3.

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Ero fuori dal locale. Centinaia di persone davanti all'ingresso, la musica che ancora risuonava all'interno del locale, i miei amici che si dirigevano verso di me, ma l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era la mano di Tyler che stringeva la mia.

Lily si fermò di fronte a me con aria preoccupata. «Allie stai bene?» 

«Si, sto bene» 

«Non ti posso lasciare da sola un secondo che fai danni». 

La guardai con gli occhi socchiusi. «So badare a me stessa grazie». 

Si mise a ridere. «Si ho notato, fortuna che è arrivato Tyler altrimenti in questo momento saresti in qualche vicolo buio a far divertire quel matto» 

«Avevo la situazione sotto controllo» le risposi. Sentii Tyler sogghignare di fianco a me. «Tu che hai da ridere?» 

«Ho notato quanto avessi la situazione sotto controllo». Dio era proprio bello quel sorriso. Iniziavo a domandarmi come facesse ad averlo così bello. Nonostante stesse sottolineando la mia stupidità, io non riuscivo a dirgli nulla, ero troppo intenta a memorizzare ogni particolare del suo viso. 

«Smettila di guardarmi così». Sussurrò chinandosi verso di me. Come facevo, era troppo bello. Ad un tratto, però, Josh interruppe il silenzio, che si creò, con un colpo di tosse. 

«Ora che Allie sta bene possiamo anche tornare dentro cosa ne pensate?». 

No, assolutamente no. Avevo bisogno di tornare a casa. Iniziava a girarmi la testa e ormai tutto l'entusiasmo era sparito. 

«Ragazzi io preferisco tornare a casa>. Annunciai. 

«No, ti prego Allie. E 'ancora presto». Esortò Lily. «Allie io non ho nessuna intenzione di tornare a casa ora». Continuò. Nemmeno questa volta Lily era dalla mia parte. Non avevo davvero nessuna voglia di rimanere ancora qui. Volevo solo tornare a casa, farmi una doccia, infilarmi nel letto, farmi una bella dormita e cancellare questa serata.

«Non vi preoccupate per me, rimanete pure. Io vado a casa» 

«Credo tu abbia bevuto un po' troppo per poter guidare> disse Larissa. 

«Concordo e ricordati di me» disse Lily, 

«Hai bisogno di qualcuno che venga con te» intervenne Josh. 

Sbuffai, alzando gli occhi al cielo. «Ok! Tornate dentro dagli altri. Lily ti lascio le chiavi della macchina e io chiamo un taxi». 

Lily sgranò gli occhi «Si mi sembra un'ottima idea. Così qualcun altro può tentare di approfittarsi di te stasera». 

Josh annuì «Sono d'accordo con Lily, non è una buona idea prendere un taxi da sola a quest'ora e soprattutto nel tuo stato». 

Non riuscivo a capire quale fosse il problema I taxisti non erano diventati tutti pervertiti. «Ragazzi è un semplice Taxi, nemmeno mezz'ora e sono a casa». Spiegai, 

«Anche quello di prima doveva essere solo un drink e guarda cos'è successo. Allie sei ubriaca e a casa da sola non ci torni» disse Lily. 

«Non sono ubriaca. Sto bene!». 

Il tono della mia voce era più alto del dovuto. «Si, invece, sei ubriaca!» urlò Lily.

«La porto a casa io». 

Tyler? Mi voltai verso di lui e mi resi conto che aveva ancora la sia mano nella mia. Non mi aveva lasciata andare nemmeno per un secondo, ma non potevo farmi portare a casa da lui, chissà cosa avrebbe pensato di me a quel punto. Mi aveva già tirato fuori da una brutta situazione. Non potevo permettere che mi portasse anche a casa. L'ultima cosa che volevo era fargli pena. «Non ti preoccupare non ce n'è bisogno». Pregai che non insistesse. 

Fidati di meOnde histórias criam vida. Descubra agora