Capitolo 32

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Michael mi ha detto anche che lei si opponeva all'idea dei genitori, di smettere di divertirsi con il suo amico.
Ogni donna sbotterebbe malissimo.

E lei non è da meno, dopo che rispondeva alle parole dei genitori, si sono arrabbiati.
Nicole allora si è chiusa in camera e dalla finestra se né andata.

Mi sveglio, ma ho ancora troppo sonno per aprire gli occhi.
Tocco l'altra parte del letto convinta che ci sia ancora Jace, al suo posto trovo il cuscino vuoto, senza il suo viso poggiato sopra.

Ed è qui che parte la vocina, incitandoti a restare a dormire.

Contro la mia volontà alzo il busto e dopo qualche secondo scendo dal letto.

La casa è completamente diversa, silenziosa, cupa e noiosa.
In cucina non c'è Milly sveglia per aver preparato la colazione a me ed al suo fidanzato.

Non prendo nulla da mangiare, il mio stomaco non è in vena di mandare giù nulla.

Allora vado in bagno, mi lavo e prendo dei jeans verde militare ed una maglietta rossa, con delle scarpe del medesimo colore dei jeans.

Sistemo i capelli, sciolti.
Prendo lo zaino ed il casco.

Tempo dieci minuti e Trevor è qui.

"Buongiorno"
Dice solare, come sempre.

"Ciao Trevor"
Sussurro, quando salgo sulla moto.
Una volta che siamo pronti, parte.

A scuola sempre con lui, con la mano intrecciata alla sua chiacchieriamo con gli altri della classe.

Durante la prima ora ascolto la prof, francese.
La seconda spagnolo, la terza filosofia.

Alla ricreazione mi isolo, uscendo dalla classe.

Stavo da sola a mandare messaggi a Nicole, Michael, Jace e Milly.

Non so qualcun'altro?
Stiamo cercando mezzo mondo.

Accanto a me si mette Salvo.

"Ciao.
Come mai se qui da sola?"
Non ha detto nulla di particolare eppure lo voglio vedere piangere mentre scappa via.

"Perché magari ho voglia di restare sola?"
Dico.

Idiota.

"Non eri quella che sognava gli unicorni, oppure hai una gemella?"
Ma quindi il suo cervello è così piccolo, da non capire che non lo voglio in mezzo ai piedi?

"Nessuna gemella.
Gli unicorni posso diventare anche il tuo peggior incubo.
Mai visto le cinque leggende?"
Parlo di quando l'uomo nero trasforma delle creature stupende in incubi.

"Tu un incubo?
Impossibile"
Ridacchia.

"Devo andare"
Prendo la strada per andare in bagno.

Purtroppo mi fermo qualche passo prima della porta dei bagni femminili.
È Trevor che mi chiama.

"Ei, che ti prende?"
I nostri visi sono ad soffio dal toccarsi, le nostre labbra per miracolo non so sfiorano, i suoi occhi mi scrutano dentro mettendomi paura.

"N.. niente"
Balbetto, ed era da tanto che non lo facevo.

"Già certo"
Si guarda in torno, mormora qualcosa e mi tira per il braccio sotto lo sguardo di tutti fuori l'edificio.

Perdonatemi, ma oggi sono di pessimo umore.

Sei la mia rovina 3.Where stories live. Discover now