30. Ricatti

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Un caldo bacio si poggia sulla mia fronte, due braccia forti mi stringono.
Manuel è il mio angelo, la mia cometa, la mia stella polare e la mia salvezza.
"Vieni, ti accompagno a casa".
Tiro su con il naso, mi asciugo le lacrime. Alzo su il viso cercando i suoi occhi.
"Perdonami. Mi sono comportata come una bambina.
Alla mia età dovrei saperle certe cose".
"Non esiste età che ti impedisca di soffrire per amore.
Magari ce ne fosse..."
Manuel è stato con me tutto il tempo.
Nella mente girano le foto di Paolo abbracciato a quella e sotto tutti i commenti gloriosi dei suoi pari schernendomi indirettamente, ho collezionato una serie infinita di umiliazioni in pochissimo tempo.
"Grazie, per essermi stato vicino. Non avevo il diritto di rovinarti la serata, perdonami".
"Giulia! Non dirlo nemmeno per scherzo. Stiamo diventando amici e in amicizia sostenersi nei brutti momenti è l'abc."
"Ti ringrazio, sei davvero speciale ".
Mi alzo in piedi cercando di riprendermi il più possibile e mi ricompongo spingendo la gonna verso le ginocchia così da poter rientrare nel ristorante.
Katia mi guarda furibonda.
"Preg, stai meglio?"
"Tutto ok!"
Conosco quello sguardo e so che non gliela farà passare liscia.
"Ordiniamo?"
Propone Simone.
Prendo in mano un bicchiere di prosecco e ne bevo tutto il contenuto senza prendere fiato, mi giro verso l'orecchio di Manuel: " puoi ordinare anche per me, per favore?"
Mi sorride con infinita dolcezza:"certamente ".
Mi sorprende che Katia non sia venuta a consolarmi ma evidentemente quando ha visto Manuel seguirmi ha preferito così.
La conosco troppo bene, non se ne starà con le mani in mano.
"Un brindisi all'amicizia!"
Esulta Katia.
"Uno all'amore!"
Propongo io, rivolgendomi a lei e Simone.
"Uno a noi!"
Incalza Manuel.
Andiamo avanti così per un po'.
Io e Katia siamo totalmente sbronze.
Una sorta di anomala allegria si impossessa di me e non posso più fare a meno di ridere.
Usciamo dal ristorante e andiamo a concludere la serata a Cala.
Simone accompagna Manuel a prendere la sua auto e io salgo con lui.
Abbiamo ballato fino a sentire dolore ai piedi, erano anni che non uscivo e mi divertivo così tanto, per un attimo ho dimenticato tutta la mia vita, la mia storia.
"Ho l'auto da Luky, mi accompagni?"
"Certo!"
Salutiamo i piccioncini e andiamo.
"Sono stata molto bene. Grazie di tutto, grazie davvero."
"Sono stato benissimo anche io!"
Ci salutiamo con un bacio affettuoso e ci scambiamo i numeri di telefono.
"Per qualsiasi cosa,Giulia, chiama."
"Lo farò! Ci vediamo presto."

***

"Bentornata,Giulia!"
"Grazie, Sofy!"
"Che hai fatto di bello?"
"Nulla di che! Ho sistemato casa e sono uscita con gli amici ieri sera."
"Perché? Cosa dovrebbe fare una che ha perso un figlio e un marito? Deve lavorare e stare a casa."
Tuona con una voce spettrale, suor Giacinta.
Rimango di sasso, allibita da quelle dure parole, ho una fitta  al cuore.
È un colpo basso, è scorretto mettere in mezzo una creatura innocente per il quale soffro ancora e soffrirò sempre.
Sofia e Anna si voltano con tono irato verso la madre superiora.
"Madre! Cosa dice?"
"Dico quello che avete sentito! Questo è pur sempre un istituto religioso e sapete come la penso. Giulia è sposata e ancora in lutto. Non è vero, Giulia? Poi finiremo il discorso nel mio studio. Voi due fatevi gli affari vostri se volete mantenere il posto di lavoro, altrimenti quella è la porta!"
Trasecolo.
Tutto ciò mi sembra impossibile.
Anna e Sofia rimangono attonite da quanto appena udito.
"Tu! Seguimi in ufficio."
Deglutisco mentre guardo le mie colleghe atterrite.
Seguo la madre superiora.
"Siediti!"
Mi lascio cadere di peso sulla poltroncina di fronte e cerco di capire cosa sia successo in soli cinque giorni di assenza.
Non capisco in  cosa ho sbagliato.
Non credo di essermi comportata male, decido di ascoltare quanto ha da dirmi la megera.
"Vedi, Giulia, come tu ben sai questo istituto vive di donazioni e tu sei andata a pistare i piedi a qualcuno a cui non dovevi...
Se vuoi continuare a lavorare qui, devi tenerti indosso le mutandine, altrimenti sei fuori. Non scherzo."
Una lacrima scivola giù veloce fino a bagnarmi le labbra. Una morsa mi attanaglia lo stomaco.
In un attimo capisco ogni cosa, tutto si fa chiaro e schifoso.
"Madre... il mio unico peccato è stato quello di innamorarmi di lui. Michele se ne è andato dopo il funerale di Filippo."
"Non mi interessa, Giulia! I suoi parenti sono nostri donatori e sostenitori. È la legge della sopravvivenza e ora fuori di qui!"
Esco dalla stanza in preda al panico, lo sguardo satanico che mi ha bucato gli occhi e il cuore mi sta facendo venire la nausea, mi sento male.
Le minacce di suor Giacinta rimbombano nella mia testa.
Anna e Sofia, mi vengono incontro.
"Giuly, ma che è successo? Che le hai fatto?"
"Mi sono innamorata della persona sbagliata." Rispondo lasciandomi cadere in un angolo del corridoio in stato di shock.
Non posso credere a quello che mi sta capitando.
"E quindi? A lei cosa interessa?"
Chiede Sofia incredula.
"Sua zia è una donatrice della fondazione."
"Giura! Bastarde! Maledetti! Gente di chiesa, che schifo."
Anna e Sofia mi aiutano a riavermi, sono molto amorevoli nei miei confronti, sanno quello che ho dovuto passare, sanno che persona sono.
"Mi dispiace tanto. Sono sconvolta! Vorrei ucciderla.

Anna stringe i pugni, è una donna giusta.

"Anna, stanne fuori! Ho paura di quello che possono farvi. Vi ringrazio di essere dalla mia parte ma non fatevi capire da loro, per carità! Non mi perdonerei mai se perdeste il lavoro a causa mia."
"D'ora in poi ogni volta che ti chiamano in ufficio registra le conversazioni con il cellulare."
Guardo Sofia, ha ragione, devo potermi proteggere in qualche modo.

"Sei un genio, Sofy! Farò come dici."
"Non lo lascerai per loro, vero?"
Mi implora Sofia, mentre mi guarda demoralizzata.
Abbasso lo sguardo verso il pavimento.
"Probabilmente lo farà lui."
"Perché dici così?"
Chiede Anna.
"Andiamo via di qui ragazze! Ci sono gli squali."
"Facciamo il giro, vi racconto al terzo piano."
Saliamo le scale...

Le cose sembrano complicarsi ulteriormente per la nostra piccola Oss

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Le cose sembrano complicarsi ulteriormente per la nostra piccola Oss.
Speriamo se la cavi.
😘😘

Piccola OssTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang