34. Concorso

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Sono le cinque del mattino, Manuel spegne la sveglia.

"Giulia! Giulia!
È ora di alzarsi, sono le cinque."

Apro gli occhi faticosamente, ho sonno.
Siamo stati insieme a chiacchierare fino le due, annaspo, ci guardiamo, scoppiamo a ridere.

"Sei così bello, Ma!
Se solo volessi avresti il mondo..."
Sorride lusingato.
"Tu?
Tu, non sei bellissima?
Potresti avere chi vuoi ma come me non sei pronta, dobbiamo aspettare!"
Mi guarda con occhi candidi.
"Hai sempre ragione!"
"Poi, Giuly cara, mi sto abituando a stare con te, potremmo vivere così felici per sempre."
"Di sicuro non ci faremo mai del male..."
"Dai, dai che oggi andrà tutto a meraviglia!"
"Se poi vinco il concorso di ruolo a Cagliari? Come faremo, io e te?"
"I miei hanno una casa a quaranta chilometri da lì e due studi legali, non sarà un problema!"
Lo osservo a bocca aperta.
"Mi dimentico sempre che sei il figlio di Rock Feller! Ahahaha."

Ride anche lui...

"Più di tutti, punto sul concorso di Perugia."
"Andrà bene anche quello e vedrai che potrai scegliere."
"Incrociamo le dita, allora!"
Due ore di auto scorrono veloci tra chiacchiere e musica, l'aeroporto di Fiumicino mi mette sempre tanta allegria, sa di vacanza.
Manuel ha organizzato tutto e ovviamente ha prenotato un volo da Roma.
Se solo penso che questo concorso ho iniziato a prepararlo con Paolo accanto, che diceva di amarmi... impazzisco.
Ogni giorno penso a lui, mentre faccio il pranzo, la cena, le pulizie penso a lui, gli parlo, gli racconto...
Lo tengo sempre con me, mi arrovello l'anima, non riesco a capacitarmi di tanta immaturità, non riesco a capacitarmi che mi abbia lasciato così.
Sembrava così deciso, così innamorato di me, me lo ha anche dimostrato.
Non voglio nemmeno pensare che sia stata tutta una farsa.
Alitalia ha aperto il banco, corriamo a fare il check-in e imbarchiamo i bagagli.

"Mi piacerebbe regalarti qualcosa che ti ricordasse per sempre questo momento."

"Ricorderò questo momento anche senza regalo, stai tranquillo!"

"Insisto! Ho in mente un negozio bellissimo..."
"Qui?"
Osservo intorno a me.
"Sì! Vieni..."
Mi trascina nel negozio di Bulgari.
"Che ci facciamo qui, Manu?"
Balbetto incredula.
"È qui che voglio comprarti il mio regalo."
Mi parla con tono serio.
"Non scherzare, ti prego!"
Mi sento lusingata e molto emozionata.
"Muoviti, entra!"
Entriamo nel negozio, è meraviglioso, elegante, di classe, ha orecchini, bracciali, collane e anelli stupendi.
Mi sento in soggezione e la commessa tutta di un pezzo lo nota subito, ci viene incontro con fare amorevole.

"Giù! Prova questo... è stupendo!"

Mi guarda con il sorriso negli occhi.
Mi sento imbarazzata.
La commessa che sta servendo Manuel è una donna molto elegante sulla cinquantina, castana, occhi marroni, non so perché ma sembra conoscerlo da tempo.
È molto sicura di se, gli propone due versioni di parure orecchini e anello.

"Giulia, ti piace più il bianco o il nero per questa parure?" Sta esagerando.
"Manuel, addirittura una parure, non posso accettare, è davvero troppo!
Non ce ne è davvero bisogno..."
Esito imbarazzata con il pensiero che non potrei mai ricambiare.
"Giulia, bianco o nero?" Insiste.
"Se posso permettermi, signora, io proverei il bianco, sul suo incarnato sarebbe perfetto!"
Suggerisce la commessa.
"Vada per il bianco!"
"Insomma, sono in trappola! Mi arrendo.
Vada per il bianco..."
Indosso orecchini e anello con il logo Bulgari impresso nell'oro bianco a forma circolare con al centro della ceramica bianca.
Sono incantevoli. Una finezza.
Devo ammettere che mi donano moltissimo.

"Perfetto! La signora li terrà indosso."
Ordina lui.
"Come preferisce, Signore.
Provvedo ai certificati di garanzia e relativi cofanetti."
Esegue perfettamente il suo lavoro e lo fa con molto stile e professionalità.
"Molto bene! Prenda questa carta."
Sfila una carta oro e paga una cifra da capogiro.
"Grazie, Manuel, è una fortuna che non potrò mai contraccambiare."
Lo informo dispiaciuta.
"Hai già contraccambiato, fidati!"
Mi coccola sempre, in ogni modo.
Lo abbraccio e gli do un bacio sulla guancia.

"Non li toglierò mai! Grazie!" Lo abbraccio in segno di gratitudine.

"Sono felice che ti piacciono."

