27.

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La mattina seguente mi alzai con gli occhi dolenti e gonfi. Tornata a casa mi ero infilata nel letto, sotto le coperte e avevo cominciato a piangere. Non sapevo bene per quale motivo, forse perché l'impatto nel rivederlo era stato troppo forte, forse perché mi era mancato, forse perché ero arrabbiata con lui. Forse perché volevo averlo qui con me. Sapevo solo che quel pianto mi aveva liberato, avevo tirato fuori tutto quello che avevo dentro: rabbia, delusione, amore. Sì, perché il mio amore per lui c'era ancora e non potevo negarlo. Dopo quello sfogo mi ero addormentata quasi subito e avevo riposato bene. A parte gli occhi stanchi mi sentivo bene.

Mi misi seduta con i piedi giù dal letto e mentre mi strofinavo gli occhi con le mani sentì delle voci provenire dal piano inferiore, guardai l'ora sul cellulare: era mezzogiorno. Ecco perché mi sentivo così riposata. Mi alzai, andai a sciacquarmi la faccia e scesi al piano di sotto. In cucina trovai Lily, Larissa e Helena.

«Buongiorno tesoro» mi disse Lily appena mi vide entrare in cucina. 

«Buongiorno ragazze>. Larissa corse ad abbracciarmi cogliendomi di sorpresa. 

«Mi dispiace Allie, non sapevo che sarebbe venuto». Non era colpa sua, non era colpa di nessuno. 

«Non ti preoccupare, tu non c'entri nulla. Stai tranquilla» 

«Come stai?» mi chiese Helena mentre Larissa si sciolse dall'abbraccio e tornò al tavolo. 

«Sto bene» mi uscì subito la risposta. Non ci pensai nemmeno.

Non ero sicura di stare davvero bene, ma non volevo farle preoccupare. Mi sarei ripresa come avevo sempre fatto. 

«Davvero Allie?» 

«Si Lily, tranquilla» 

«Come è stato rivederlo?» mi chiese subito dopo. Non sapevo bene come rispondere, ma in qualche modo trovai le parole. 

«È stato strano. Da una parte è come se non fosse mai successo nulla, come se lo avessi visto il giorno prima, dall'altra, appena mi ha fatto tornare a quella sera, la mia mente si è bloccata a quel momento, cancellando tutto il resto» 

«Dovresti parlarci sul serio> disse Larissa subito dopo. 

«Si Allie, ha sbagliato è vero ma merita di essere ascoltato, poi li deciderai cosa fare» disse Helena. Non replicai, rimasi in silenzio ad ascoltarle. «Senti Allie, noi non sappiamo quanto male ti abbia potuto fare, come ti senti e cosa dovresti fare ma possiamo solo darti dei consigli e aiutarti come possiamo» mi disse Lily 

«Lo so ragazze e vi ringrazio davvero» «Lo sai che non mi piace vederti così, sono giorni che ti manca qualcosa, che non sei felice come prima. Ti manca e si vede> proseguì Lily e a quelle parole sentì un nodo alla gola e gli occhi riempirsi di lacrime. Avevaragione. Mi mancava. Tanto, e non saperlo vicino a me mi faceva stare male. Continuai ad ascoltare le parole di Lily. 

«Parla con lui, fargli spiegare e poi decidi cosa fare, solo una cosa però, ricordati che Tyler non è Dean, Tyler ti cerca ogni giorno, chiede di te tutti i giorni e sta male quanto te». A quelle parole ci rimasi un secondo. 

«Lo avete sentito?» chiesi a tutte e tre guardandole. Larissa sorrise e annuì. «Tutti i giorni da quella sera. Ci chiede come stai, perché non rispondi ai suoi messaggi, per

ché non gli dai la possibilità di spiegarti». In quel momento mi venne un senso di colpa enorme. Forse avevo esagerato, ero stata troppo orgogliosa e non avevo considerato nemmeno per un secondo come stesse lui. Nonavevo riflettuto sul fatto che non si trattava di Dean. Tyler era diverso e losapevo dal primo giorno. 

«È solo colpa mia. Ho pensato solo a me> e a quella affermazione scoppia in un altro pianto.

Ormai le lacrime scendevano a fiumi e non riuscivo a fermarmi. 

Fidati di meWhere stories live. Discover now