59. Polvere di stelle

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Sono un pianista di fama mondiale che dinnanzi a te non riesce a collegare una nota al tasto.

                                                      XxxSamyXxx

"A cosa pensi? Sei silenziosa".
Mi volto intenta a trovare un contatto con i suoi occhi.
"Penso sempre a fare l'amore con te! Da quel pomeriggio non riesco a pensare ad altro. Ho qualcosa di strano quando ti penso, non succede come quando ti pensavo prima, ora sento un fuoco e una voglia irrefrenabile di fare l'amore con te. Non riesco a controllarla. Quando non ci sei è una sofferenza atroce".
Le sue labbra sprofondano morbide sulle mie mentre mi accarezza la guancia.
"Vuol dire che mi ami e mi desideri, Giulia!"
Annuisco ancora legata a quel bacio del quale sono avida.
"Succede anche a te?"
Continuo mentre lo bacio.
"Sì! Ti desidero continuamente, non riesco a pensare a nient'altro che a te, a noi..."
Rivela sistemandosi una coperta sopra i pettorali.
"Non pensi mai alle difficoltà che la gravidanza porterà tra di noi? Ti senti libero nel fare l'amore con me?"
Si sistema i capelli dietro l'orecchio e si esprime serio.
"Come vedi stiamo facendo l'amore con foga e passione senza nessun impedimento, anzi, devo ammettere che è speciale fare l'amore con te nello stato in cui sei. Là dentro succede qualcosa di unico che non ho mai provato prima d'ora. Quello che succederà quando diventerai più ingombrante non mi spaventa, io ti voglio e ti vorrò anche dovessi diventare una balena".
Sorrido al pensiero di me enorme sopra di lui.
"Sei davvero sicuro che questa bambina non diventerà un problema per te?"
"Giulia! Tu mi hai cambiato la vita, mi hai ridato un futuro il cui colore non è grigio ma un glorioso arcobaleno".
Mi convinco. Scendo con la mano e quello che sento è esattamente quello che sta cercando anche lui.
"Vedi?"
Sussurro sensuale al suo orecchio.
"Vogliamo le stesse cose".
Abbiamo bisogno di essere travolti ancora dalla passione, ancora e ancora, il sesso e la voglia prendono il sopravvento, i nostri corpi si conoscono sempre più e quel lieve velo di imbarazzo svanisce nel nulla. Siamo bravi nell'appagarci a vicenda, il mio corpo si muove sinuoso sopra il suo fino a donarci l'orgasmo più intenso del precedente.
"Manuel ti amo e..."
"E?"
Si concentra su di me.
"Ho tanta fame!"
Si lascia andare in un sorriso mai visto prima e mi abbraccia con tutto l'amore del mondo.
"Hamburger? Pizza? Hot dog? Che cosa ti va?"
Mi vergogno a dirlo.
"Veramente pensavo ad un pollo arrosto o calamari fritti".
Si mette il palmo della mano davanti al viso e continua a ridere a crepapelle.
"Vestiamoci! Cercherò qualcosa di aperto sull'iPhone, spostati che abbiamo ancora puntata su di noi la videocamera del telefono".
Mi sposto per fare spazio e vedo che Manuel stoppa il video.
"Veramente, hai ripreso tutta la serata?"
"Sì! Certo!"
"Ma proprio tutto, tutto?"
"Sì! Tutto tutto!"
"Hai paura che io dimentichi un giorno, vero? È per questo che lo fai?"
"In parte è per questo, in parte è perché mi piace farlo, mi piace avere ricordi vivi dei momenti belli e di te che mi sorridi e... mi ami".
"Quindi non è il primo che hai fatto!"
"Assolutamente no! Ne abbiamo molti".
"E sono belli?"
"Non li ho mai visti! Se ti va un giorno lo faremo insieme".
"Certo che mi va! Una sera sul divano con popcorn e patatine vedremo il film della nostra storia".

Mi emoziono nel pronunciare queste parole.
Manuel pensa proprio a tutto, quello che non sa è che i sentimenti se ne vanno via con la memoria. Anche io ho letto e riletto messaggi che mi sono scambiata con Paolo, ho visto foto e video meravigliosi ma nulla mi ha portato brividi al cuore.
Sono terrorizzata che succeda anche con lui e dentro mi me prego Dio ogni secondo affinché non accada mai.
Voglio il mio lieto fine, voglio: e vissero felici e contenti con te!

