61. Saluti emozionanti

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Ed eccoci qui a prepararci per salutare tutti, i bagagli sono ben sistemati all'ingresso della casa di Manuel dove sto vivendo da due settimane. Gli angeli dipinti sul soffitto ci guardano come se dovessero augurarci tante cose belle. Le tende beige sono aperte in parte e dai vetri del living filtrano le meravigliose luci del centro di Fano che riflettono sul mare. Il mio fidanzato è appena uscito dalla sauna e nudo mi sta preparando un piccolo spuntino sull'angolo bar che divide il living dalla cucina.
"Se continui così io non riuscirò più ad uscire da questa casa, lo sai?"
Bofonchio imbronciata.
"Giuly, sei bellissima quando fai il bregno! Ahaha... vieni qui dai... guarda cosa ti sto preparando...!"
Io provo a guardare dove dice lui ma gli occhi mi cadono sempre lì, accidenti! Copriti o non riuscirò ad uscire di casa!
"Oh! Wow! Grazie! Cioè, scusa, hai il "coso" dritto mentre mi prepari un cocktail analcolico e uno spuntino? Non è giusto! Ci ho messo due ore a prepararmi, lo sai che poi non ti resisto. Sei veramente un diavolaccio tentatore che si approfitta dei miei ormoni impazziti, uff!"
Borbotto a braccia conserte con la speranza che non stia a sentirmi.
"Uuu, quante complicazioni... tu pensa a bere e a mangiare, vedrai che non ti sgualcirò nemmeno un capello!"

E come credi di prendermi senza sfiorarmi un capello? Ahah, voglio proprio vedere!
Intanto mi appoggio al bancone in legno di faggio chiaro del lato bar e inizio a bere il San Francisco, che è sempre più buono, sei diventato davvero bravissimo nel viziarmi!


Gongolo mentre affondo i denti su un mini muffin al cioccolato.
"Eccoti, bambina!"
Le sue mani sono così veloci e vellutate che in un attimo ho la gonna poggiata sulle spalle e le mutandine poggiate a terra sopra le scarpe.
La pelle d'oca si gonfia a domino su tutto il mio corpo senza mancare un centimetro.
"Eccomi! Come promesso non ti sgualcirò, mia piccola rosellina. Ora bevo il tuo succo anche io... mmm".
La sua testa si infila tra le mie cose e la sua lingua sfrega velocemente le giuste corde del mio essere più profondo, provocando in me l'orgasmo più intenso di sempre, seguito velocemente dalla sua penetrazione. Sono in tilt! Non capisco più nulla, ho solo due vocali disponibili per manifestare tutto il mio ardore, stupore e soddisfazione.
Tutto avrei immaginato, tranne che Manuel fosse un amante così attento e insaziabile.
La sua eccitazione si riversa dopo un passo veloce e intenso sulla mia natica destra che provvede a pulire immediatamente prima di rivestirmi.
Oh, Signore! Ma come... cosa mi ha fatto? È stato... wow! Se tanto mi da tanto in Florida non mi annoierò di sicuro...
"Ti amo, bambina!"
Mi stringe forte da dietro e mi bacia il capo.
"Sei meraviglioso! Ti amo anch'io".
Mi giro per baciarlo.
"Non voglio rovinarti il trucco!"
"Il rossetto è a lunga tenuta... più tardi te ne darò dimostrazione, piccolo principe delle sveltine!"
"Oh! Ahahaha... Non vedo l'ora!"
Due baci, qualche coccola e la coppia di piccioncini è pronta per andare a salutare i suoi amici.
Manuel ha voluto indossare un jeans blu e una camicia celeste con il giacchetto di pelle nera, io ho preferito un abitino elegante di pizzo rosa e nero che cade perfettamente sulle mie nuove forme e per finire una ballerina rosa e nera di Prada che mi ha appena regalato il mio uomo.
"Non vedo l'ora di partire, Manu!"
"Anche io, bambina! Sono certo che staremo benissimo e tu durante le ore di lavoro potrai godere della presenza di tua nonna".
Saliamo in macchina e continuiamo a progettare i giorni che abbiamo da vivere lontano dalle nostre vite reali, dall'altro capo dell'Italia.
Il tempo che trascorro insieme a Manuel e' magico, di gran qualità e lui è una persona meravigliosa che mi ama profondamente. Anche se non ho ricordi, sono quasi sicura di non essere mai stata così serena prima d'ora. Superato il tornante che ci separa dal locale si intravede Il parcheggio di Luky che è strapieno, Manuel vorrebbe che io scendessi davanti all'ingresso e poi andare a parcheggiare ma a me non va. Voglio stare con lui, perciò insisto e lo accompagno al parcheggio per poi andare dentro il locale a piedi.
Di colpo un po' di ansia si aggrappa alla bocca dello stomaco ma cerco di calmarla con un bel respiro profondo.
Non posso credere ai miei occhi! Oddio c'è Lorenzo! Che regalo meraviglioso vedo appoggiato alla porta d'ingresso! Quanto mi sei mancato, Lory!
Di colpo intravedo una figura familiare che latente mancava al mio cuore è alla mia anima. Vedere Lorenzo è per me gioia allo stato puro. Vederlo poi in piedi da solo è ancor più emozionante.
"Amore, guarda! C'è Lorenzo! Che bello!"
"Lo so! Lo ha invitato Katia, pensava fosse carino rivedervi e salutarvi, visto che anche lui sta per partire".
Ascolto le sue parole mentre i miei piedi trottano verso l'amico caro, il compagno di sventura, verso colui che mi ha sostenuta in tutto il periodo della convalescenza.
Finalmente i nostri sguardi si agganciano e i nostri corpi si uniscono in un morbido abbraccio che vale più di mille parole.
"Ehi, panciona! Ma quanto è cresciuta Maria?"
Mi guarda felice e stupito di quanto la mia pancia sia cresciuta in così poco tempo.
"Ciao, Lorenzo! Grazie per essere qui stasera".
Lo accoglie Manuel con stima e riconoscenza.
"Bentrovato, Manuel! Grazie a voi per avermi invitato".
"Entriamo, ragazzi! Qui fuori si muore!"
Propongo per non morire congelata.
Le porte di Luky si aprono ed una cascata di palloncini bianchi e rosa mi investono dolcemente.

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