Ci congediamo dalla commessa e andiamo a bere un caffè al volo all'Illy point. Dopo pochi minuti il gate apre e procediamo all'imbarco.
Ci stringiamo la mano durante il momento del decollo, abbiamo entrambi un po' di paura, ma fila tutto liscio e ci rilassiamo davanti ad un bel prosecco che ci propina l'hostess, una volta raggiunta l'alta quota.
Beviamo due calici con qualche salatino, siamo un po' brilli, ci appoggiamo l'uno con la testa sull'altro, il volo è breve, è già ora di atterrare, sono esattamente trentacinque minuti di volo, le nuvole si dissipano e qualche tetto inizia a vedersi dall'alto.
Tocco il vetro del finestrino come una bambina e inizio a indicare tutto quello che attira la mia attenzione.
Manuel ride divertito.

"Sei davvero un cucciolo di donna!"
Osserva con gli occhi di chi ti vuole bene.
"Ahahah, sì!
Forse hai ragione... è così bello!"

Dopo l'atterraggio, un'Audi Q2 nera, viene a prenderci all'aeroporto.
Un uomo in giacca e pantalone nero ci da il benvenuto e ci informa sulle tempistiche del viaggio.

"Signori, benvenuti!
Qualche minuto per il ritiro dei bagagli e siamo per le tredici in Hotel."

"Molte grazie!"

Risponde Manuel, io mi limito a sorridere.
Hotel...
Praticamente siamo in un Hotel a cinque stelle e tutto rigorosamente a carico del mio adorato amico.

"Oltre all'utile ci meritiamo un po' di bel mare e sano relax. Non trovi?"
"Sei matto!"
"Non trovi?"
"Sì! Speriamo di goderci questi tre giorni.
Se non fosse per te non so come sarei arrivata fin qui."
"Ci saresti arrivata comunque, non sminuirti sempre."
"Probabilmente si, Manu, ma non così, non con te."
"Questa te la passo signorina!"
"Wow! È davvero qui che soggiorneremo?"
"Ebbene sì! Principessa..."
"Hotel Sardegna! Benvenuti Signori!
Siamo a vostra disposizione.
Mr. Luca, vi accompagnerà alla stanza 622, Suite imperiale con vasca idromassaggio Jacuzzi, accesso illimitato in spiaggia e servizio Spa incluso.
Un massaggiatore è a vostra disposizione nelle ore pomeridiane, pranzo e cena vi verrano serviti da un cameriere personale nella vostra sala da pranzo."

Non mi sembra vero.
Mi sono portata dietro pochi indumenti , credevo di soggiornare in un b&b.
Mi batte forte il cuore.
Non sono più abituata a tante attenzioni, non sono abituata ad avere un amico che mi vuole così bene disinteressatamente.
Anche se Paolo mi manca da morire, oggi mi sento felice.

"Ehi!
Potevi dirmi di portarmi indumenti adatti a questo posto.
Ho con me solo un vestitino, jeans e camicie..."
"Quello che hai andrà benissimo."

"Allora, mettiamo giù il programma di questi giorni.
Dunque oggi siamo liberi, domani concorso, dopodomani liberi e poi alle ventuno si riparte."
"Sei un' agenda vivente, ahahaha!"
"Già!"
"Ora andiamo a pranzo che ho super fame!"
"Manu! Ti ricordo che il pranzo ce lo servono qui!"
"Ah già! Giusto!"
Si mette una mano tra i capelli e una sulla fronte...
"Non sono stato attento!"

Il pranzo è eccezionale e tutto a base di pesce, ci mettiamo sulla terrazza in costume perché il dolce ce lo servono direttamente sulla jacuzzi.
Due piattini galleggianti con sopra tanti piccoli assaggini di bontà dolci.
È già l'alba, sono agitata, Manuel ancora dorme, io sono sveglia da circa mezz'ora.
L'alba è meravigliosa, l'ultima volta che ho visto sorgere il sole ero persa tra le braccia del ragazzo che amo, ero piena di graffi dall'amore che avevamo fatto per strada e ora sono pronta ad affrontare il primo concorso in compagnia di un ragazzo speciale ma senza più notizie di lui.
Saliamo in macchina dopo aver fatto colazione, l'uomo di ieri ci accompagna fino alla sede.
Manuel fa un grosso respiro, mi abbraccia: "in bocca al lupo!"
Stringo nell'abbraccio: "crepi!"
Lo saluto, mi metto in fila, favorisco i documenti e prendo posto in una grande palestra.
Saremo più di tremila persone, dato il caldo sopra ogni banco c'è una bottiglia d'acqua, una donna sale sul palco e inizia a spiegare le procedure.
Pochi istanti dopo un uomo poggia sopra il banco di ogni uno di noi il test.
Mi metto a leggere la prima domanda, la seconda, la terza...
Mi sembrano tutte molto semplici, scrocetto e in meno di un'ora consegno e sono fuori.
Accendo il cellulare che mi avevano ritirato spento per la prova e trovo un messaggio di Paolo.
Rimango impietrita, il cuore manca un battito.

Ed eccolo che si fa vivo quando lei tenta di andare avanti da sola.
Non è giusto!!!!

Piccola OssWhere stories live. Discover now