"Aggiudicato!"
Mentre la pioggia di stelle continua ad inondare le nostre figure il mio amore raccoglie con cura ogni cosa e si prepara nella corsa verso il cibo per assecondare le mie voglie.
"Pronto! Gianni? Sì! Stiamo uscendo, venga a chiudere e a prenderci con l'auto il prima possibile che la mia signora è affamata e in preda ad una voglia".
"Mi dia dieci minuti, Signore!"
La conversazione si interrompe, il mio corpo è perfettamente scivolato nel luminoso abito, i miei piedi calzano le scarpe, accarezzo per un attimo la pelle rosso bordeaux dell'auto che è stata il nostro nido d'amore nella notte più importante della mia vita e saluto imprimendo nel cuore ogni singolo millimetro di questo incantevole posto.
"Sei pronta?"
Mi volto sorridente.
"Sì!"
"Vieni!"
Mi prende dolcemente tra le sue braccia e mi scorta fuori dal cine osservatorio.
Durante il vialetto corriamo, ridiamo, ci facciamo reciproci dispetti per poi finire a baciarci sul portone in ferro arrugginito.
"Oh, Giuly! Se non avessi fame, ti prenderei qui! Subito. Non riesco a saziarmi di te, sono malato!"
Gli sfuggo dalla presa, mi accovaccio per fare pipì.
"Tra quanto arriva il nostro autista?"
Chiedo con l'espressione curiosa.
"Tra meno di cinque minuti, credo! Ormai è un po' che lo ho chiamato, perché? Che succede?"
Mi alzo in piedi, schivo la pozza che ho creato con un piccolo balzello, mi passo una salvietta bagnata per pulirmi, mi sfilo maliziosamente le mutandine e le lancio addosso a colui che mi guarda incantato e sorridente nonostante sia goffa e buffa!
"Vieni a prenderti cinque minuti di piacere sotto questa veste!"
Manuel mi guarda incredulo mentre avanza verso di me.
Credo di essere impazzita eppure sto invitando il mio ragazzo a fare cinque minuti di sesso, ovvero una sveltina con la consapevolezza che Gianni illumini il nostro peccato con i fari puntati dell'auto.
Il tronco di un cipresso mi sostiene mentre mi avvinghio ai fianchi di Manuel, con il braccio e la mano destra tengo fermo da un lato il tulle dell'abito, con la sinistra accarezzo i glutei e i fianchi del mio centauro.
Svelto picchietta con la lingua i capezzoli, che subito reagiscono inturgidendosi mentre  fanno capolino dalla scollatura stropicciata, per poi finire a perdersi sulle mia labbra.
Svelto abbassa la cerniera dei suoi pantaloni ed estrae la sua erezione piena di vigore.
Mi penetra veloce e intensamente tanto da provocare in me urla di piacere come un lupo che ulula sotto la luna piena.
Le sue mani spingono forte i miei glutei affinché gli affondi siano più efficaci, sto impazzendo, ho un caldo tale da farmi sudare piccole goccioline intorno alle labbra e sulla fronte, mi contorco mentre lo sento affondare, Manuel ansima sempre più veloce.
"Lo senti bambina? Lo senti? Lo stai facendo venire di nuovo!"
"Oh, sì, ti prego! Vieni con me..."
Insieme finiamo nell'Eden dell'orgasmo di coppia e ci abbandoniamo in una stretta molto dolce.
"Wow! È stato bellissimo! Ti amo".
Sussurra mentre mordicchia le mie labbra e si appoggia sfinito sul mio collo con la sua testa.
"È stato fenomenale! Mi sento tutta un formicolio, ti amo!"
Da non molto lontano si sente il rumore di un motore diesel che sta avanzando nella nostra direzione, il tempo di ricomporci e Gianni compare nel buio della notte.
"Signori! Prego, salite! Io vado a chiudere e vi raggiungo in un attimo".
Appena metto piede nell'auto un odore di fritto scatena il mio olfatto prodigioso.
Un cofanetto di cartone bianco fuma davanti ai miei occhi.
"Amore! Non posso credere che Gianni abbia trovato questo per me!"
Non mi regolo! Quel profumo ha invaso le mie narici e l'acquolina che ho in bocca è irrefrenabile, sembro un gatto davanti ad una scatoletta di paté.
