42. Strana routine

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Riprendiamo il nostro tutto da dove era stato interrotto, senza fare progetti e senza parlare di nulla.
Ho intenzione di presentare Paolo a Manuel questa sera.
Vorrei che stringessero amicizia perché Manuel è davvero una persona speciale, ha un cuore nobile e un buon carattere.

"Oggi pomeriggio andrò a studiare con Davide, a che ora esci dal lavoro?"
Indaga Paolo.

"Ok! Uscirò alle ventuno, ho qualche ora da recuperare e così la madre superiora le ha messe di sera.
Ti va di uscire a cena con Katia, Simone e Manuel?"
Cinguetto immaginando la bella serata che potrebbe crearsi.

"Non lo so a che ora finisco, devo rimettermi in paro con le lezioni, visto che sono almeno venti giorni che non combino niente.
Comunque amore, appena stacchi ci sentiamo e ci aggiorniamo. Va bene?"
Risponde secco Paolo, per nulla allettato dall'idea di cenare tutti insieme.

"Certo!"
Rispondo un po' delusa.

"Ora vieni qui da me, piccola Oss, devo darti una cosa..."
Sussurra misterioso al mio orecchio destro.

"Che cosa?"
Saltello, curiosa.

"Vieni!"
In un attimo balzello dallo specchio della mia camera alle sue cosce.
Mi siedo curiosa e provocante sopra di lui.
La spallina della mia canottiera bianca cela lievemente il capezzolo del mio seno destro e il calore senza mutandine della mia intimità preme sulla pelle cerulea e chiazzata dei suoi bicipiti.
Le sue iridi brillano come lucciole nella notte.

"Come sei calda m, piccola Oss..." sussurra con il fiato corto.

Sorrido curiosa...

"Non usare la mia voglia di te per sviare...
Che cosa volevi darmi?

"Mmm... ho due regali per te!"
Ridacchia vedendomi scoppiare dalla curiosità.
"Due?"
Sgrano gli occhi.

"Uno è da mangiare...
L'altro si indossa."
Mi sfiora l'ovale  del viso con il dito indice.

"Voglio quello che ha più significato per te per primo...
Quello che ne ha meno per secondo."
Ammetto pensierosa.
"Allora stenditi, chiudi gli occhi e baciami."
Ubbidisco.

Mi sento molto calda, agitata e impaziente.
Non riesco ad immaginare cosa possa essere e perché!
Le sue dita calde passano lente sulle mie labbra, il mio corpo avvampa, ansimo con la voce rotta e, mi contorco.

"Ti amo, lo sai?"
Con le labbra schiuse soffio un leggero si...
Scende lento tra i miei seni, mi sta accendendo, sta innescando una bomba, sollevo le gambe, le allargo istintivamente, mentre il dito continua a scendere fino ad arrivare alla mia mano sinistra.
Percepisco il calore umido della sua lingua, succhia e giocherella con il mio dito anulare.
Sto impazzendo.
Continuo a godermi i suoi preliminari che lenti, mi stanno consumando.
Un leggero fresco, fascia il mio dito.

"Ogni volta che lo guarderai penserai al mio amore per te, alla passione che ci unisce, a questo letto che custodisce la nostra intimità più profonda e che è diventato il nostro nido.
Ogni volta che lo guarderai dovrai pensare a quello che ti farò provare questa mattina e per sempre.
Dovrai arrossire e toccarti ogni volta pensando solo a me."
Deglutisco.

"Posso aprire gli occhi?"
Chiedo con la gola secca.

"No!
Non ho ancora finito. Segue la seconda..."
Mugolo.

"Non muoverti. Non ti muovere..."
Sento le sue mani che mi infilano le mutandine.
Ne rimango delusa.
Un oggetto sconosciuto mi penetra leggermente e mi fa sussultare.

"Che cos'è?"
Chiedo mentre avvampo.

"Ti piace, piccola Oss?"
Sussurra provocandomi piccoli spasmi.

Piccola OssWhere stories live. Discover now