Capitolo 56

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Non riesco a smettere di pensare.

Pensare a me, stretta a lui mentre le sue mani vagano per il mio corpo ed i nostri baci.

Fino a poco tempo fa avrei giurato di fare l'amore solo con Jace, invece oggi pomeriggio ho fatto qualcosa di diverso dall'amore con Fred, ma comunque l'ho tradito anche se non stiamo più insieme.

Dentro di me però, in quel momento sentivo come una ripicca, io mi stavo vendicando, mi importava solo quello.

Passo tutta la notte a rigirarmi nel letto, senza però prendere sonno.

Mi passano le scene di me e lui insieme, non mi lasciano tregua.

Scoppio a piangere e di colpo, il panico.
Paura miscelata ad un senso di soffocamento, un peso che mi schiaccia verso il basso, i polmoni non riescono a riempirsi d'aria.

I miei occhi bruciano, continuo a boccheggiare.
Chiudo le palpebre per poi riaprirle.

Urlo, urlo dal terrore.

Lo prego di andare via, Fred continua a toccarmi, credevo di essere da sola.

Inizio a strofinarmi, fino a far diventare la pelle rossa, mi sento sporca.
Ho portato Fred in camera mia, quando sono stata qui solo con Jace.

Io voglio a lui, voglio a Jace.

Luca entra in camera, notevolmente preoccupato.

"Ferma ferma"
Dice prima di stringermi le mani tra le sue.

Singhiozzo come una pazza.

"Calma, calma"
Mi abbraccia da dietro.

"Aria"
Balbetto.

"Fai così"
Inizia a respirare piano e con calma mi porta in cucina dove prepara l'aerosol.

Circa dieci minuti dopo, quando ho iniziato a respirare il gas pieno di farmaci sono talmente stordita da non parlare.

L'unica cosa a cui penso è mio fratello.
"Mi dispiace"

Sussurro.

"Fa niente stellina"
Lo abbraccio.

"Però domani vengono o mamma o papà, voglio che ti danno un'occhiata.
Solo per stare più tranquilli"
Annuisco, preferirei di no, ma gli ho creato abbastanza problemi così, lascio correre.

Alla fine cosa mi possono dire, un po' di riposo e forse mi vorranno parlare.

"Posso dormire da te?"
Gli chiedo, spaventata all'idea di dormire da sola.

"Era ovvio"
Sorride.

Decide di prendermi in braccio, e di portarmi in camera sua.

La sua mano mi tocca la nuca.
"Sei tutta sudata"

Commenta.
Va in bagno, sento l'acqua scorrere.
Torna con una pezza bagnata che passa sul mio collo, la nuca e braccia.

Quando ci stendiamo, sono intenta a fargli i grattini sul braccio, per compensare al mio guaio.

"È stata colpa del tuo ex?"
Sbotta.

"No!"
Io, si sto male per la nostra rottura, ma non è stato questo a farmi uscire fuori di senno.

E neanche Fred ed il fatto che ci sia andata a letto.
Sono stata io, io sono la causa di tutto.

Mi sto facendo del male da sola.

Sei la mia rovina 3.Where stories live. Discover now