23. Weekend a Riccione

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"Pronti! Si parte!"
Esulta pieno di entusiasmo, Paolo.
I suoi occhi brillano come la rugiada ferma sui petali azzurri dei fiordalisi, il suo sorriso sghembo si fissa sotto il morso dei canini al lato destro delle labbra.

"Oh, piccola Oss, il nostro primo  viaggio insieme! Sei felice?"

Non so più contare le volte che ha pronunciato questa frase con gioia, entusiasmo, felicità, amore.
Sono al settimo cielo, mi sto godendo senza ombra di dubbio la parte migliore.
Ho il cuore che martella nella mia cassa toracica senza sosta, si sente rimbombare da fuori la felicità che emana.

"È questo che si prova?
È questa la felicità?
Fa questo rumore?
Se è questo, direi di sì!"

Lo guardo innamorata, mi avvinghio in un abbraccio pieno di amore e gratitudine.

"Guardami, ti prego."

"Che succede?"

"Voglio che mi guardi, Paolo, voglio che comunque andrà questa storia, la nostra storia, tu ricordi la felicità che mi hai donato, voglio che ricordi quanto amore hai tirato fuori dal mio cuore divelto dal dolore, voglio che qualsiasi cosa succeda, tu ricordi quanto ti amo oggi e quanto ti amerò sempre.
Voglio che guardi i miei occhi, voglio che questa luce che puoi vedere oggi, rimanga nel tuo cuore per sempre e che sia quel fascio luminoso che ti guiderà nel fare le scelte migliori, con la speranza che ti porti sempre da me. Nel mio cuore troverai sempre il tuo posto, così come nel tuo, potrò trovare il mio.
Anche se le nostre strade dovessero dividersi, anche se dovessimo finire in due mondi lontani, e accanto  ad altre persone, io ti amerò per tutta la vita con la stessa intensità di oggi".

"Perché mi dici queste cose?
Perché parli come se dovesse finire tutto?
Non voglio neanche pensarci..."

"Non voglio che ci pensi, voglio solo che tu sia consapevole che per il resto della mia vita io ti amerò e che questo è il regalo più bello che potessi ricevere. Il tuo amore".

"Vieni qui"sussurra emozionato mentre mi stringe forte a se,

"Dio, mi ha dato un'anima e un cuore, non lo ho mai sentito battere, finché non sei arrivata tu, e li ho capito che il mio e il tuo sono uguali, battono il tempo allo stesso secondo e smettono di esistere se lontani. Il mio cuore senza di te non batterà mai più per nessuna e per nessuna mancherà un battito."

Le sue parole mi emozionano ma la vita è stronza e so che non durerà in eterno e quando accadrà, io ne morirò. Con uno sguardo che sigilla una promessa che presto o tardi verrà infranta, faccio cenno che sono pronta ad uscire.

"Sono pronta. Possiamo andare..."
Sussurro con le labbra socchiuse vicino al suo orecchio.

Non aggiungiamo altro, ci apprestiamo a caricare la valigia nera nel porta bagagli dell'auto e una volta entrati in auto, inseriamo sul navigatore:
"Riccione".

Partenza...

Il viaggio scorre tra momenti pensierosi, chiacchiere, battute, risate e Coez che su RDS canta: "Domenica"

È come se fossimo bambini
Come se fossimo destini
Che si corrono accanto
Con le mani nel vento
Come fosse domenica con te, con te
Vorrei fosse domenica
Tu coi piedi sul cruscotto
Io il braccio che penzola
L'orologio sotto al sole che scotta
E ripenso alla mia vita senza te
È come se fossimo bambini
Come se fossimo destini
Che si corrono accanto (che si corrono accanto)
Con le mani nel vento (con le mani nel vento)
Come fosse domenica con te, con te
Vorrei fosse domenica
Vorrei fosse domenica
E stringi la giornata fra le dita
Che tra poco è già finita
Così è la vita
Così è la vita
Cantiamo a squarciagola guardandoci, ballando sul sedile e gesticolando .

Piccola OssWhere stories live. Discover now