24.

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Arrivai a casa di corsa. Il pomeriggio al Coco Bay era stato abbastanza impegnativo. Le domeniche di sole portano tanti gruppi di amici ma soprattutto molte famiglie. In queste giornate non ci si annoiava mai.

Stasera avevo appuntamento con i ragazzi al Boom Bay. Lily aveva accompagnato i miei all'aeroporto ed era già al locale con gli altri. Io mi sarei lavata e preparata in tempo lampo. Tyler stava arrivando e non lo avrei mai fatto aspettare.

Feci la doccia più corta e veloce della storia. Non avevo tempo di lavare anche i capelli così li sistemati in uno chignon e misi un filo di trucco per essere presentabile. Mentre terminavo il trucco squillò il cellulare. Corsi in stanza, lo raccolsi dal letto e risposi. Era Tyler. «Amore» dissi elettrica. «Ehi scricciolo, sei pronta?» sentivo che era già in macchina. «Si, mi infilo una maglietta e un paio di pantaloni e ci sono. Tu dove sei?» «Dieci minuti sono da te» «Ok allora finisco di prepararmi. A tra poco» «Si amore>. Chiusi la telefonata e corsi all'armadio e dopo una rapida occhiata ai vestiti optai per un paio di pantaloncini eleganti con un fiocco in vita e una camicetta bianca con un accento di scollo a V sul davanti, il tutto completato con una giacca di pelle grigia e un paio di stivaletti con il tacco color carne. Mentre indossavo l'ultima scarpa sentì suonare il clacson. 

Presi al volo la borsa, il cellulare e corsi fuori. Salii sul pick-up di Tyler. Mi misi nel sedile al centro e gli diedi un bacio veloce. «Ciao». Sorrise e i suoi occhi finirono su di me. Mi guardò dalla testa ai piedi ed inizia ad arrossire. Non riuscivo a reggere l'imbarazzo soprattutto se mi guardava come se volesse togliermi i vestiti di dosso. Anche se, in fondo, l'idea non mi dispiaceva. «Menomale che doveva essere solo un pantalone e una maglietta» disse sorridendo e mettendo in moto la macchina. «Perché? Non va bene?» «Si certo! Sei bellissima» e a quelle parole abbassai la testa con un sorriso sulle labbra e le guance rosse. Ad ogni suo complimento o sguardo il mio corpo non reggeva. «Anche tu sei molto bello» gli dissi nascondendo il rossore. Indossava un paio di jeans e una camicia nera. Sorrise. «Grazie scricciolo, ma tu mi batti alla grande». Una ventina di minuti dopo arrivammo al locale. Il parcheggio era a qualche metro dall'ingresso ma già si intravedevano diversi ragazzi fuori. Scesi dall'auto e Tyler era già a fianco a me. Tentai di prendergli la mano mentre ci dirigevamo verso l'ingresso ma lui aveva un'altra idea. Avvolse il suo braccio destro intorno alle mie spalle e mi baciò una tempia. «Meglio che stasera ti tengo stretta a me, prima che qualcuno ti porti via» «Ma dove pensi che vada» «Potresti sempre stancarti di me»

Non poteva dire sul serio.

«Non potrei mai stancarmi di te» «Sicura?» «Più che sicura». Non aveva ancora capito che non mi sarei stancata di lui e che non sarei andata proprio da nessuna parte. Ma dove dovevo andare. Non mi avrebbe portato via nessuno perché non avevo intenzione di andare proprio da nessuna parte.

Erano già arrivati tutti. Io e Tyler ci separammo. Io andai a salutare le mie amiche mentre Tyler andò subito a prendere da bere con Nick. «Allie! Sei stupenda» esclamò Helena. «Grazie, anche voi non siete niente male» «Allora, Lily ci ha detto che ormai tra te e Tyler è una cosa seria». Lily non sapeva tenersi in bocca nulla. Ormai eravamo di dominio pubblico. «Poi da come sono entrati stasera» proseguì Larissa sorridendo. «Si devo dire che le cose sembrano andare bene. Ci troviamo bene. Vediamo come va> «Cosa ti avevo detto io?» disse Josh intervenendo. «Si avevi ragione». Josh ci aveva visto lungo fin dall'inizio. E ci aveva visto bene. Chiacchierammo ancora per un po' e a continuare a parlare arrivava la sete, così andai con Helena a pendere qualcosa al bar. 

Il bancone era pieno di gente così aspettammo qualche minuto prima di essere servite. Non sapevo bene cosa prendere, non volevo nulla di troppo pesante e così optai per una birra piccola. Prendemmo il nostro bicchiere e tornammo verso il nostro tavolo. Stavo per superare le ultime persone affollate al bar quando sentì qualcuno prendermi per un braccio. Mi voltai all'istante e mi trovai di fronte un uomo sulla quarantina con un completo formale nero, alto venti centimetri più di me, barba folta ma curata, sguardo rude e occhi nero scuro. Guardai la sua mano intorno al mio braccio e poi lo spostai su di lui. Lui guardò la sua mano e lasciò la presa. Appena mi lasciò andare mi voltai per tornare dagli altri ma mi fermò di nuovo prendendomi per la spalla. Quasi rovescio la birra che tenevo in mano. Stavo iniziando ad innervosirmi. Cosa voleva da me?

Fidati di meWhere stories live. Discover now