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Un filo di luce entrava dalla tenda della finestra in camera. Il respiro di Tyler sulla mia fronte e le sue braccia che mi tenevano stretta a sé. Questo era uno dei momenti che amavo di più durante la giornata. Avevo la testa appoggiata al suo petto e appena posai lo sguardo sulla mia mano, con l'anello, non potei non ripensare alla sera prima. Facevo ancora fatica a credere che fosse successo. Ero così felice che era da ieri sera che sulla mia faccia era stampato un sorriso enorme. Come avevo fatto a meritarmi tutto questo io ancora non lo sapevo ma di una cosa ero certa: non volevo più farne a meno. Era entrato nella mia vita quando ne avevo meno bisogno, quando all'amore e ad avere un ragazzo non ci pensavo nemmeno. Aveva stravolto completamente la mia vita che ora ne era diventato parte.

«Quella testolina sta pensando troppo» disse Tyler con un filo di voce ancora addormentato. Alzai lo sguardo su di lui, aveva ancora gli occhi chiusi. 

«Buongiorno amore» dissi con un sussurro depositando un leggero bacio a lato della sua bocca e facendo scorrere il pollice sulla sua barba. Era ispida, mi piaceva. 

Mi strinse ancora di più a sé e con le labbra appoggiate alla mia fronte sussurrò «Buongiorno scricciolo» 

«Hai dormito bene?» gli chiesi godendomi quell'abbraccio. 

«Si, dormo sempre bene con te» mi disse aprendo gli occhi e incrociando i miei. 

«Sono felice di questa cosa»

«Tu come stai? Hai dormito bene?». 

Annuì «Si, molto bene. Potrei rimanere così tutto il giorno» dissi accoccolandomi a lui e posando di nuovo la testa sul suo petto. 

«Potremmo rimanere qui tutto il giorno. Nessuno ce lo impedisce» mi disse stringendomi a sé. Non riuscivo a descrivere quanto stessi bene tra le sue braccia.

«Devi andare in ufficio e io devo studiare per l'ultimo esame» dissi coprendomi la faccia con una mano. Solo al pensiero di dover dare quel maledetto esame di statistica mi sentivo male. Nella mia testa non rimaneva nessuna nozione. Era più forte di me! 

«Che succede scricciolo?» 

«Non passerò mai questo esame. Aiutami ti prego» gli dissi tirandomi su e guardandolo negli occhi. 

Sorrise. «Quando lo hai?» 

«La settimana prossima. Lunedì» confessai. 

«Stai tranquilla. Ce la farai» 

«Non lo so, questa volta la vedo proprio brutta> confessai con aria triste. Era l'ultimo esame dell'anno e volevo passarlo serenamente. Volevo affrontare l'ultimo anno e non pensarci più. 

«Sono un bravo insegnante, vedrai che lo passerai» 

«Mi aiuti quindi? Davvero?» 

«Si scricciolo» disse con un sorriso. 

«Grazie, grazie, grazie> dissi depositando alcuni baci sulle sue labbra. 

«Lo sai che non devi fare altro che chiedere. Sono qui se hai bisogno» 

«Lo so, ma ho sempre voluto cavarmela da sola e non riuscire a farlo...». Non avevo mai dovuto chiedere a nessuno una mano nello studio, avevo sempre fatto tutto da sola. Potevo metterci più tempo del solito ma riuscivo sempre a portare a termine ogni esame. Ora che non ci riuscivo, per me era davvero una sconfitta. Sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il giorno in cui avrei dovuto chiedere aiuto a qualcuno ma finché quel giorno non arriva pensi sempre di poter fare tutto da sola. 

«Amore succede di aver bisogno ogni tanto. Non è una cosa brutta. Io sono qui e se hai bisogno di me lo sai che basta solo che tu lo dica. Poi sono bravo con i numeri. Fammici vantare un po'». 

Sorrisi alle sue parole. «Scemo! Grazie. Davvero> 

«Qualsiasi cosa per te> disse depositando un bacio sulla mia fronte. Rimasi a fissarlo per qualche secondo, restando in silenzio. Non so come e perché ma in quel momento mi sentivo un libro aperto con lui e per la prima volta mi venne voglia di raccontargli a cosa avevo pensato, ai pensieri che avevo in testa. Sorrisi a quel pensiero, mi faceva stare bene. Era un altro pezzetto di muro che avevo finalmente tolto e ne ero felice. Ero felice di averlo fatto con lui e grazie a lui. 

«Cosa ti fa sorridere scricciolo?» 

«Sai, io non ti cercavo, non ti aspettavo. Sei arrivato come un fulmine a ciel sereno. Non volevo legarmi a nessuno. Non ci pensavo nemmeno onestamente. Tu, però, mi hai fatto ricredere nelle persone, nell'amore e mi hai stravolto così tanto la vita che oggi non riesco ad immaginarmi un giorno senza di te» 

«Amore...» tentò di interrompermi ma lo bloccai subito. C'era ancora una cosa che volevo dirgli. «Ti devo ringraziare perché se ho superato molti miei limiti è anche grazie a te. Non ho più muri con te, hai davanti la semplice e originale Allie. Senza muri, con meno paure e innamorata persa di te». Beh, avevo proprio detto tutto quello che pensavo. Forse avevo ancora in corpo l'emozione della sera prima ma non ero mai stata così sincera con nessuno.

Abbassò le braccia fino alla mia vita, le avvolse intorno e mi spostò sul letto. La mia schiena sul materasso e lui su di me. Con un braccio si reggeva al letto e l'altra mano sulla mia guancia. Il pollice sul mio labbro. Non distoglieva nemmeno un secondo gli occhi dai miei. 

«Ti amo. Ti amo da morire e grazie per esserti aperta con me» mi disse prima di posare le sue labbra sulle mie. 

«Aveva ragione papà» disse poco dopo tornando a guardarmi. 

«Su che cosa» 

«Bella e pura. Quando la trovi non fartela scappare. Me lo ripete da sempre». 

A quelle sue parole collegai il pezzo che mi mancava per capire il suo cambio di umore in ufficio, dopo che suo papà aveva detto quelle parole. «Ecco perché hai cambiato faccia l'altro giorno. Mi sono preoccupata. Non capivo cosa fosse successo» confessai.

«Sapevo che con te avevo trovato la persona giusta, ma quando papà ha detto quelle parole sono tornato indietro di dieci anni. Lo ripeteva sempre a mia madre. Bella e pura le diceva. Bella e pura come tua madre Tyler. Quando lui lo ha detto a te è come se per un attimo il mio mondo si fosse fermato». 

Vidi i suoi occhi diventare lucidi. Era la prima volta. E per la prima volta vidi un colore diverso nei suoi occhi. «Tyler...». Afferrai il suo volto fra le mani.

«Avevo in testa di chiederti di sposarmi già da un po' e quando ho sentito quelle parole sapevo che anche papà sarebbe stato contento. Sono sicuro che lo sarebbe anche lei> e a quelle parole vidi scendere una lacrima dai suoi occhi. Non ci pensai due volte e lo strinsi a me. Non sapevo cosa stesse provando in quel momento ma sapevo che ora, anche per lui, era crollato un muro. 

Fidati di meWhere stories live. Discover now