi verso il retro del locale. Opporsi a Tessa è letteralmente impossibile. «Grazie! Ti devo un favore» gridai togliendomi il grembiule. «Buon divertimento!» mi urlò dal bancone. Presi la borsa, la giacca e andai verso la macchina.

Fidati di meWhere stories live. Discover now