56. Strade

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"Non so quale strada mi abbia portato a te, se quella della fortuna, quella del coraggio o dell'amore, per certo so che ho intenzione di mettere delle buone scarpe da running per percorrerla tutta fino alla fine."

                                              Xxx Samy Xxx

Sento bussare alla porta.
"Sì può?"
Chiede Lorenzo mentre fa capolino dalla porta.
"Avanti!"
Gli faccio strada con un sorriso e lui si fa avanti timidamente.
"Cucciola, buon giorno! Come stai?"
I miei occhi si riempiono di felicità nel vederlo.
"Ehi, Lollo! Sono così felice di vederti.
Io, benone, tu? Come è andata a finire con Beatrice?"
Sorride pensieroso e decide di spiegarsi.
"Con Bea, abbiamo deciso di darci un'altra possibilità, ha capito i suoi errori e ha ammesso che forse è stata troppo infantile nei miei confronti e nel gestire la situazione."
Accenno ad un sorriso forzato in quanto delusa.
"E sei contento?"
Domando con un filo di voce.
"Non lo so!
Sai che ero intento a chiudere tutto...
Poi però in memoria degli anni trascorsi insieme le ho voluto concedere un'ultima possibilità.
Poi c'è una novità."

Tentenna nel rivelarmi la notizia poi cede e con un sospiro vuota il sacco.
"Domani verrò trasferito in un centro di riabilitazione all'avanguardia che si trova a Innsbruck, li garantiscono la completa guarigione in meno di un mese."

Il mio cuore si ferma per un istante e perde un battito. Deglutisco il magone che si è messo di traverso nella mia gola.

"Oh, Lory! Non immagini quanto io sia felice per te."
Abbasso lo sguardo verso il pavimento e inspiro lentamente, una lacrima traccia il mio volto.
"Anche se... mi mancherai da morire."
Lorenzo mi abbraccia forte, visibilmente commosso.
"Mancherai da morire anche a me, Giuly, ti prometto che ci sentiremo ogni giorno, che sarò con te quando darai alla luce il tuo bambino e non ci perderemo mai di vista.
Ok?"
Mi sciolgo dall'intreccio, tiro su con il naso, annuisco con il volto.
"Okay!
Appena sarò madre e troverò un lavoro verrò a trovarti.
Cerca di guarire in fretta, capito?"

Sorride commosso, si asciuga con le dita le lacrime e mi accarezza delicatamente il viso.
"Certamente! Tu fai lo stesso.
Ora vado a fare le valigie, ci vediamo più tardi, okay?"
Annuisco
"Okay!"
Lorenzo esce dalla porta della mia stanza, e subito una sensazione di vuoto riempie il mio stomaco, sapevo che questo giorno sarebbe arrivato ma non così in fretta, in poche ore sono successe tantissime cose importanti che il mio cuore fatica a metabolizzare.

Devo cercare di stare calma per la mia creatura, tra poco Katia sarà qui e dovrò raccontarle tutto quello che è accaduto con Manuel sennò mi toglie il saluto.
Bussano di nuovo alla porta.
"Chi è?"
Chiedo assestando la voce rotta che mi è rimasta dopo la notizia che mi ha appena
rivelato Lorenzo.
"Buon giorno, Giulia!"
Apprendo con gioia che è Alessandro, il mio super Oss.
"Vieni pure, Ale!"

Entra con il cambio lenzuola e il programma della giornata in mano.

"Allora, Giulia, come stai? Intanto ti prendo i parametri e poi ti dico che cosa c'è in programma per oggi."
Si mette comodo e inizia a strecciare il filo del bracciale della pressione.

"Sto bene, grazie!" Replico falsamente.
Velocemente porgo il braccio per permettergli di prendermi la pressione e mi avvicino con la fronte per facilitare il termometro digitale nel rilevare la mia temperatura corporea.

"Va tutto benissimo! Hai solo la frequenza cardiaca un pochino sopra la media, qualche preoccupazione?"

Sapessi!

Sospiro.

"Ho appena parlato con Lorenzo, mi ha detto che domani verrà trasferito e... mi sento un po' giù di corda, sai, io e lui abbiamo fatto tutto insieme da quando mi sono risvegliata ed è l'unica conoscenza autentica che ho.
In tutta onestà mi spaventa l'idea di non vederlo più."

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