29.

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«Scricciolo. Siamo arrivati». La voce di Tyler mi svegliò. Non mi accorsi nemmeno di quanta strada avessimo fatto. Aprii gli occhi e mi guardai intorno per capire dove fossimo. I fari del pick-up illuminavano la facciata di quella che pensavo fosse una casa. Mi voltai verso Tyler. 

«Ho dormito per tutto il viaggio. Perdonami» «Non ti preoccupare. Mi piaceva averti appoggiata a me mentre dormivi» 

«Potevi svegliarmi, ti avrei fatto compagnia. Per quanto hai guidato?». Non sapevo nemmeno che ore erano e dove eravamo. 

«Un paio di ore» mi disse sistemandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e accarezzandomi la guancia. 

«Potevi svegliarmi, ti avrei tenuto compagnia» mi dispiaceva che avesse guidato da solo, senza parlare con qualcuno, ad un'ora tarda. 

«Non ti avrei svegliata per nessun motivo al mondo. Ora andiamo» Annuì e scendemmo dalla macchina.

L'ingresso della casa era illuminato da quattro lanterne appesa sul patio. Nell'ombra si intravedevano un dondolo sul lato destro della facciata e un tavolo sul lato opposto. Tyler aprii la porta, accese la luce all'interno e rimasi meravigliosamente incantata. I miei occhi rimasero incantati davanti alla bellezza di quella casa. I muri e il soffitto completamente ricoperti di travi di legno. La parte destra della casa era arredata con un divano grande tre volte quello che avevamo io e Lily a casa. Nel muro di fronte la televisione appesa e un caminetto sul muro a fianco. Sul lato sinistro invece un'ampia cucina scura color legno che faceva un bel contrasto con le travi chiare. Un bel tavolo da pranzo al centro.

Questa casa era di una bellezza incredibile. 

«Tyler è stupenda» mi sorrise. 

«Lo avevo notato dalla tua faccia. Sono contento che ti piaccia» 

«È tua?» 

«Si. O meglio è di famiglia. Mio padre e suo fratello l'hanno comprata parecchi anni fa. Abbiamo passato qui parecchi fine settimana e una gran parte delle nostre estati». Camminai in giro guardando intorno, sempre più affascinata.

«Ti faccio vedere le stanze e quale sarà la nostra. Poi domani ti faccio vedere tutto il resto» 

«C'è altro?» 

«Si, tanto altro» 

«Va bene. Aspetterò fino a domani». Mi prese per mano e mi portò verso le camere. A lato della cucina era posizionata una porta, percorremmo il corridoio che c'era dietro e superammo diverse porte chiuse. Tyler mi disse che erano tutte stanze da letto tranne due che erano i bagni. In fondo al corridoio c'era l'ultima stanza, la nostra. Un'altra meraviglia incredibile. Anche in camera tutte le pareti erano ricoperte da travi di legno, come il soffitto. La struttura del letto in legno più scuro, e poi che letto! Non ho mai visto un letto così grande! Tutto l'arredamento dello stesso colore del letto, una scrivania affianco alla finestra e una seconda porta che portava al bagno privato. Una casa così non l'avevo mai vista.

Tyler mi raggiunse, le sue mani intorno ai miei fianchi. Avvolsi le mie braccia intorno al suo collo e gli diedi un leggero bacio. 

«Grazie per avermi portato qui» 

«Per te qualsiasi cosa, poi avevamo un po' di tempo da recuperare» 

«Ora abbiamo tutto il tempo che vogliamo» 

«Si scricciolo. Non so per quanto tempo riesco ancora a rimanere sveglio» disse scherzando. Aveva ragione. Io avevo dormito un po' ma lui no e non volevo che fosse troppo stanco. Volevo che riposasse. Non sapevo nemmeno che ore erano ma sicuramente avevamo oltrepassato le tre del mattino.

Fidati di meWhere stories live. Discover now