57. La scelta (2 parte)

801 71 120
                                    

Delicatamente mi volto verso la scatola e la richiudo con cura.
Prendo in mano la Rosa rossa che era poggiata accanto e me la porto al naso per respirarne il profumo.
È un fiore meraviglioso e perfetto! Il suo profumo è inebriante, signorile e allo stesso tempo delicato.
Sei così speciale, Manuel! Con questo fiore mi hai dichiarato il tuo amore più che con qualsiasi altro oggetto o parola.
Socchiudo gli occhi mentre inspiro e dietro le mie spalle la porta si apre lasciando un lieve cigolio che interrompe il legame che io e questo fiore abbiamo appena stabilito.
"È permesso? La mia principessa è pronta?"
Mormora Manuel intento a spalancare la porta per mostrarsi a me nell'apice del suo splendore.
Un completo nero, Armani veste il suo corpo scolpito perfettamente. All'Interno della giacca esce fuori una camicia bianca con il collo cinto da un papillon nero e al lato sinistro del taschino un piccolo triangolo bianco di seta fa capolino. Nel vedere questo spettacolo rimango letteralmente senza parole, non riesco a scendere oltre che le guance aumentano di calore e si tingono leggermente di rosso. Gli ormoni si corrono dietro all'impazzata e friggono come bollicine che vogliono salire in alto per esplodere nell'aria, la temperatura del mio corpo è come quella di un treno a vapore che ha raggiunto il massimo dei giri.
Mi Poggio il dito indice sulle labbra e cerco di riprendere i battiti per evitare qualche malore.
"Dio mio, Manuel! Sei bellissimo!"
Il mio uomo alza lo sguardo su di me e si regge la fronte dall'evidente emozione.
I suoi occhi sono avidi della mia figura, non perdono un battito di ciglia e la bocca rimane semi socchiusa dallo stupore.
"Mi hai fatto dei regali stupendi, ogni cosa mi calza alla perfezione, come hai fatto?"
Continua a guardarmi fisso mentre avanza verso di me stupefatto e inebriato.
"Ho impresso ogni millimetro del tuo corpo da quando abbiamo fatto l'amore e i nostri corpi si sono fusi, nella mia mente questo abito ha preso forma mentre combattevo con l'amore e il senso di colpa, perciò è nero.
Ogni singola balza rappresenta il dolore che ho provato nei confronti di Stefania che ha lottato con il piacere che ho provato nel concedermi a te. I punti luce sono le stelle, la via che hanno guidato il mio amore per te senza farmi perdere nell'angoscia.
La scollatura molto sensuale e pronunciata che hai sulla schiena rappresenta la tua sensualità e il continuo desiderio di averti, infine il corpetto che poggia luminoso sui tuoi seni è l'amore eterno che sto per dichiararti".
Sono affamata delle sue labbra come una formica viene attratta dallo zucchero, ogni parola che ha pronunciato è saltata dal cuore all'utero facendomi contorcere dal desiderio, tuttavia è la dichiarazione più sensuale che abbia mai provato, l'unica di cui abbia memoria, e non voglio assolutamente ridurre tutto al sesso, anche se sto per esplodere dalla voglia di lanciare via gli abiti e perdermi su di lui.
Con la mano destra mi tengo lo stomaco che sta per volare via con una moltitudine di farfalle.
"Sei un incanto, amore mio! Sembri disegnata dal firmamento per me, ero sicuro che saresti stata bellissima, ma non così tanto! Non riesco a calmarmi, sono emozionato come un ragazzino e alla tua vista sento le gambe sempre meno salde a terra. Sei la mia favola a lieto fine, Giulia".
Con le mani mi accarezza i capelli per poi tirarmi a se e concedermi un bacio dolce come lo zucchero filato.
"Non chiedo di meglio che poterti vivere Manu, ringrazio Dio ogni minuto per avermi portata a te".
Sussurro sfiorando con le labbra il suo collo.
"Questo momento non può non essere ripreso! Vieni accanto a me".
Estrae dalla giacca il suo iPhone e riprende con un video l'immagine di noi meravigliosi ed emozionati durante l'uscita dall'ospedale e l'ingresso in auto.
Questa sera per l'occasione ha tirato fuori dal garage la sua Audi R8 nera che pur essendo incredibilmente figa è altrettanto scomoda con indosso un abito simile.
Nonostante ciò la mia favola continua verso un luogo a me sconosciuto e con un gioco di sguardi che ci spogliano l'anima.
Mi sento ardere durante tutto il tragitto e più di una volta ho dovuto arieggiare l'auto abbassando il mio finestrino.
"Manuel! Posso chiederti un favore?"
Chiedo rivolgendogli uno sguardo serio.
"Certo! Dimmi pure"
Risponde curioso.
"Conosci la strada di casa di mia nonna?"
Si meraviglia della mia domanda.
"Certo che sì! Perché?"
"Perché vorrei condividere questo momento anche con lei. L'ho vista soffrire per me celandosi dietro a mille sorrisi e sono certa che questa notizia le riempirebbe il cuore".
"Che dolce che sei! Lo faremo non appena avremo finito di mangiare".
"Oh, ok! Ti ringrazio".
"È un piacere, Giulia! Sai che amo tua nonna".
L'auto sfreccia nella notte lasciandosi dietro molti paesaggi, illuminata di sfuggita dai lampioni a bordo strada. Non ho memoria alcuna e attendo senza sforzarmi di pensare se conosco o ho mai percorso queste strade prima d'ora.
L'auto rallenta e svolta a sinistra in un grande parcheggio illuminato a giorno. Manuel parcheggia, esce dalla sua parte e subito mi viene ad aprire lo sportello per aiutarmi ad uscire.
"Prego!"
Porgo la mano e mi aggrappo come un koala per riuscire ad uscire dall'abitacolo.
"Dove siamo?"
Manuel si lascia scappare uno dei suoi sorrisi sexy e perfetti.
"Siamo nei pressi di uno stadio e la metropolitana".
Lo guardo un po' incredula.
"E dove andiamo? Allo stadio?"
Chiedo un pochino delusa e perplessa"

Piccola OssWhere stories live. Discover now