"Posso mangiare?"
Guardo il mio amore con occhi supplichevoli.
"Certo! È per te! Mangia pure..."
Nemmeno un secondo dopo ho già due anelli di calamaro nella cavità della mia bocca che rullano come all'interno di una lavatrice.
È una libidine! C'è anche il succo di limone fresco, spremuto sopra di essi! Se non crepo stasera, vivrò in eterno!
Nel frattempo Gianni rientra in auto e si mette al volante verso l'ospedale.
"A questo punto da nonna ci andiamo domani!"
Mi guarda compiaciuto.
"Certo! Andremo dopo il rientro a casa".
La conclusione di questa notte è stata gloriosa; sesso e calamari passerà alla storia!
Appena finisco di mangiare e bere mi accoccolo sul petto di Manuel e in pochi istanti perdo i sensi arrendendomi al sonno.
Non ricordo come sono arrivata in camera e come il pigiama è finito indosso a me ora che appena alzata mi specchio nel bagno della stanza.
"È permesso?"
Esco dal bagno e annuisco, riconoscendo quella voce tra mille.
"Ehi! Certo! Vieni pure..."
Alessandro entra e dall'espressione che ha mi sta per dire addio.
"Dice che qualcuno se ne sta andando, sei felice?"
Rispondo alla sua espressione commossa, non so che avrei fatto senza di lui.
Ci abbandoniamo a qualche lacrima, a qualche promessa per poi stringerci in un abbraccio.
"Sei stato un faro in mezzo all'oceano Ale! Non ti ringrazierò mai abbastanza. La tua compagna è una donna molto fortunata".
"È stato un piacere, Giulia! Continua così e vedrai che con Manuel sarai finalmente felice.
Ci vediamo tra venti giorni per l'ecografia dell'accrescimento  di Maria".
"Contaci!"
Gianni è appena arrivato e sta trasferendo tutti i miei bagagli in auto in attesa di Manuel.
Incredibile che nessuno sia venuto da me stamattina! Si sono dimenticati tutti che esco di qui? Mah! Che strano...
"Vieni, Giulia! Il primario ci attende nel suo studio".
Appena varco la porta uno stuolo di medici, infermieri, Oss, fisioterapisti e psicoterapeuta sono pronti a congedarmi e augurarmi in bocca
Al lupo per la mia vita futura. Non riesco a contenere l'emozione e crollo in un pianto liberatorio.
Queste persone sono state la mia casa, la mia famiglia da quando ho memoria. Ogni giorno mi sono state accanto rivelandosi pazienti, amorevoli, professionali e oggi sono qui commossi quanto me a dirmi addio.
Il primario e la coordinatrice infermieristica si uniscono in un abbraccio a tre senza dire nulla.
A turno con un groppo in gola saluto tutti.
Prima di andarmene prendo atto di tutte le indicazioni che sono scritte sulla lettera di dimissioni e fisso già i primi controlli.
Manuel è fuori dalla porta e personalmente sta ringraziando Alessandro di tutto il suo operato.
Appena mi vede capisce subito lo stato in cui mi trovo e mi viene incontro a braccia aperte finendo poi per stringermi forte a se.
"Dai amore, forza! Loro sono il tuo punto di partenza, li troverai sempre qui per te, ora usciamo di qui e andiamo a vivere la nostra vita".
Carica emotivamente seguo il mio fidanzato verso l'uscita del nosocomio lasciandomi alle spalle tutti i vissuti che questo luogo ha condiviso con me.
L'auto e' pronta ad accogliermi per condurmi a nuova vita e io mi sento molto emozionata e in parte spaventata,
Manuel mi abbraccia forte e ordina a Gianni di accendere il motore e andare.

Ed eccoci arrivati anche alla fine di questo capitolo un po' più di passaggio

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Ed eccoci arrivati anche alla fine di questo capitolo un po' più di passaggio...
Come reagirà Giulia? Reggerà il carico emotivo?
Vi aspetto nel prossimo capitolo 😘😘

Piccola OssWhere stories live. Discover now