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Alla fine di un sentiero in mezzo agli alberi, ci trovammo di fronte ad un edificio in legno. Era molto simile a uno chalet canadese. Il tetto a punta, i balconi con i tronchi di legno sotto ad ogni finestra, le pietre sulla facciata esterna rendevano quell'edificio ancora più affascinante e per finire il patio, che circondava l'intera struttura con una lanterna ad ogni angolo della stagionata. Era incantevole.

Mentre rimanevo affascinata dalla bellezza di questo chalet, Tyler parcheggiò e mi raggiunse dal lato del passeggero per farmi scendere. «Vedo che ti piace» mi disse una volta scesa dal pick-up. «Tyler è bellissimo» 

«Speravo ti piacesse. E 'esattamente la reazione che speravo di vedere sulla tua faccia» 

«È davvero stupendo». Sorrise, mi prese per mano e ci dirigemmo verso l'ingresso dello chalet. Gli interni erano ancora più belli. Ogni parete era in legno e il soffitto formato da bellissime travi di legno. L'arredamento e l'illuminazione rendevano quell'ambiente rustico, accogliente, famigliare e, sotto alcuni aspetti, romantico. Ogni tavolo era decorato con una tovaglia rossa sotto e una bianca sopra, al centro un centrotavola formato da un intreccio di pigne, vischio e candele. Era tutto curato nei minimi dettagli.

Una volta entrati ci raggiunse un cameriere. Ognuno di loro indossava la stessa uniforme: pantalone nero, camicia bianca e papillon nero.

«Buonasera» 

«Buonasera, abbiamo una prenotazione a nome Williams» disse Tyler al cameriere, che controllò su un blocco nero. 

«Prego, seguitemi». 

Tyler Williams. Un nome che gli si addice. Il cameriere ci fece accomodare a uno dei tavoli affianco alla vetrata che dava sul lago.

Il menù proponeva piatti tipici americani. Diedi uno sguardo veloce al menù e ai prezzi. Non era molto costoso come posto ma non era nemmeno super economico. Menomale che avevo lasciato nel portafogli le mance della sera precedente al Coco Bay.

Dopo qualche minuto di indecisione, decisi di ordinare la New England Claim Chander, una zuppa con vongole, bacon, patate e panna. Una specialità americana che ti fa leccare i baffi solo a nominarla. Tyler, invece, ordinò la Crab cake, una torta croccante con pane, uova e polpa di granchio. Il tutto fritto nel burro. Ordinò una bottiglia di vino rosso per accompagnare le nostre portate e aspettammo l'arrivo delle nostre ordinazioni. 

«Ti è piaciuta la sorpresa?» mi chiese Tyler. 

«Si, tantissimo» «Come hai fatto a trovare questo posto?» chiesi curiosa. 

«Quando ero più piccolo venivo qui con i miei genitori per le vacanze estive» 

«Dev'essere bellissimo passare l'estate qui» 

«Si decisamente. Inoltre, ci sono solo dieci camere e ogni volta che vuoi passare qui qualche giorno devi prenotare settimane prima. Il fatto che ci siano poche persone ti permette di goderti il silenzio e la bellezza di questo posto» 

«È davvero bellissimo. Grazie per avermelo fatto conoscere» 

«E' stato un piacere». Dopo aver bevuto un sorso di vino mi chiese 

"Raccontami un po' di te» 

«Cosa vuoi sapere?». Nessuno si era mai interessato a sapere da dove venissi o a conoscere la mia vita, e se era capitato di sicuro non era per un reale interesse nei miei confronti.

«Voglio sapere chi è Allie White» 

«Sei davvero curioso di sapere quanto sia monotona, normale e incasinata la mia vita?» 

«Si scricciolo. Voglio conoscere la tua monotona e incasinata vita» mi disse con un sorriso, mettendosi comodo sulla sedia. Mi arresi e inizia a parlare. 

Fidati di meWhere stories live. Discover now