23.

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La. Aprii gli occhi, alzai il viso verso il suo incrociando quei fantastici ed intensi occhi marroni da cui non riuscivo a staccarmi. Era già sveglio. Mi strinse a sé. «Buongiorno scricciolo» «Buongiorno» dissi a mia volta accoccolandomi a lui. Svegliarsi così era proprio bello. La notte prima ci eravamo addormentati in questa posizione mentre mi raccontava di un viaggio che aveva fatto in Europa. Mi piaceva sentirlo parlare e conoscere un'altra parte della sua vita. «Come stai?» mi chiese Tyler alzandomi il mento con l'indice in modo che lo guardassi negli occhi. «Sto bene. Davvero molto bene. Tu come stai?». Sorrise e mi diede un bacio leggero sulle labbra. «Mai stato meglio». 

A quelle parole il mio cuore esplose di felicità. Non potevo desiderare risposta migliore. Avevo il desiderio di passare altre notti come quella passata e altre mattine come questa.

Mentre mi godevo il corpo caldo di Tyler che mi circondava e che mi coccolava, sentì bussare alla porta. Molto probabilmente era Lily a meno che mia mamma non fosse già qui. Guardai Tyler e mi alzai dal suo petto. «Vado ad aprire, non vorrei che fosse mia mamma». soprattutto non volevo che ci trovasse in questo stato, sarebbe stato alquanto strano. «Si, meglio. Ne approfitto per fare una doccia» «Ottima idea» Mi alzai e mi avvolsi la coperta attorno alle spalle. Appena vidi Tyler scomparire dietro la porta del bagno, aprii la porta della mia camera, dietro cui trovai Lily. «Ma buongiorno bellezza». Sorrise e mi squadrò da testa a piedi. «Buongiorno Lily, tutto bene?» «Si, tutto bene, immagino anche tu data la compagnia che hai avuto stanotte e lo stato in cui sei stamattina». Mi uscì' un sorriso alle sue parole, soprattutto perché ripensai alla notte appena passata. «Guarda quel sorriso. Non c'è nemmeno bisogno che parli». A quelle parole sentì subito le mie guance scaldarsi. «Lily ti prego» le dissi sorridendo e comprendimi la faccia con una mano, mentre l'altra era occupata a reggere la coperta. «Sappi che voglio sapere tutto nel dettaglio. Vado di sotto ad aspettare che arrivi tua madre» «È' già ora?» chiesi stupita. Non avevo ancora fatto tempo a vedere che ore fossero. «Allie sono le 9:00, tua madre arriverà a momenti». Mi ero promessa di svegliarmi un po' prima ma andare a letto tardi non aiuta mai. La sera ci siamo messi a parlare e abbiamo fatto le 3 del mattino senza nemmeno rendercene conto. «Vi aspetto giù. Non metteteci troppo» «Non ti preoccupare. Ci vestiamo e scendiamo». 

Non appena chiusi la porta sentì due mani posarsi sui miei fianchi. Mi voltai e mi ritrovai di fronte due occhi marroni. Quanto erano belli. Lui quanto era bello, solo con un asciugamano intorno alla vita., era impossibile non guardarlo. «Era tua mamma?» «Mamma arriverà tra poco» «Perfetto allora» mi disse sorridendo e avvicinandomi ancora di più a sé. «Cosa intendi?». Più mi avvicinavo a lui e più non capivo niente. Ma non solo la mia testa, tutto il corpo! «Abbiamo ancora un po' di tempo». Iniziò a baciarmi le labbra, il collo, le spalle. Dio ma come facevo a resistergli. «Tyler» «Dimmi» continuò a lasciare baci sulla mia pelle. «C'è giù Lily» «Sono il re del silenzio» e nel mentre in cui me lo comunicava, allungò una mano verso la serratura della porta e girò la chiave, afferrò con una mano la mia coscia e con l'altro braccio la mia vita e mi sollevò. Mi uscì all'istante una risata. «Dobbiamo fare silenzio». Sorrise e mi portò al centro del letto. Lui sopra di me. In un istante la sua bocca fu sulla mia, le nostre lingue intrecciate e io non avevo più il controllo del mio corpo. In pochi secondi si tolse l'asciugamano dalla vita e l'istante seguente lo sentii dentro di me.



Raggiunsi Lily, in cucina, una ventina di minuti dopo. Di mia mamma ancora non c'era traccia così diedi una mano a Lily ad apparecchiare la tavola mentre Tyler smaltiva qualche mail di lavoro. Già, questo ragazzo lavora tutti i giorni, anche di domenica.

«Ci avete messo molto a scendere» mi fece notare Lily con un sorrisetto sulle labbra. «Il tempo di lavarsi e vestirsi e siamo scesi» facendo finta di nulla e cercando di nascondere il sorriso che tentava di uscire. «Si immagino, ci si mette molto a vestirsi, soprattutto uno appiccicato all'altra» Cercò di trattenere una risata ma non ci riuscì ed io la seguii a ruota. «Sai sempre tutto» «Questo è vero» disse mentre mangiava un biscotto, preso dal barattolo che aveva appena posato sul tavolo. Poi, con la bocca piena continuò. «Non puoi nascondermi nulla. Su quella faccia ti si legge tutto, poi da quando c'è Tyler non ne parliamo». Si su questo aveva ragione ed era strano ammetterlo. «Come sempre non posso nasconderti mai nulla» ammisi. «Tu proprio nulla». A quella risposta, non so perché, ma ci rimasi un secondo, come se avessi l'occasione di farle qualche domanda e avere, finalmente, una risposta a tutte le domande e a tutti i dubbi che mi erano venuti in queste settimane. «Perché tu invece riesci a nascondere le cose?» «Sicuramente meglio di te» disse mangiando l'ultimo pezzo di biscotto che aveva preso. «Può essere anche vero, ma questa volta non ci stai riuscendo molto bene» e appena finii la frase alzo la testa e mi guardò un po' perplessa. «Non sto nascondendo nulla». Tornò in cucina facendo finta di nulla. Sapevo che non mi stava dicendo la verità, soprattutto perché la conoscevo da una vita e quando Lily mente, distoglie sempre lo sguardo e fa qualcos'altro. «Non mi mentire. Ho capito che c'è qualcosa che non va». «Non ti preoccupare è tutto ok». 

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora